IL  PROGETTO  DEL  1967  PER  UN  IR-CONVERTER

DA  AVVITARE  COME  UN  FILTRO  AI  TELEOBIETTIVI

ASAHI  PENTAX  TAKUMAR  PER  CORREGGERLI  NELL'INFRAROSSO


 

ABSTRACT

The famed Asahi inventor Dr. Yasuo Takahashi (specialized in IR and UV lenses
and father - among others - of the Ultra-Achromatic-Takumars) on spring 1967
projected a simple device (a sort of afocal achromat filter with a Calcium fluoride
element) that could correct some Takumar tele lenses (300/4, 200/4 and 135/3,5)
for near infrared at 800nm wavelenght: it should have been an interesting alternative
in the hands of not-specialized users for reaching high grade results without adding
special UA lenses to their outfitt.

 

27/12/2007


Questo accessorio progettato nel 1967 appartiene alla categoria dell'uovo di Colombo, e con
la sua semplice struttura e rapida messa in opera avrebbe consentito di trasformare alcuni,
diffusi teleobiettivi Takumar in ottiche corrette in modo ottimale per le riprese ad infrarosso
ad 800nm di lunghezza d'onda. Il padre di questo dispositivo è il Dr. Yasuo Takahashi, progettista
di punta della Asahi Kogaku negli anni '60 e padre dei celebri Ultra-Achromatic-Takumar con lenti
in Quarzo e Fluorite, che affrontò il problema della ripresa saltuaria ad infrarosso da parte di utenti
non specializzati e magari non disposti ad investire somme in un obiettivo speciale ultra-acromatico;
Takahashi immaginò un aggiuntivo applicabile sulla filettatura anteriore degli obiettivi alla stregua di un
filtro e composto da un doppietto acromatico il cui elemento anteriore era costituito da Fluorite
(fluoruro di Calcio), una sorta di "turbo" aftermarket progettato specificamente in tre versioni per
accoppiarsi esattamente a tre diffusi teleobiettivi Takumar: 300mm f/4, 200mm f/4 e 135mm f/3,5;
l'aggiuntivo IR si coniugava con lo schema ottico base riducendo radicalmente lo spostamento di
fuoco dell'ottica alle varie lunghezze d'onda dello spettro visibile e soprattutto relativamente all'infrarosso
ad 800nm, permettendo riprese su emulsione IR commerciale con un'elevata qualità ottica.

 

il principio di funzionamento del correttore IR ideato da Takahashi è simile a quello
di un filtro, ed il doppietto acromatico con lente in fluorite - specificamente studiato
per alcuni teleobiettivi Takumar - riduceva lo spostamento di fuoco alle varie lunghezze
d'onda permettendo un impiego nel campo IR come se si utilizzasse un obiettivo Ultra-Acromatico
(per esigenze logistiche ho utilizzato lo schema del successivo 300mm f/4 Pentax K)

 

Yasuo Takahashi aveva calcolato tre diversi modelli basandosi sullo schema ottico dei Takumar
300/4, 200/4 e 135/3,5, diversificando i raggi di curvatura, gli spessori ed ovviamente i diametri;
anche i vetri della seconda lente variano da versione a versione e l'unica costante rimane l'adozione
della Fluorite per il primo elemento; nello schema sono riportati tutti i parametri relativi.

 

questi schemi consentono di parametrare la sensibile riduzione di focus-shift
garantita dall'IR-converter rispetto all'obiettivo di base, un miglioramento
così rilevante che sarebbe stato ipotizzabile l'impiego permanente di questo
"turbo" aggiuntivo in tutte le condizioni di utilizzo...

 

Dal momento che quest'accessorio non fu prodotto, nonostante la semplicità
costruttiva, la facilità d'uso e gli evidenti benefici, sorge spontanea la curiosità
relativa alle ragioni del suo abbandono; certamente una lente in Fluorite
di ampio diametro (specialmente nel caso del 300mm) comportava costi
abbastanza importanti, ma probabilmente le obiezioni erano legate alle sue
caratteristiche fisiche: la Fluorite, com'è noto, ha una dilatazione termica molto
più marcata rispetto al vetro ottico, e siccome questo elemento sarebbe stato
collato ad un'altro in vetro (e l'applicazione in posizione frontale avrebbe comportato
un forte irraggiamento solare diretto), è possibile che all'Asahi paventassero la
possibilità di scollature dovute alle continue tensioni create dagli sbalzi di temperatura;
inoltre l'elemento in fluoruro di Calcio è quello frontale, direttamente esposto all'aria
e all'aggressione meccanica, una condizione che male si sposa con caratteristiche
come l'elevata igroscopicità, la fragilità e la scarsa resistenza all'abrasione (4 della
scala di Mohs contro i 5,5 del vetro) proprie della Fluorite; magari sarebbe bastato
un sottile filtro neutro anteriore in BK7 o BAK2 per circoscrivere alcune di queste
problematiche, ma fatto sta che l'IR-converter di Takahashi non fu prodotto, e
nessun altro dopo di lui ha seguito questa strada geniale e promettente, quando invece
molti problemi legati all'instabilità fisica della Fluorite sarebbero oggi risolti con
equipollenti vetri ai fluoruri; del resto, la nicchia della fotografia IR è sempre più circoscritta
(dopo aver dilagato all'epoca nel settore amatoriale) e non ci solo le condizioni
commerciali per dare seguito ad un progetto così indovinato; peccato...


MARCOMETER



DORME  DAL  1967  ALL'INDIRIZZO  "UOVO  DI  COLOMBO"  E  DA  ALLORA
E'  LA  PRIMA  VOLTA  CHE  ESCE  DAL  LETARGO;  IL PROGETTO  NON  HA
LATI  OSCURI  SE  NON QUELLI,  TUTTO  SOMMATO  VENIALI,  SOPRA
DESCRITTI,  MA  NON  ENTRO'  MAI  IN  PRODUZIONE,  FORSE  PAVENTANDO
ANCHE  UNA  TIEPIDA  RISPOSTA  COMMERCIALE

 




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