PICCOLE  EVOLUZIONI  NON  DICHIARATE

NEGLI  SCHEMI  OTTICI  ED  INTERCORSE  DURANTE

LA  PRODUZIONE  DEI  NIKKOR  28/2 - 35/1,4 - 35/2,8 - 50/1,4- 55/1,2

 




ABSTRACT


During the long production life of some famous Nikkor lenses of the classic era
occurred several slight changes in the optical formulas (not advertised by the maker),
that could explain the different opinions shared by users; in this row we'll analyze
the construction of  Nikkors 28/2 - 35/1,4 - 35/2,8 - 50/1,4 - 55/1,2

19/01/2008

Un leit motiv ricorrente fra Nikonisti appassionati ed utilizzatori di obiettivi Nikkor appartenenti
all'epoca d'oro  riguarda le opinioni sulla resa, sovente contrastanti, in special modo al riguardo
di certi obiettivi classici la cui produzione si è protratta per lungo tempo, restando in arcione
nell'evolversi delle generazioni e col susseguirsi dei lifting estetici; organizzando quanto segue
sono dovuto scendere a patti con me stesso ed accettare il fatto che una mia convinzione radicata
fosse in realtà fallace: ho sempre sostenuto l'assenza di piccoli "bradisismi" d'aggiustamento nel
corredo Nikkor, corroborato dalla convinzione che - mettendo mano ad uno schema ottico un
po' datato - non avesse senso introdurre modifiche lievissime, quasi impercettibili quando era
possibile introdurre un modello radicalmente evoluto; partendo da questo dogma, ho sempre
ritenuto che certi inossidabili obiettivi come quelli annunciati nel titolo avessero condotto e
concluso la loro gloriosa carriera attraverso mille trasformismi di estetica ma conservando
immutato il loro cuore di vetro, dal momento che è proprio l'evoluzione di quest'ultimo ad
incidere sui costi e non certo la sostituzione di una ghiera godronata con un settore in gomma.

Ero supportato nella mia convinzione dal fatto che gli schemi ufficialmente pubblicati sulle
varie brochure ad ampia diffusione fossero invariabilmente identici e dall'assioma che
"squadra vincente non si cambia"... Viceversa, con l'analisi di più dettagliati schemi quotati
ho dovuto prendere atto di ripetute per quanto infinitesimali modifiche, variazioni che non
stravolgevano in alcun modo lo schema di partenza e che nel disegno "stilizzato" presente
sul materiale promozionale sono sempre sfuggiti ad ogni rilevazione; sono state proprio le
dispute di opinione fra gli utenti, sovente esperti ed affidabili, ad insospettirmi, spingendomi
ad indagare più a fondo, fino alla per me sconcertante verità: esistono evoluzioni anche negli
schemi apparentemente immutati, e questo può fornire una spiegazione ai giudizi fuori dal coro:
è possibile che fra lo schema originale e le successive migliorie le differenze di resa siano
percettibili e causa - appunto - dei divergenti punti di vista; scendiamo in dettaglio.


Fra alcuni dei più classici Nikkor prodotti per lungo tempo furono introdotte
piccole variazioni nell'ottica, finora sfuggite alla statistica per l'esiguità dell'intervento

 



Nel Nikkor 28mm f/2 della serie "K" (la prima gommata) fu leggermente rivisto
anche lo schema ottico; le modifiche nelle quote sono evidenziate a colori, mentre
le lenti i cui raggi e spessori sono leggermente differenti sono numerate; in questo caso,
come nei successivi, queste modeste variazioni venivano annullate negli schemi
"stilizzati" delle brochure, passando inosservate

 


un altro obiettivo dalla lunga carriera è il Nikkor 35mm f/1,4; anche in questo caso
si rilevano leggere differenze con l'avvento della serie "K" gommata e nuovamente
con l'introduzione della serie AiS

 


Anche il già discusso Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 fu ripetutamente
"lavorato" in modo quasi impercettibile: la prima evoluzione arrivò
nel Gennaio 1967 e la seconda con l'introduzione del tipo "K"
gommato nel 1974

 



Altrettanto interessante possiamo definire la storia del celebre Nikkor S-Auto 55mm f/1,2,
prodotto dal febbraio 1966 all'Aprile 1978 e poi sostituito dal Nikkor 50mm f/1,2:
molti utenti lodano incondizionatamente quest'ultimo (in effetti un ottimo obiettivo), ritenendo
il precedente 55mm f/1,2 decisamente più scarso. Ho posseduto per lungo tempo un Nikkor
55mm f/1,2 appartenente alla serie "K" gommata, e la sua resa mi è sempre sembrata piuttosto
soddisfacente, sia come risoluzione che come contrasto, al punto che quando lo acquistai
mi parve superiore ai diaframmi aperti persino al Nikkor 50mm f/2 che utilizzavo in
precedenza.... La variegatura dei giudizi sul 55mm f/1,2 può trovare fondamento in questo
schema: alla miriade di piccole modifiche meccaniche fece seguito anche una serie di
evoluzioni nello schema ottico, e dallo schema originale si passò ad una prima evoluzione
nell'Agosto 1971, quando a partire dalla matricola 220.001 fu lanciato il modello con
l'intestazione "Nikon" anzichè "Nippon Kogaku" sulla ghiera frontale; una seconda,
ulteriore evoluzione caratterizzò l'avvento del tipo "K" gommato, lanciato nel Novembre 1974
a partire dalla matricola 350.011 e mantenuto invariato fino all'uscita di produzione
dell'ultima versione Ai, nell'Aprile 1978; ad aumentare ancora le variabili ci pensa
il trattamento antiriflessi: singolo standard nel 1966, multistrato solo su alcune superfici
dal tipo "Nikon" dell'Agosto 1971 e multistrato NIC completo dal tipo "SC" dell'Ottobre
1972 (dalla matricola 250.001): è certamente possibile che il mio giudizio positivo
(basato su un obiettivo del terzo tipo con antiriflessi dell'ultima generazione) e quello
negativo di altri utenti (magari riferito ad un esemplare datato, con schema originale ed
antiriflessi precedente) sia giustificato proprio da queste casistiche.

 


Per finire, cito un'eccezione al denominatore comune, ovvero le variazioni quasi impercettibili:
il Nikkor S-Auto 35mm f/2,8, una delle colonne portanti del corredo Nikon lanciato agli
esordi del sistema F, è stato notoriamente riveduto e corretto, passando dallo schema ottico
da retrofocus della prima ora, presente sul modello originale, ad un più semplice e moderno
5 lenti spaziate ad aria del tipo Ai (e poi AiS), lanciato nel Novembre 1977; in realtà,
questa informazione collettiva e lacunosa e mancante addirittura di un intero settore: lo
storico schema originale era già stato abbandonato con l'avvento del tipo "K" gommato
ad inizio del 1974, quando fu adottato uno schema che derivava dagli studi di Shimizu;
tre anni dopo i due spessi menischi centrali furono ridotti ad un singolo elemento di ridotto
spessore, configurando la versione Ai e dimostrando una grande attenzione all'aggiornamento
di questo schema, un dettaglio curioso dal momento che il fratellone Nikkor-O Auto 35mm f/2
non fu mai modificato (neanche micrometricamente), sebbene nella sua quarantennale carriera
sia stato ripaludato in tutte le montature Nikkor introdotte nel tempo.



UPGRADING 29/04/2008




Era opinione comune che il Nikkor-S Auto 3,5cm f/2,8 fosse stato presentato all'inizio del 1959
con lo schema ottico appena descritto e poi mantenuto in produzione fino alla serie "K" del 1974,
come peraltro riportato da tutta la manualistica e bibliografia specifica; recentemente ho invece
appurato che l'originale modello del 1959, definito comunemente "tick mark" per via dei caratteristici
tratti di collegamento fra scala dei diaframmi e punto di fede, incorporava uno schema ottico differente,
sostituito dopo poco tempo (probabilmente nel passaggio da "tick mark" alla montatura successiva)
con la formula già nota; ho appositamente disegnato lo schema originale, allegato a seguire.


questo primo schema derivava direttamente dall'archetipo di retrofocus creato
da Angenieux, il type R1 da 35mm f/2,5 illustrato nel prossimo schema; la
principale modifica introdotta dalla Nippon Kogaku fu la evoluzione della
terza lente in un doppietto, trasformando il modulo base da "Tessar" a "Pentac"

 

In questo catalogo giapponese dei primi anni '60 sono riportati gli obiettivi della
generazione "tick mark", fra i quali ho evidenziato col bollino rosso anche il
35mm f/2,8 ed il 50mm f/2: mentre è noto che il primo 50mm f/2 - appunto
denominato Auto-S - utilizzava sette lenti (contro le sei del modello successivo),
quasi nessuno è a conoscenza del fatto che il 35mm f/2,8 Auto-S "tick mark"
utilizzava lo schema ottico appena descritto, come confermato dalla grafica
della brochure; solo nel passaggio dalla montatura "tick mark" a quella successiva
fu adottato il tipo Gauss con lente collettiva anteriore molto spaziata ritenuto finora
lo schema originale...

l'Angenieux Retrofocus type 1 - 35mm f/2,5 - da cui fu derivato
direttamente il Nikkor S-Auto 3,5cm f/2,8 "tick mark"

 



FINE UPGRADING 29/04/2008

 

Le ragioni per cui la Nippon Kogaku, azienda il cui know-how non richiede presentazioni,
si sia limitata a "rifiniture" quasi impercettibili anzichè voltar pagina con schemi più recenti
o evoluti possono essere molteplici: da un lato il progettista potrebbe aver individuato una
variabile migliorativa nel suo modello e la Casa aver scelto per il piccolo passo anzichè
partire da zero con costi superiori di progetto (anche se modificare l'industrializzazione di
un'ottica ha costi analoghi sia che la lente cambi il raggio di pochi centesimi della focale sia
che venga stravolta completamente); è possibile che l'introduzione di nuovi vetri ottici abbia
permesso la progettista stesso di migliorare l'obiettivo o forse - più probabilmente - l'uscita
dal catalogo di un vetro utilizzato (e magari sostituito da un altro, forse più ecologico o facile
da realizzare, con caratteristiche ottiche simili ma non identiche) abbia obbligato ad adattare
lo schema a queste variazioni di nD e vD, approfittando dell'occasione "forzata" per
migliorare leggermente anche la resa (un episodio conclamato di questo genere mi è stato
riferito a proposito del Planar Contax 135mm f/2, che dovette sostituire un tipo di vetro
"non ecologico" - uscito di produzione - e che fu contestualmente migliorato nella resa);
quali che siano le vere ragioni, in fin dei conti, poco ce ne cale; è tuttavia importante essere
coscienti che le varie generazioni di questi obiettivi, per quanto apparentemente immutate
dal punto di vista ottico, in realtà pari non sono, e se proprio si vuole la massima resa è
forse preferibile orientarsi sulle ultime serie prodotte, lasciando gli esemplari più vecchi
alla bacheca del collezionista.

 


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