DORSI  MAMIYA  PRESS  6x9 - 6x7

SU  BANCO  OTTICO  FATIF  DS  4x5"



Con l'adattatore illustrato a seguire è possibile montare i dorsi porta-rullo formato 120 della Mamiya Press
sul banco ottico FATIF DS 4x5" o su qualsiasi altro banco ottico equipollente

 

Un banco ottico 4x5" è uno strumento lento e pesante ma estremamente interessante sia per la qualità
dell'immagine sia per gli ampi brandeggi (basculaggio e decentramento sui due assi) che le sue standarte
consentono; uno dei limiti operativi più sentiti per questo genere di apparecchi è legato alla gestione delle
relative pellicole piane: la necessità di caricare e scaricare gli chassis al buio ed i costi rilevanti sia per il
materiale sensibile sia per l'abbondante quantità di reagenti necessari al trattamento scoraggiano sovente
i potenziali utilizzatori, che ripiegano su più abbordabili apparecchi "medio formato" a pellicola 120 in
rullo, rinunciando però ai vantaggi dei corpi mobili.

L'adattatore che presento, di fattura artigianale e facilmente replicabile, consente di montare sul banco ottico
FATIF DS 4x5" (ma il concetto è applicabile a qualsiasi altro banco con piastre sufficientemente grandi) i dorsi
porta-rullo della Mamiya Press-Universal; i dorsi della Mamiya Press sono destinanti alla pellicola formato 120,
facilmente gestibile e più economica, e sono disponibili nel formato base di 6x7cm e 6x9cm; l'ulteriore disponibilità
di maschere di riduzione per i formati 6x6cm e 6x4,5cm mettono l'utente in grado di sfruttare praticamente tutti
i "tagli" compresi fra il 6x4,5cm ed il 10x12cm utilizzando lo stesso apparecchio, gli stessi obiettivi e tutti i
movimenti di accomodamento, a maggior ragione con i formati più piccoli, sui quali la copertura delle ottiche
è davvero abbondante; l'opzione sui formati minori consente anche di sfruttare i moderni obiettivi da banco
destinati ai dorsi digitali, caratterizzati da una risoluzione superiore ma anche da una copertura ridotta, certamente
inadatta al formato originale.

 

 

L'adattatore si realizza senza eccessive difficoltà cannibalizzando la piastra posteriore completa di una Mamiya
Press rottamata; successivamente si prende una piastra porta-obiettivi per banco Fatif DS e si ricava su di essa
un'apertura rettangolare di adeguate dimensioni (indicativamente 90x95mm); siccome i magazzini della Mamiya
hanno un ingombro anteriore a sbalzo, non è possibile applicare direttamente i due elementi ma si rende necessaria
l'interposizione di un "castelletto" che lasci sufficiente spazio alle espansioni del magazzino, facilmente realizzabile
in legno, e predisponendo uno spessore tale da interporre un tiraggio di circa 30mm fra la battuta anteriore della
piastra Fatif e la battuta posteriore del magazzino Mamiya, fissando la piastra al castelletto con viti inserite nelle
stesse predisposizioni originali; volendo è possibile realizzare un distanziale più rigido usando del profilato di
alluminio; completata l'opera occorre soltanto una buona passivazione generale con smalto nero opaco ed il
gioco è fatto: non servono calibrazioni di precisione, dal momento che la messa a fuoco e l'esposizione del film
avvengono sempre e comunque sullo stesso piano focale.

 

un esempio pratico: sulla piastra realizzata come descritto possiamo applicare il dorso Mamiya 6x9cm, ottenendo senza
accessori fotogrammi 6x9cm, oppure immagini 6x6cm e 6x4,5cm con le apposite maschere di riduzione, facilmente inseribili
sul piano focale del magazzino

 

per la messa a fuoco si utilizza l'adattatore originale Mamiya Press con vetro smerigliato, dotato di  vetro incassato
e di coperchio protettivo che si trasforma in anta paraluce sostenuta da una molla, che consente una inquadratura ed
una messa a fuoco abbastanza agevoli anche senza panno oscurante; nei dorsi Mamiya 6x9cm illustrati sono state
montate le mascherine di riduzione 6x6cm e 6x4,5cm e per il corretto avanzamento si tiene il nottolino di riarmo 
"a frizione", valutando la spaziatura ad occhio grazie alle numerazioni presenti sulla carta protettiva del film, ispezionabili
dalle apposite finestre sul dorso (protette da un filtro rosso), esattamente come si faceva tanti anni fa... Sul vetro smerigliato
sono già incisi i riferimenti per i formati 6x7cm (ottenibili con un altro modello di dorso Mamiya) e 6x6cm, mentre per
il 6x4,5cm occorre creare due nuove tacche utilizzando una matita cerosa o due sottili strisce di retino adesivo

 

una volta definite messa a fuoco ed inquadratura si rimuove l'adattatore col vetro smerigliato e si monta il
magazzino per l'esposizione; notare le finestre di ispezione sul dorso per avanzare il film "a vista" con i formati
ridotti 6x6cm e 6x4,5cm

 

l'adattatore in posizione sul banco Fatif  DS, al posto della classica piastra con vetro
smerigliato 10x12cm

 

due viste dell'adattatore con applicata la scatola Mamiya con vetro smerigliato di messa a fuoco; notare come il
coperchio protettivo diventi un pratico paraluce, facilitando la composizione. Sul lato destro è visibile la finestra
per l'inserimento degli chassis Mamiya per pellicole piane 6,5x9cm, un'ulteriore opzione difficilmente fruibile vista
l'irreperibilità di tali materiali (a meno di non tagliare personalmente in quattro parti una piana 13x18cm)

 



uno schema riassuntivo dei diversi formati e delle differenti coperture (a parità di obiettivo
adottato) possibili sul banco ottico Fatif  DS 4x5", utilizzando la sua piastra originale 10x12cm
e l'adattatore appena descritto in abbinamento a dorsi Mamiya 6x7cm e 6x9cm, con l'aggiunta
delle mascherine di riduzione 6x6cm e 6x4,5cm: tutti i formati superiori più comuni sono coperti
col pieno sfruttamento dei brandeggi messi a disposizione dal banco

La possibilità di sfruttare un banco 4x5" con formati inferiori su film 120 è certamente una via molto
più semplice ed economica per ottenere immagini di qualità sfruttando coscientemente i movimenti
dei corpi mobili; naturalmente (digitale docet) la copertura periferica degli obiettivi non sarà sfruttata
e perderemo l'opzione dei grandangolari più spinti (ad esempio: un 75mm che sul 4x5" equivale ad
un "21mm" del formato Leica, sul 6x9cm passerà ad un molto più convenzionale "35mm"), ma
d'altro canto potremo contare su due vantaggi innegabili: da un lato - in scatti senza movimenti -
sfrutteremo solo la porzione centrale della proiezione, solitamente corretta al massimo dopo appena
due stop di chiusura (es: da f/5,6 ad f/11) e caratterizzata da una risoluzione molto elevata, in
ottemperanza alla regola generale sulla diffrazione; dall'altro - brandeggiando - avremo a disposizione
una copertura strabordante che permetterà movimenti molto ampi, preclusi al formato originale;
naturalmente - se non intendiamo sfruttare questa opzione - un onesto apparecchio medio formato
di analoga copertura sarà ben più trasportabile e pratico nell'uso; infine - come accennato - non va
trascurata l'opzione di fruttare su formati ridotti (6x6cm - 6x4,5cm) i moderni obiettivi da banco
nati per i sensori digitali, dotati di una correzione superiore ai diaframmi più aperti e quindi anche
di un potere risolutivo sconosciuto alle ottiche di grande formato "convenzionale"; questi obiettivi,
che appartengono alla schiera degli Apo-Digitar e simili, hanno un cerchio di copertura calibrato
per coprire i sensori dei dorsi digitali e consentire qualche accomodamento sui loro formati ridotti,
e sarebbero inutilizzabili sulla piana 10x12cm di origine.

(foto, testi e materiali di Marco Cavina)


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