GOI  CV-SIERCALNO-LINSOVYI  20mm  f/0,5

A  SCHEMA  CATADIOTTRICO  DEL  1948:

L'OBIETTIVO  PIU'  LUMINOSO  CONOSCIUTO



ABSTRACT

Among all lenses produced at least in an handfull of pieces (and not only drawed on paper)
the GOI CV-catadioptric lens 20mm f/0,5 (YES, zero point five) stands as the fastest ever,
two full stops wider than the actual top-scorers (the Noctilux-M and Canon EF-L, both "limited"
at f/1,0); amazingly, this bulky 9,7kg of lens (in front of a mere 20mm focal lenght...) was realized
as far as on spring 1948, and it should have been a really specialized guy, as it could match just a
mere 2,9mm image circle; this monster puts again in sharp focus that the technology's ancetres of soviet
reflex lenses rise from far...


09/11/2007

Se vi dicessi che esiste un 20mm che pesa 10kg mi prendereste per pazzo, ma è la pura verità; continuando
la saga dei catadiottrici sovietici postbellici, approdiamo al un ulteriore esemplare che chiude una trilogia di
assoluta eccezione: dopo il luminosissimo Iskra-3 f/0,65 e lo spaventoso 8.200mm per riprese satellitari
rientriamo nel campo dei superluminosi, e basti dire che l'esemplare in questione, seppure deliberato nel
lontano Marzo 1948, è tuttora l'obiettivo più luminoso che sia stato concretamente realizzato, quand'anche
in piccolissima serie; infatti, annunciando il controverso 20mm da 9,7kg, avevo omesso un piccolo particolare:
la sua apertura massima è pari ad f/0,5 (zero virgola cinque), cioè due stop secchi più luminoso dei
recordman attuali (i 50mm f/1,0 Leica-M e Canon EF-L) ed uno stop esatto più aperto del famoso Planar
50mm f/0,7 ex-NASA ed ex-Kubrick; questo siercalno-linsovyi (obiettivo catadiottrico), diversamente dalla
schiera di obiettivi con analoga struttura progettati all'Istituto Ottico Statale di S. Pietroburgo, è preceduto dalla
sigla CV che sicuramente è l'acronimo rivelatore del suo utilizzo specialistico... Purtroppo non sono stato per
il momento in grado di decifrare la sigla, ed anche il ridottissimo formato coperto (un cerchio di appena 2,9mm)
pone molti interrogativi e suggerisce varie ipotesi... 

In ogni caso, al di la dell'indirizzo pratico, questo catadiottrico mette il punto esclamativo a quanto già
abbondantemente dimostrato: l'ottica sovietica aveva messo radici già negli anni '20 nel contesto di un
poderoso piano statale quinquennale di sviluppo industriale e tecnologico autarchico, e nel periodo di guerra
lo sviluppo di obiettivi speciali, con particolare evidenza a quelli per aerofotografia, era perfettamente avviato
e facevano già capolino certe chicche come gli obiettivi per riprese all'ultravioletto (con lenti in Quarzo e Fluorite!)
e gli obiettivi catadiottrici a specchio, una categoria in cui gli ottici sovietici si sarebbero specializzati in modo
particolare, realizzando sia ottiche di lunghissima focale sia una vasta gamma di superluminosi, dei quali
questo 20mm f/0,5 è l'esemplare più eclatante, anche se forse è anche quello più lontano dall'impiego generico.

 

Questo cannotto grande come un barile di birra alla spina è un semplice 20mm
che copre appena 2,9mm di diagonale.. l'apparente paradosso è spiegato dalla
luminosità massima: ad f/0,5 passa una quantità di luce otto volte superiore rispetto ad f/1,4

 

 

lo schema ottico del catadiottrico 20mm f/0,5 è complesso e davvero insolito,
con un tripletto acromatico anteriore e l'elemento L6 sagomato ed "incastonato"
nel rifrattore primario L4; sospetto che la lente posteriore L8 fosse praticamente
a contatto col materiale sensibile; un simile obiettivo datato 1948 impone una
drastica revisione alle posizioni di chi considera l'ottica sovietica "sbocciata"
dalle blue prints prelevate a Jena... In realtà la gestione statale ha sempre celato
con grande cura la reale entità ed il livello della produzione interna, e solo oggi
si stanno delineando i reali valori in campo

 

i vetri utilizzati per realizzare questo campione; nel tripletto anteriore due
vetri "comuni" K-8 sono collati con un tipo a dispersione inferiore

 

Dal 20mm f/0,5 al 200mm f/1,2 la batteria di catadiottrici estremamente luminosi
progettati al GOI nei 15 anni dopo la fine del conflitto è davvero impressionante;
la leadership acquisita in questo settore è incontestabile e la sua onda lunga prosegue
tuttora, dal momento che al GOI vengono attualmente realizzati obiettivi a specchio
per impiego astronomico di eccezionali dimensioni, felice epilogo di un percorso
iniziato, come visto, molti anni fa.


MARCOMETRO

SCUSATE  IL  FUORIGIRI...

 


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