IL  MIRINO  D'AZIONE  NIKON DA-1 :

" CARA,  COSA  C'E'  STASERA  IN  TELEVISIONE ? "

 


15/08/2007

 

Com'è  risaputo, uno degli elementi caratterizzanti dei sistemi professionali Nikon, nonchè vero
atout delle sue ammiraglie, è sempre stata la completa modularità del corpo macchina; in particolare,
fin dai tempi della Nikon F le fotocamere della Nippon Kogaku potevano vantare una visione pari al
100% del campo inquadrato e la completa intercambiabilità dei mirini; questo da un lato ha consentito
di evolvere negli anni i sistemi esposimetrici, adeguandoli alle neonate tecnologie, dall'altro ha permesso
di realizzare mirini speciali, con caratteristiche indirizzate a particolari esigenze tecniche o professionali;
il mirino d'azione Nikon DA-1, "televisore" per gli amici, è senz'altro l'articolo più specializzato del lotto.

Il mirino Nikon DA-1 comparve a corredo nel sistema Nikon F in doppia finitura satinata cromo o nera,
e si riconosce immediatamente per la forma e le dimensioni inusitate; la sua principale caratteristica consiste
nel fatto che la sua pupilla d'uscita maggiorata consente la visione completa dell'inquadratura anche restando
ad una ragguardevole distanza dall'oculare: specificamente, la percezione del 100% dell'area effettivamente
ripresa era garantita anche a 60mm di distanza, purchè si restasse sull'asse del fascio luminoso; avvicinandosi
a 20mm dall'oculare era altresì possibile tenere l'occhio decentrato di 24mm in orizzontale e 16mm in verticale
mantenendo la visione completa dell'immagine inquadrata; le possibilità di impiego fattivo sono numerose ed
occorre molta fantasia per immaginarle tutte: si va dall'utilizzo con maschera subacquea e scafandro stagno al
reportage estremo fra la folla, dall'impiego con occhiali o scafandri protettivi (per documentare processi tossici
o pericolosi) alle missioni spaziali con casco e tuta...

 

schema meccanico quotato del mirino DA-1 in esecuzione per Nikon F

 

Il mirino DA-1 non incorpora alcun presidio esposimetrico ed è comunque molto pesante ed ingombrante:
il suo particolarissimo prisma impone dimensioni insolite, pari a71,6 x 55,6 x 52,2mm con un peso di ben
295g; il sistema di aggancio è analogo a quello degli altri mirini, così come il tappo protettivo inferiore; per
proteggere l'enorme oculare posteriore, ai lati del mirino sono presenti delle guide sulle quali far scorrere
un esclusiva serranda in plastica, realizzata con lo stesso materiale del tappo inferiore e concepita appositamente
per questo modello.

 



il mirino d'azione Nikon DA-1 con i suoi tappi protettivi

 

il mirino DA-1 con i tappi in posizione; la serranda posteriore scorre su guide ed
è un modello specifico per questo mirino

 

 



uno specchio riassuntivo che evidenzia le posizioni in cui è ancora garantita una visione del 100%

 

Il Nikon DA-1 fu prodotto sia per Nikon F sia per Nikon F2 con identico nocciolo ottico e modifiche meccaniche
limitare alla parte anteriore, dove nel modello più recente compare la piastrina con scritta Nikon , tipica dei mirini
F2 (i mirini della F, invece, sfruttavano la scritta Nikon presente sul corpo e ne erano sprovvisti); il sistema ottico
di questo mirino è sopravvissuto fino a pochi anni fa, dal momento che fu prodotto anche per la dotazione della
Nikon F3, rimasta per molti anni a catalogo, con la denominazione Nikon DA-2; questo geniale sistema ottico
fu poi evoluto per la Nikon F4, il cui mirino d'azione DA-20 era molto più compatto, esibiva una sorta di prolunga
telescopica posteriore e garantiva la visione addirittura da 80mm; ovviamente la versione per F3 - pur mantenendo
lo schema ottico originale anni '60 - consentiva la lettura esposimetrica, i cui circuiti erano contenuti nel corpo macchina.

 


lo schema ottico del mirino Nikon DA-1

 

Il sistema ottico del mirino DA-1 fu oggetto di approfonditi studi e fornì inizialmente grattacapi ai progettisti,
finchè non si decise di trattare una faccia del prisma con un rivestimento argentato semi-trasparente, che con
certe inclinazioni rifletteva il fascio e con altri angoli d'incidenza ne consentiva il passaggio; come evidenziato
dallo schema sopra riportato, il fascio (1) proveniente dal vetro di messa a fuoco viene riflesso dalla superficie
semi-trasparente, compie il suo percorso all'interno del prisma (rimbalzando sulle altre superfici completamente
argentate) per poi attraversare la stessa superficie (fascio 2), grazie ad un diverso angolo d'incidenza; in questo
modo è stato possibile rispettare le specifiche originali col minimo ingombro possibile.

 

il mirino d'azione Nikon DA-1 in esecuzione per Nikon F2; gli ingombri sono notevoli ma l'aspetto
globale è gradevole, per quanto un po' "marziale"

 

una vista laterale evidenzia la piastrina con la scritta Nikon: si tratta dell'unica differenza
rispetto alla versione per Nikon F, che ne è priva; gran parte del corpo è rivestito in vulkan
analogo a quello del corpo macchina, mentre la parte anteriore può essere satinata cromo
o laccata nera: esistono infatti entrambe le versioni, per accoppiarsi agli equivalenti corpi macchina

 

una vista dalla soggettiva dell'utente evidenzia il curioso sbalzo cuneiforme anteriore;
per contenere al massimo gli ingombri - comunque notevoli - lo scafo esterno segue
a filo il profilo del particolare prisma, senza aggiungere profili inutili; col senno di poi
è proprio questa forma caratteristica ed esclusiva a rendere quest'accessorio così
intrigante...

 

"cara, cosa c'è stasera in televisione ?"  l'oculare del DA-1 è davvero sconcertante, sembra
quasi di osservare l'anteprima dell'immagine su un display da reflex digitale ante-litteram...
Basta avvicinare sommariamente la fotocamera al viso ed abbiamo già la visione dell'immagine
al 100%, con un effetto "guardo la TV" davvero unico, inizialmente addirittura destabilizzante!

 

un esempio reale di come visualizza il DA-1 (confezione di pellicola messa davanti alla F2 e focheggiata
con un micro-Nikkor); nel reportage d'assalto fra la folla - magari con un 20mm sull'iperfocale - permette
inquadrature e scatti fulminei senza dare troppo nell'occhio, grazie alla possibilità di operare senza
accostare direttamente la fotocamera all'occhio

 

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UPGRADING 02/10/2007
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avevo dimenticato di conservare in casa l'imballo originale del Nikon DA-1 per F2: ecco come si presenta,
con insoliti gusci sagomati in espanso verde ad alta densità  che proteggono efficacemente il costoso mirino


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FINE  UPGRADING 02/10/2007
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per coloro i quali si fossero innamorati a prima vista del DA-1 ho realizzato
un posterino da 40x36cm @ 300 dpi reali con le foto della mia dotazione
personale: cliccando sulla slide potete scaricarlo; il file compresso pesa 2,30 Mb
ed una volta aperto (57,5 Mb) consente ingrandimenti notevoli, magari scalando
la risoluzione a 200 dpi o 150 dpi...

 

Il Nikon DA-1, molto apprezzato da chi ne ha fatto giocoforza uno strumento professionale quotidiano,
è stato prodotto in serie molto ridotte , sia per il target d'utenza molto specifico sia per il costo davvero
proibitivo (basta recuperare un listino della Nikon F3 per rendersene conto...); dal punto di vista ottico
e meccanico si tratta di un prodotto di ottima qualità, e ancora oggi consente di divertirsi, provando
l'insolita sensazione di fotografare mentre si guarda la TV... Una volta mi recai da un caro amico, all'epoca
titolare di uno dei più famosi store di modernariato fotografico d'Europa, e come intermezzo ludico mi
ero portato una Nikon F2 con motore MD-1, Nikkor 15mm f/3,5 e mirino d'azione DA-1; l'esercente,
nikonista conclamato, osservando il complesso mi disse: "fermo Marco, basta così, non smontarla più,
questa è l'icona di cos'era la Nippon Kogaku dei tempi d'oro"; come dargli torto?

 

MARCOMETRO



INECCEPIBILE  COME REALIZZAZIONE,  PER  ALCUNI  (POCHI)
E'  STATO  INSOSTITUIBILE  STRUMENTO  DI  LAVORO;  VISTO
IL  PREZZO,  POCHI  ALTRI  HANNO  AZZARDATO  L'ACQUISTO,
ED  OGGI  E'  UN  AFFASCINANTE  PEZZO  DI  BRAVURA  DI
REPERIBILITA'  ABBASTANZA  SPORADICA  MA  RICCO  DI
SIMBOLISMI:  VOGLIAMO CHIAMARLO  IL "CIMIERO  DA
CONDOTTIERO"  DEL  PRESTIGIOSO  SISTEMA  NIKON  DI  ALLORA?


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