NIKON  DL-1 :

L'ILLUMINATORE  DEI  DATI  NEL  MIRINO

PER  FOTOGRAFARE  LE  TENEBRE


 

14/08/2007

 

Correggetemi se sbaglio, ma col senno di poi, parlando di famosi sistemi del recente passato,
credo che il più grande interesse feticistico non vada rivolto ai "pezzi da novanta" come corpi
macchina professionali od obiettivi speciali, bensì a quella schiatta di un dio minore rappresentata
da accessori più o meno fantasiosi, magari trascurati all'epoca per il prezzo spropositato alla
reale utilità o per l'oggettiva irreperibilità presso i rivenditori di fiducia, poco propensi a fare
magazzino con questi orpelli di nicchia; la Nippon Kogaku è sempre stata in prima linea in questo
settore, e ai tempi dei sistemi Nikon F ed Nikon F2 metteva a disposizione del fortunato e
facoltoso cliente un autentico universo di opzioni, in grado di soddisfare le più specifiche
necessità; in questa sede voglio dare un quarto d'ora di celebrità ad un piccolo accessorio,
uno strumento se vogliamo lapalissiano ma che alla squisita fattura unisce uno spirito pragmatico,
venendo incontro ad un problema molto sentito a quei tempi, quando la conferma dei dati
esposimetrici era ancora affidata a piccoli galvanometri...

Senza ulteriori preamboli, il Nikon DL-1 è un illuminatore ausiliario nato per i Photomic della
Nikon F; una vota fissato al mirino esposimetro, il DL1 poteva illuminare con una minuscola
lampadina la finestra opaca sul tetto del Photomic che - in condizioni di luce normali - consente
all'utente di visualizzare l'ago del galvanometro ed il tempo di posa impostato, posizionati subito
fuori dal campo inquadrato sul vetro di messa a fuoco; dal momento che in condizioni di luce
scarsa è molto difficile percepire l'esatta posizione del galvanometro rispetto al punto di fede,
il DL-1 permetteva di fotografare anche al buio mantenendo l'esatta percezione dei valori
esposimetrici.



il servo-illuminatore Nikon DL-1 accanto all'apparecchio per cui era nato, la Nikon F Photomic;
l'accessorio illuminava la finestrella presente sul Photomic e garantiva una confortevole visione
dei dati visualizzati nel mirino: ago del galvanometro e tempo di posa selezionato

 

Il servo-illuminatore DL-1 fu presentato alla Photokina 1970; come già accennato in altra sede, quella fiera di
Colonia fu memorabile per l'incredibile fuoco di fila operato dalla Nippon Kogaku, nel corso della quale presentò
una irripetibile serie di obiettivi luminosi e speciali; tuttavia - come contorno - videro la luce altri accessori minori,
ma non per questo meno interessanti: basti pensare al vetro di messa a fuoco tipo K, poi diventato lo standard
per i successivi 20 anni.... il Nikon DL-1 è sostanzialmente una piccola scatola da 30x31mm di lato, dotata di una
staffa metallica sagomata e rifinita in nero che termina in una ghiera filettata, e dotata dello stesso passo presente
negli oculari Nikon e che serve a montare lenti di correzione diottrica o mirini ausiliari; sul lato inferiore della
scatola è presente un settore che contiene una minuscola lampadina "grano di riso" attorniata da due superfici
riflettenti (per amplificarne l'effetto), alimentata da una batteria al Mercurio a 1,35v tipo 625 del tutto analoga
a quelle che attivano l'esposimetro del Photomic.




La parte inferiore del DL-1 con la minuscola lampadina e le due superfici riflettenti che la attorniano,
concentrando tutto il fascio nella zona anteriore; il tappo zigrinato copre la sede della batteria al
Mercurio tipo 625; la Varta illustrata è ancora carica, ed è una delle "625" da 1,35v ancora efficienti
che conservo per l'uso saltuario e ludico di questi apparecchi

 

Per applicare al Photomic il servo-illuminatore DL-1 basta smontare la ghiera (o la conchiglia in gomma, se applicata) dall'oculare
ed avvitare direttamente l'accessorio, con la scatola ovviamente in alto; terminata l'operazione, la lampadina andrà a cadere
proprio sopra alla presa di luce del galvanometro, e l'accessorio sarà in posizione operativa.

 

il Nikon DL1 montato sul Photomic FTn della mia Nikon F del 1969; l'accessorio non aggiunge
alcun ingombro supplementare al mirino e la visione dell'inquadratura non viene compromessa
in alcun modo

 

un vista anteriore con l'accessorio in funzione mostra la luminosità arancio-rossastra
della lampadina accesa, che permette la corretta visione dei dati esposimetrici riportati
nel mirino anche al buio


Analogamente alla dotazione di batterie, anche i pulsanti e le modalità di accensione/spegnimento sono identiche
a quelle presenti sul Photomic: la pressione su un piccolo pulsante cromato, sporgente da un lato della scatola ad ore
nove, fa uscire di scatto un secondo pulsante collocato sulla parte superiore del DL-1; su questo pulsante, in
posizione estratta, è presente un anello inciso e smaltato in rosso, che funge da promemoria di accensione; premendolo
verso il basso, esso rientra in sede dove si blocca con uno scatto, interrompendo il circuito di alimentazione della
lampadina; come vedete, le procedure sono effettivamente identiche a quelle del Photomic.

 

in questa serie di immagini troviamo a sinistra il DL-1 in posizione di attesa, con lampadina spenta e pulsante abbassato;
premendo il pulsantino laterale assistiamo all'uscita di quello superiore ed alla corrispondente accensione della lampadina,
confermata dall'anello smaltato in rosso; notare i piccoli pannelli riflettenti che concentrano il fascio di luce, un dettaglio
delizioso che ricorda certi specchi da toeletta d'antàn

 

in questa immagine, scattata direttamente attraverso l'oculare del mirino (non vi dico le difficoltà...),
è possibile valutare l'efficacia del DL-1: i dati esposimetrici offerti dal Photomic della Nikon F FTn
(galvanometro a collimazione e tempo di posa, in questo caso 1/30") sono correttamente illuminati,
permettendo di interagire anche in condizioni di luce molto scarsa

 




una vista dall'alto del DL-1 in posizione evidenzia la tipica finitura superficiale, analoga
a molti articoli della produzione Nippon Kogaku dell'epoca; sono anche presenti la
marca, la denominazione del modello e ovviamente l'origine

 

Il piccolo DL-1 pesa solamente 30g ed in posizione di lavoro non aumenta percettibilmente gli ingombri dell'apparecchio
su cui è montato; riguardo alla compatibilità, fin dall'origine era applicabile su tutti i Photomic al CdS della Nikon F, dal
momento che le quote e la posizione della presa di luce erano identiche, ed è quindi compatibile con la Nikon F Photomic
(cellula CdS esterna non TTL), la Nikon F Photomic T, la Nikon F Photomic Tn e la Nikon F Photomic Ftn; la carriera
del DL-1 non finisce qui, perchè anche i Photomic DP della Nikon F2 presentano quote analoghe, ed il servo-illuminatore
trova ancora preziosa applicazione sia sulla Nikon F2 DP-1 originale del 1971 sia sulla successiva Nikon F2A  DP-11
del 1977; naturalmente gli altri Photomic della F2 (DP-2, DP-3 e DP-12), fornendo indicazioni a LED, non richiedono
alcuna illuminazione ed il profilo superiore presenta quote meccaniche diverse, incompatibili con peraltro inutile DL-1.

 

una carrellata cui modelli compatibili col servo-illuminatore DL-1, a partire dalla Nikon F Photomic a cellula esterna
1^ serie dell'Aprile 1962 (qui è illustrata la 2^ serie, con interruttore a pulsante anzichè con copertura rotante) fino
alla Nikon F2A, ancora in produzione nel 1980

credits: photos Nikon Corporation

 

Il Nikon DL-1 appartiene a quella schiera di piccole chicche ormai dimenticate, tuttavia
la grandezza di un sistema si basa anche sulle piccole cose, su dettagli apparentemente
insignificanti ma impagabili in contesti specifici, e questa minuscola lucina dalla fattura
ingenua che fa tenerezza permetteva effettivamente di lavorare in condizioni impossibili,
e sicuramente avrà contribuito, con umiltà, alla realizzazione di qualche immagine
straordinaria; analogamente ad altri settori, occorre rivalutare queste testimonianze in
chiave minore ma assolutamente degne - da un punto di vista storico e tecnico - di
eguale dignità.


MARCOMETRO

PICCOLO,  INGENUO,  MA  REALMENTE  EFFICACE,
PERMETTEVA  AI  FORTUNATI  UTENTI  DELLE  NIKON
PROFESSIONALI  DI  ALLORA  DI  ESTENDERE  ALLE 
TENEBRE  IL  LORO  TERRITORIO  DI  CACCIA:  UN
UMILE  ACCESSORIO  PER  GRANDI  OPPORTUNITA'

 

(testi, foto ed attrezzature di Marco Cavina, dove non altrimenti specificato)

 


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