GLI  OBIETTIVI  PROTOTIPO  ZEISS  PER  CONTAX

MAI  ENTRATI  IN  PRODUZIONE:  PER  LA  PRIMA  VOLTA

SCHEMI,  MTF  E  DATI  TECNICI

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Anche in questo caso sono orgoglioso di presentare materiale assolutamente inedito,
che ha popolato i sogni degli appassionati di Casa Zeiss per decenni, materiale della
cui esistenza stessa addirittura si dubitava e che ora mi è stato fornito da un caro amico,
la cui privacy rispetto, che ha voluto condividere con me parte delle sue straordinarie e
commoventi esperienze umane e professionali alla Zeiss Photo-Objektive Plant di Oberkochen,
una persona colta e squisita che condivide la passione per l'ottica ai massimi livelli e che
ringrazio di cuore per l'opportunità di conoscenza che mi/ci ha generosamente concesso.

Senza ulteriori preamboli quelle che seguiranno sono le schede MTF complete, già in
veste grafica standard e definitiva, relative a quattro obiettivi Zeiss realizzati ad Oberkochen
sotto forma di prototipo e destinati al corredo Contax-Yashica e mai entrati in produzione,
ovvero il Distagon 2,8/18 del 1976, il Distagon 1,4/25 del 1976, il Tele-Apotessar 5,6/500
del 1984 ed il Tele-Apotessar 8/800 del 1984; sono particolarmente interessanti i sistemi
ottici dei due grandangolari: il 2,8/18 deriva strettamente dal 4/18 floating, a sua volta figlio
del 4/18 Contarex rigido e rappresenta l'ultima pala del trittico 100° di Glatzel, il definitivo,
maturo tassello che completa l'evoluzione di uno schema leggendario lanciato 10 anni prima;
il 25mm f/1,4 Distagon, al lungo invocato in produzione -ma invano - dai fan Zeiss-Contax,
è altresì estremamente interessante per l'inedito e complesso schema a 13 lenti basato su
due Gauss completi sequenziali, con ancètres in campo cinematografico.

E' comunque un frammento del grande mosaico Zeiss che si rivela agli occhi dopo molti
anni e che permette di mettere a fuoco un po' meglio il genoma della progettazione Zeiss
nell'era moderna, stretta fra l'afflato alla perfezione e stringenti logiche di produzione e
mercato, fra reazioni orgogliose ai guanti di sfida nipponici ed ali tarpate dal peso del
vivere senza compromessi; in una parola, il dramma lacerante sospeso fra sogno e realtà
 che è un po' (non trovate?) il principio informatore della nostra stessa vita.

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Il mitico stabilimento Zeiss di Oberkochen, la fucina dove hanno visto la luce
i quattro splendidi prototipi qui presentati e mai entrati in produzione




Lo schema ottico del Distagon 2,8/18 prototipo abbinato a quello
del noto Distagon 4/18 per Contax; appare evidente come Glatzel
si sia basato sul progetto del vecchio ed apprezzato 18mm,
separando ad aria la settima lente (la cui spaziatura variabile
costituisce il fulcro del sistema floating) ed applicando una
superficie asferica alla faccia posteriore dell'ottava, inspessita
rispetto al 4/18; curiosamente, la configurazione delle ultime tre
lenti con relativa superficie parabolica richiama molto quella del
Distagon 3,5/15 in versione Pentax prima versione, dotata di
lente asferica mentre quella per Contax ne era priva; nella lunga
e dotta diatriba relativa a questi due obiettivi c'è chi sostiene
che lo sviluppo del 15mm con superficie asferica sia stato effettuato
in casa Asahi, ma osservando questo 2,8/18 è ipotizzabile che
lo stesso Glatzel avesse progettato il 3,5/15 con lente speciale,
rinunciando poi ad adottarla nella versione Distagon Contax
per le difficoltà tecniche della Zeiss di quegli anni nel realizzarla,
mentre la Asahi si sarebbe attenuta al progetto originale asferico,
passando poi a quello non-asferico utilizzato da Zeiss una volta
preso atto della qualità di quest'ultimo (comunque elevata) e
dei costi  aggiuntivi della lavorazione asferica; questa naturalmente
è una mia illazione personale, semplici speculazioni

 

I dati di targa del Distagon 2,8/18; notare la messa a fuoco fino a 0,2m dal
piano pellicola, gestita dal sistema flottante: considerando la lunghezza di
88,5mm (cui va aggiunto il tiraggio di 45,5mm) il soggetto è a meno di 7cm
dalla lente frontale! La montatura filtri è a vite da 86mm con apposito adattatore.




Gli inediti MTF del prototipo Distagon 2,8/18 del 1976 evidenziano un netto
miglioramento rispetto al 4/18 da cui deriva; in particolare, a piena apertura
f/2,8 presenta valori analoghi al 4/18 diaframmato ad f/8 fino a metà diagonale
ed appena inferiori fuori campo; ad f/5,6 il 2,8/18 presenta un classico
comportamento da superwide retrofocus e su valori eccellenti per quel 1976






gli MTF del 2,8/18 prototipo affiancati a quelli del noto 4/18:
il miglioramento è evidente, con un pregevole comportamento
a piena apertura; sarebbe stato un deciso passo avanti sul
peraltro apprezzato 4/18 anche se si nota come la progettazione
risenta già dell'approccio Contax che trascura la correzione
globale della copertura, penalizzando gli ultimi 3-4mm di diagonale,
corrispondenti sul campo a zone considerate poco importanti,
mentre il vecchio Distagon, di scuola Contarex, tiene meglio
fino agli angoli estremi




La vignettatura dei due Distagon è equivalente (e depone a favore del
prototipo, visto che la misurazione è stata effettuata a valori più aperti);
purtroppo la distorsione, molto ben contenuta nel 4/18 - per cui va
giustamente famoso -, aumentava visibilmente nel 2,8/18, passando
ai bordi dall'1% a quasi il 3%, anche se l'andamento quasi omogeneo
presentato dal 2,8/18 oltre i 15mm di diagonale minimizza la sensazione
della deformazione mentre nel 4/18 la curva rientra con senso contrario
anche se i valori assoluti molto modesti rendono comunque molto
soddisfacente la prestazione del vecchio modello; evidentemente
correggere a quei livelli la distorsione costava troppo in termini di resa
su altri parametri ed è stata sacrificata ad altre cause, scelta se
vogliamo "moderna" viste le distorsioni tranquillamente ammesse
ai giorni nostri...


In assenza di fotografie, accontentiamoci dello schema grafico del
mitico Distagon 1,4/25, prototipo ultimato nel 1976 che per
complessità costruttiva, presenza di una lente sferica e peso di
circa 1 kg non entrò mai in produzione, fra i pianti inconsolabili
degli utenti Zeiss-Contax...


L'inedito, complesso e straordinario schema ottico del prototipo
Distagon 1,4/25, caratterizzato da ben 13 lenti in 11 gruppi con
sistema floating e la presenza di una lente asferica (l'elemento
posto dietro il diaframma); lo schema è visibilmente costituito
da due Gauss completi in sequenza, una struttura che mi ha
richiamato certi obiettivi grandangolari superluminosi per il cinema




L'inconsueto concetto dei due Gauss sequenziali mi ha
richiamato alla memoria obiettivi superluminosi cinematografici,
come il misconosciuto Zenith 16mm f/1,2 per Arriflex sopra
illustrato; ho evidenziato con la freccia rossa la separazione
fra i due Gauss

 




I dati di targa del mitico Distagon 1,4/25; notare le dimensioni ragguardevoli,
addirittura 126 x 90mm... Assieme al peso di circa 1kg costituirono una delle
cause che impedirono la produzione; anche in questo caso il passo filtri è da
86mm, con specifico adattatore; il diaframma chiude fino ad f/16 e l'ottica
scende con elementi flottanti fino a 0,3m dal piano pellicola con buona qualità,
come giustamente evidenziato dalla presentazione

 



Gli MTF del Distagon 1,4/25 sono misurati ad f/1,4 ed f/2,8 e quindi
non rendono l'idea delle prestazioni assolute, verosimilmente raggiunte
ad f/5,6; la resa appare comunque molto buona, con una significativa
lettura (superiore a 40% MTF per 40 cicli/mm ad f/1,4) su un cerchio
da 14mm di diametro attorno all'asse, con picco di 50%, certamente
insolito ad f/1,4; chiudendo il diaframma di due stop le curve crescono
in modo omogeneo e constante in ogni zona evidenziando l'efficacia
della superficie asferica (in posizione strategica accanto al diaframma)
nel contenere lo spostamento di fuoco; già ad f/2,8 i valori sono molto
buoni e sufficienti ad ottenere immagini molto dettagliate e contrastate
su quasi tutto il campo, angoli estremi esclusi, presentando a 40 cicli/mm
un MTF superiore al "magico" valore di 30% per entrambe le calotte
dall'asse fino a 17mm di diagonale; prevedendo un ulteriore incremento
ad f/4 ed f/5,6 possiamo senz'altro preconizzare un obiettivo davvero
eccellente; in particolare, la ridottissima differenza fra le due calotte,
radiale e tangenziale, evidenzia un'ottima correzione dell'astigmatismo
e della curvatura di campo, considerando anche l'anno di realizzazione,
quell'ormai lontano 1976; la vignettatura, ovviamente pesante ad f/1,4,
è già trascurabile ad f/2,8, valore ottimo per un obiettivo da 80°, mentre
la distorsione, come già nel caso del 2,8/18, è un po' fuori controllo,
bissando i valori di quest'ultimo con l'aggravante della focale più lunga;
del resto l'apertura f/1,4 richiede giocoforza alcuni compromessi
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UPGRADING 09/12/2006
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partendo da questi dati che ho ricevuto in esclusiva, ho personalmente realizzato le sezioni
dello schema ottico dei prototipi Distagon 2,8/18 ed 1,4/25, elaborandole graficamente
fino ad ottenere files di dimensioni e nitidezza adeguati, nella versione con o senza profilo
meccanico dell'obiettivo; rimarco che le tre immagini che seguiranno sono uniche al mondo,
Copyright Marco Cavina 2006



 

 



le eccezionali schermate con la struttura ottica dei due prototipi Distagon 2,8/18 ed 1,4/25
che ho disegnato manualmente per voi, dal momento che neanche nella scarna documentazione
ufficiale Zeiss che ho avuto in esclusiva è disponibile qualcosa del genere; le lenti accostate
7-8 e 10-11 dell'1,4/25 sono da intendersi collate; entrambi disponevano di una superficie
asferica, in posizione incerta sul 25mm e sulla faccia posteriore della nona lente nel 18mm


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FINE UPGRADING
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I dati di targa dello Zeiss Tele-Apotessar 5,6/500, realizzato come prototipo
nel 1984 con l'utilizzo di speciale al fosfato di fluoro, impiegato anche per la
lente anteriore (quindi protetta da un filtro neutro fisso); la meccanica prevede
messa a fuoco interna fino a 4,9m, con buona resa ufficialmente dichiarata
anche in queste condizioni; oltre al filtro anteriore fisso di protezione (prassi
oggi comune nei supertele apocromatici) è possibile montare filtri posteriori
a pressione; l'obiettivo pesava 1.865g ed era dotato di ampio paraluce
telescopico gommato e di attacco rotante per il cavalletto; notevole per
quanto inutile la chiusura del diaframma ad f/45

 




Gli MTF del prototipo Zeiss Tele-Apotessar 5,6/500, non esaltanti
in senso assoluto ma validi considerando la focale; il calo periferico
della calotta tangenziale evidenzia un residuo di aberrazione cromatica
laterale, non preoccupante, mentre il resto dei parametri sono ampiamente
sotto controllo

 




Sempre nel 1984 fu realizzato un prototipo che costituisce un po' il fratello
maggiore del precedente 5,6/500, ovvero il Tele-Apotessar 8/800, un
impressionante obiettivo lungo oltre mezzo metro per un diametro anteriore
da 128,5mm, mentre il peso è sufficientemente contenuto in 3,25kg; anche
in questo caso si utilizzano vetri a bassa dispersione ed una messa a fuoco
interna fino a 4m basata sulla traslazione di un doppietto di lenti; identici
come concetto rispetto al 500mm anche il paraluce, l'attacco per cavalletto
e la fascia gommata anteriore

 




l'800mm presenta valori MTF leggermente superiori al 500 Tele-Apotessar,
anche se i diaframmi di riferimento sono in effetti più chiusi di uno stop; identico
il comportamento generale con calo periferico per residuo di aberrazione
cromatica, davvero difficile da eliminare con focali così lunghe; pare che questi
obiettivi prototipo siano stati forniti ad un abile fotonaturalista tedesco che li
avrebbe messi alla frusta con ottimi risultati, sia da soli che in abbinamento
ai moltiplicatori Zeiss Mutar; è un peccato che i due Tele-Apotessar 500 ed
800mm non siano stati prodotti perchè avrebbero colmato lo storico gap
Zeiss nelle lunghe focali, dove i costosissimi e pesantissimi Mirotar non
rappresentano un'alternativa realistica; la scelta di abortirli ha invece
confermato l'idiosincrasia Zeiss per le focali lunghe, storicamente confermata
in tutti i corredi e sistemi che si sono avvicendati nel tempo
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