I  FIGLI  PERDUTI  DI  NIKON -  PARTE  10



R-NIKKOR  5cm  f/3,5  E  MICRO-NIKKOR  7cm  f/5:

LE  VERE  ORIGINI  DELLA  SERIE  MICRO-NIKKOR





ABSTRACT

R-Nikkor 5cm f/3,5 (a primitive version of the rangefinder lens micro-Nikkor 5cm f/3,5)
and micro-Nikkor 7cm f/5 (suited for the at time popular 32x45 microfilm format on
unperforated 35mm strips) gave birth to the original and mythical micro-Nikkor f/3,5 series,
largely used by Nikon F and F2 fans for any kind of macro and close-ups snaps; anyway,
the principal intended destination for the very first mentioned lenses was not macro shots but
micro-files from japanese Kanji scripts, whose complex graphics required ultimate resolution
power; the R-Nikkor 5cm f/3,5 exposed conventional 24x36 shots on Nikon S bodies while
the micro-Nikkor 7cm f/3,5, mounted on repro cameras, was drawed to cope with special
32x45mm frames on unperforated 35mm film; at time this strange format was so common that
Nippon Kogaku launched a special EL-Nikkor 6,3cm f/3,5 that exactly framed the 32x45mm format;
all these mentioned lenses was conceived by the venerable Zenji Wakimoto-San, God bless him.

29/04/2008


L'infinita serie dei micro-Nikkor è ormai patrimonio collettivo di tutti gli appassionati, Nikonisti e non,
dal momento che ha creato la nicchia dell'obiettivo macro di impiego generale, il cui successo non
ha mai conosciuto flessioni; è opinione comune che questa generazione di Nikkor speciali sia stata
calcolata per riprendere piccoli oggetti o al massimo per riprodurre originali piani di una certa dimensione
come quadri, schemi o documenti; in realtà, come già anticipato nel pezzo generale sui micro-Nikkor,
quando Zenji Wakimoto-San concepì il primo di questi obiettivi l'intenzione era quella di soddisfare
specifiche esigenze di microfilmatura ed archiviazione di testi scritti in giapponese, il cui alfabeto Kanji
è molto più complesso e ricco di dettagli rispetto al nostro, al punto che gli appositi apparecchi per
microfilmatura d'importazione stentavano a risolverlo; Wakimoto partì da un obiettivo per microscopio
a basso ingrandimento, rovesciandolo ed ottenendo così un'ottica da ripresa ottimizzata per una riduzione
di circa 1:12, corrispondenti sul fotogramma 24x36  ad un paio di pagine A4 affiancate; questa
caratteristica permetteva di microfilmare su 24x36mm le pagine stampate con ideogrammi giapponesi
mantenendone la perfetta leggibilità nel successivo ingrandimento; quest'obiettivo - come tutti sanno -
nell'Ottobre 1956 entrò a corredo del sistema Nikon S e divenne celebre come micro-Nikkor 5cm f/3,5;
in realtà il prototipo di preserie, proprio per sottolineare l'originale destinazione d'uso, fu marcato
R-Nikkor 5cm f/3,5, dove "R" sta ovviamente per "repro".

 



una rara immagine, proveniente da brochure giapponesi del 1956, che ritrae uno
dei primi esemplari di micro-Nikkor 5cm f/3,5, effettivamente marcato R-Nikkor-C

 

Quest'obiettivo, con lo speciale cannotto aggiuntivo estratto, consentiva di focheggiare
sulle Nikon S fino a 0,45m, pari ad un rapporto di riproduzione di 1:7, che consentiva di
inquadrare con una certa abbondanza un singolo foglio A4; il suo schema ottico di tipo
Xenotar a 5 lenti in 4 gruppi passò con lievi modifiche nel micro-Nikkor 5,5cm f/3,5 per
Nikon F, richiedendo un leggero ricalcolo per via dell'ingombro retrofocale necessario,
concretizzatosi anche nel lieve aumento di lunghezza focale; in realtà i due passaggi
non sono sequenziali perchè l'obiettivo direttamente derivato dal micro-Nikkor 5cm f/3,5
originale fu in realtà il pressochè sconosciuto micro-Nikkor 7cm (poi 70mm) f/5, un obiettivo
concepito per speciali apparecchi da microfilm che utilizzavano una particolare pellicola 35mm
senza perforazioni, appositamente realizzata, che all'epoca era piuttosto diffusa; grazie
all'assenza di perforazioni il formato utile cresceva a 32x45mm ed il micro-Nikkor 7cm f/5
era ottimizzato per la massima resa ad un rapporto di riproduzione 1:12 proprio su questo
formato; ecco in sequenza la storia dello schema micro-Nikkor in versione f/3,5


la corretta genealogia cronologica del micro-Nikkor f/3,5 di Wakimoto; in quasi tutta
la letteratura specializzata lo schema del 5cm f/3,5 originale viene travisato, riprendendo
la struttura generica dei modelli successivi, con le due lenti posteriori a contatto, mentre
il micro-Nikkor 5cm f/3,5 per Nikon S prevedeva una spaziatura fra di essi oltre ad una
superficie d'incollaggio del doppietto anteriore decisamente concava, caratteristica parzialmente
mantenuta nel quasi coevo micro-Nikkor 7cm f/5; il micro-Nikkor f/3,5 per Nikon F, vincolato
allo spazio retrofocale richiesto dallo specchio, è stato ricalcolato a 5,5cm (55mm) e presenta
una superficie d'incollaggio piatta; per formati superiori era stato previsto anche un micro-Nikkor
150mm f/5,6, tuttavia basato su uno schema Gauss simmetrico a 6 lenti in 4 gruppi, estraneo a
questa tipologia originale; come confermato dalle didascalie che ho aggiunto agli schemi, queste due
versioni originali, progettate probabilmente in tandem, erano indirizzate alla microfilmatura di fogli
di testo, anche se le loro eccezionali caratteristiche ottiche hanno reso famoso i micro-Nikkor anche
nell'uso generale

 



Le caratteristiche generali dello sconosciuto micro-Nikkor 7cm - 70mm f/5 prevedono un diaframma fino ad f/22,
vignettatura meccanica annullata a partire da f/7 e distorsione pari a -0,3%, valore ridotto ma non eccezionale:
probabilmente fu considerata accettabile una minima distorsione riproducendo ideogrammi di testo, per i quali era
più importante la massima risoluzione, acutanza e contrasto; l'obiettivo sembra apparentemente corretto su una gamma
di lunghezze d'onda molto ridotta (400-650nm) ma in realtà il micro-Nikkor f/3,5 è sempre stato famoso per la
quasi perfetta coincidenza dei tre colori fondamentali su un piano, come avviene negli obiettivi apocromatici; la prima
versione, marcata 7cm, presentava una montatura satinata bianca molto minimale, poi resa più corpulenta e laccata nera
nel successivo e più recente modello, identificato dalla sigla 70mm; lo spazio retrofocale utile di 47,7mm ne consente
una facile applicazione anche sugli attuali corpi macchina Nikon. Come nel caso del micro-Nikkor 5cm f/3,5, anche qui
il rapporto di riproduzione ottimizzato è 1:12, ma la resa resta entro gli standard ottimali nell'intervallo 1:30 - 1:5

 

l'ultima evoluzione del micro-Nikkor f/3,5 originale di Wakimoto è rappresentata dalla versione
5,5cm - 55mm per Nikon F, anch'essa articolata su numerose varianti meccaniche, a partire dalla
primitiva versione preset dell'Agosto 1961 per giungere al modello Ai, prodotto fino all'avvento del
55mm f/2,8 (1979); nell'immagine sono illustrati due micro-Nikkor 55mm f/3,5 quasi identici, prodotti
a cavallo della rivoluzione Ai: si tratta di un tipo "K" gommato del 1976 e di un Ai del 1977, montati sui
relativi tubi 1:1 Nikon PK-3 e PK-13; questa versione fu ottimizzata ad 1:10 anzichè ad 1:12 ed il merito
per la fama leggendaria dei Nikkor F è in larga parte attribuibile a quest'obiettivo; ho utilizzato estensivamente
tutti i micro-Nikkor ed impiego ancora con piacere questa versione: anche e la risoluzione fine dei successivi
modelli f/2,8 (55 e 60mm) è leggermente superiore, ritengo che l'acutanza, il macrocontrasto e la saturazione
dei colori fornite dall'f/3,5 siano imbattute.

 

Tornando al modello 70mm f/5 e al suo insolito formato 32x45mm, occorre arguire che alla Nippon Kogaku
credessero seriamente in questo standard, dal momento che quasi contemporaneamente Zenji Wakimoto,
mentre calcolava il primo, famosissimo EL-Nikkor 5cm f/2,8 da ingrandimento, predispose una versione
6,3cm f/3,5 - poi rimasta in produzione fino ad inizio anni '90 come EL-Nikkor 63mm f/3,5 - specificamente
dedicata proprio al formato per microfilm 32x45mm, un'ottica nitidissima ed in grado di restituire nel successivo
ingrandimento tutti i dettagli risolti dal micro-Nikkor 70mm f/5 in fase di riduzione; molti Nikonisti si sono interrogati
nel tempo sul significato di questo EL-Nikkor di focale anomala, e questa è la semplice risposta.

 

una delle prime brochure giapponesi in cui appare l'EL-Nikkor destinato ai microfilm
formato 32x45mm impressionati dal micro-Nikkor 70mm f/5; notare la meccanica
della prima ora e l'indicazione ancora in centimetri (6,3cm f/3,5)

 

un estratto dal catalogo generale Nikon svizzero 1989-90 con l'ultimo modello prodotto
di EL-Nikkor 63mm f/3,5, già dotato di montatura moderna; notare la conferma relativa
al formato coperto, appunto 32x45mm; questi EL-Nikkor, il 63mm in particolare, pur non
utilizzando materiali cristallini come Quarzo o Fluorite trasmettono molto bene anche nell'ultravioletto
ad onda lunga (cui le carte da stampa sono molto sensibili), permettendo di sfruttarli anche
per riprese in questo settore

 

Sono felice di avere puntualizzato questo dettaglio relativo alla vera motivazione tecnica
che fu all'origine della serie micro-Nikkor; le due accoppiate micro-Nikkor 5cm f/3,5 +
EL-Nikkor 5cm f/2,8 e micro-Nikkor 7cm f/5 + EL-Nikkor 6,3cm f/3,5 costituivano
un efficace e completo pacchetto per microfilmare in riduzione ed ingrandire nuovamente
le pagine di testo con ideogrammi giapponesi, il tutto con una qualità sconosciuta all'epoca;
naturalmente una resa ottica di questo livello non tardò ad affermarsi in tutti i settori generali
della fotografia, sublimando il nome micro-Nikkor a mito di una generazione ma facendo
nel contempo dimenticare la vera origine di questi eccezionali obiettivi.

 




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