NIKON  GN  AUTO  NIKKOR  45mm  f/2,8  DEL  1968:

UN  OBIETTIVO  SPECIALE  CON  MOLTE

FRECCE  PER  IL  SUO  ARCO





ABSTRACT


The GN Auto Nikkor 45mm f/2,8 by Nippon Kogaku is an unusual and sought-after
lens born in 1968, featuring a flash NG-coupling between focus and aperture rings
(allowing "automatic"  flash exposure with the old, not-thyristorized units), a pancake
structure and a Tessar-type optical formula able to deliver crisp and contrasty images
even in backlight and with strong flash shots: really unusual, truly interesting! This unique
lens had an unexpetced ressurection in 2001, when a similar Nikkor AiS 45mm f/2,8 P
was delivered, a lens that lacked the GN-coupling pin (useless in TTL-flash era) but
featured ROM CPU and electronic interface for unlimited metering on modern bodies;
the optical nut is always a Tessar evolution, capable of stunning results. and the endless
story goes on!


09/01/2008


La Nippon Kogaku, durante gli anni '60, entrò nel mito per direttissima anche grazie alla
realizzazione di obiettivi speciali che garantivano la copertura di qualsiasi esigenza di ripresa;
uno dei pezzi più particolari di questo gruppo è senz'altro il GN Auto Nikkor 45mm f/2,8
lanciato sul mercato nel caldissimo Agosto 1968, un obiettivo che presenta molte caratteristiche
davvero uniche nel panorama Nikkor, partendo dalle dimensioni incredibilmente ridotte (nemmeno
21mm di sbalzo dal corpo macchina), passando per la ghiera di messa a fuoco con senso di
rotazione invertito (e vedremo poi perchè),  lo schema ottico tipo Tessar (unico caso nel sistema
 Nikon Reflex) e concludendo col dispositivo GN da cui prende il nome, cioè la possibilità
di accoppiare ed indicizzare reciprocamente le ghiere di messa a fuoco e diaframmi in funzione
del numero guida del flash (selezionabile su un'apposita scala supplementare), il che permetteva
di modificare automaticamente l'apertura al variare della distanza di messa a fuoco, rendendo in
tal modo "automatico" l'impiego dei flash a potenza fissa (elettronici o a lampadine) disponibili
all'epoca, e per il reporter o il fotografo di cerimonie si trattava di una notevole semplificazione
operativa che permetteva di muoversi con agilità e di scattare con la certezza del risultato.

La ghiera di messa a fuoco con il senso di rotazione invertito si è resa necessaria proprio per
ottenere la giusta "fase" di rotazione in accoppiamento con quella dei diaframmi; l'obiettivo
sarebbe stato interessante anche senza le altre caratteristiche peculiari, magari dotando del
dispositivo GN un diffuso normale del corredo come il Nikkor-H 50mm f/2 (come del resto
aveva già fatto la Zeiss con i famosi Blitz-Planar 2/50 e Blitz-Distagon 4/35 per Contarex
e come farà anche la Tokyo Kogaku con i GN-Topcor); viceversa, alla Nikon considerarono
che un utilizzo molto frequente con lampeggiatori o lampade a combustione di elevata
potenza si sarebbe sposato meglio con uno schema ottico dotato di poche lenti e passaggi
ad aria, riducendo così la possibilità di interriflessioni (fonte di riflessi fantasma e flare) e
migliorando il contrasto d'immagine in situazione di luce forte... Queste considerazioni
portarono alla scelta dello schema tipo Zeiss Tessar a 4 lenti in 3 gruppi, collaudato da
decenni e famoso per la sua brillantezza e la resistenza al flare; la Nippon Kogaku non era
priva di esperienza con questo schema (alcuni obiettivi Nikkor-Q delle compatte Nikkorex
anni '60 ne erano dotati) ma è l'unica volta in cui sarà adottato per il sistema reflex (considerando
anche la logica evoluzione Nikkor Ai-P); l'attenzione alle specifiche problematiche dell'uso
col numero guida accoppiato arrivarono a scegliere un complesso e più costoso diaframma
a ben 9 lamelle, che garantiva un foro circolare e minore diffrazione con aperture di diaframma
molto ridotte (per consentire un utilizzo col flash anche a distanze minime fu adottata una scala
che chiude fino ad f/32).

 

il classico schema tipo Tessar utilizzato nel GN-Nikkor 45mm f/2,8 (e nel suo epigono moderno
Nikkor Ai-P 45mm f/2,8) costituisce l'unico caso in cui la Nippon Kogaku ha utilizzato questo
tipo di obiettivo per il sistema Nikon F reflex

 



una panoramica di Zeiss Tessar e derivati, obiettivi tutti accomunati dal
fortunato schema ottico a 4 lenti in 3 gruppi; in primo piano troviamo
il GN-Nikkor 45mm f/2,8, la cui compattezza risalta accanto al
minimale Zeiss Contax Tessar 45mm f/2,8

 

L'adozione di uno schema ottico così piccolo e compatto consentì di vestirlo con una meccanica
altrettanto minimale, realizzando così un "pancake" ante litteram che spiccava come una mosca
bianca in mezzo agli altri Nikkor, storicamente piuttosto corpulenti; l'accoppiamento meccanico
col diaframma comportò una complicazione supplementare, rappresentata da un elicoide di messa
a fuoco a passo variabile, affinchè l'abbinamento fra aperture e distanze in funzione del numero
guida restasse omogeneo; per garantire la compattezza teoricamente consentita dallo schema
ottico e considerando i limiti di accoppiamento fra potenti unità flash ed il diaframma, fu scelto
di limitare la messa a fuoco minima a 0,8m: nulla di grave nel campo di impiego previsto ma
certamente un piccolo handicap nell'utilizzo generico.

Il sistema di accoppiamento GN (una sorta di pivot mobile che ingaggia delle tacche fresate
in bassorilievo sulla ghiera del diaframma) fu definito dal Dr. Takeshi Muryoi, un ingegnere
meccanico in forza alla Nippon Kogaku, nel corso dell'estate 1966, e fu presentato all'inizio
di Settembre dello stesso anno; l'accoppiamento (semplice e funzionale) fu sviluppato nella
montatura del nuovo obiettivo, che vide la luce, come detto, nell'Agosto 1968.


gli estratti dal progetto originale di Muryoi con gli schemi meccanici
poi applicati al barilotto del GN Auto Nikkor 45mm f/2,8 del 1968

 

il GN Auto Nikkor 45mm f/2,8; notare le dimensioni minuscole del nocciolo ottico

 

L'obiettivo verrà prodotto in piccola serie dall'Agosto 1968 al Marzo 1977 (quindi non arrivò
mai alla configurazione Ai); l'ottica non subì modifiche di rilievo, antieconomiche in produzioni
di nicchia, e le piccole variabili che possiamo evidenziare solo solamente quattro.

 

La prima versione dell'Agosto 1968 presenta la ragione sociale Nippon Kogaku ed il diaframma a 9 lamelle;
nel 1970 subentra una seconda versione con la stessa ragione sociale ma il diaframma portato a 7 lamelle
ricurve (ottenendo lo stesso effetto del precedente ad un costo inferiore); con la terza versione del 1971
la ragione sociale diviene Nikon mentre con la quarta versione, prodotta dal 1973 al Marzo 1977, la denominazione
diviene GN Auto Nikkor-C, ad indicare l'applicazione del trattamento antiriflesso a strati multipli NIC; la produzione,
come accennato, fu piuttosto ridotta e possiamo annoverare quasi 24.000 esemplari fra prima e seconda variante,
poco più di 6.000 per la terza e circa 13.000 per la quarta; il numero totale di esemplari prodotti è 43.284

 

L'obiettivo copre un angolo di campo di 50°, presenta una scala di messa a fuoco graduata in metri e piedi da infinito
a 0,8m - 3ft ed un diaframma completamente automatico che chiude da f/2,8 ad f/32; la montatura portafiltri anteriore
ha un filetto da 52x0,75mm ed era stato realizzato uno specifico paraluce metallico molto particolare e dotato di una
strozzatura che riduceva il diametro dell'apertura da cui sporgeva la palpebra protettiva vera e propria, un design
inconfondibile e rimasto immutato anche per il recente Nikkor 45mm f/2,8 Ai-P; l'obiettivo pesa soltanto 163g
(pur essendo realizzato interamente in alluminio ed ottone: l'equivalente Tessar Contax con parti in resina arriva
appena a 90g...), ha un diametro di 64mm ed una lunghezza dalla battuta del corpo macchina poco superiore ai
20mm (31mm se consideriamo anche lo sbalzo retrofocale); l'ottica adottava un tappo posteriore ed anteriore
(da 52mm) standard; i primi modelli erano dotati di modelli precedenti, col vecchio logo Nippon Kogaku ed il
simbolo della pagoda.


 







Le parti dedicate al GN-Nikkor sulle brochure dell'epoca

 

 




quest'animazione esemplifica l'accoppiamento al numero guida: si ruota una delle due ghiere fino a
posizionare la tacca del perno (che funge da punto di fede) con un numero guida riportato sulla
scala ausiliaria (graduata in metri e piedi); trovata la posizione si spinge la forcella verso il basso,
ingaggiando un pivot nella corrispondente tacca e rendendo così solidali le due ghiere; l'accoppiamento
meccanico è interno e non visibile dall'utente

 

dopo l'accoppiamento, ruotando la ghiera di messa a fuoco, quella del diaframma si muoverà
di conseguenza, ed il prodotto fra la distanza di messa a fuoco selezionata ed il diaframma
automaticamente settato corrisponderà sempre al numero guida preselezionato, consentendo
di utilizzare un flash a potenza fissa e di avere sempre un'esposizione corretta ed uniforme
nell'intervallo di distanze consentito dall'accoppiamento delle ghiere (nel caso specifico,
con NG = 32 e 100 ISO potremo operare fra 11,4m ed 1m)

 

Questo spaccato, proveniente dai manuali d'officina originali e rielaborato, mostra la semplice
struttura meccanica dell'obiettivo e la sequenza per il corretto smontaggio.

 


montando il GN-Nikkor su un corpo macchina coevo appare evidente la
sua straordinaria compattezza, davvero controcorrente nel corredo Nikkor:
l'obiettivo sporge a malapena quanto il Photomic di questa Nikon F2S !
Il mio esemplare appartiene alla quarta ed ultima serie, caratterizzata dalla
dicitura Nikkor-C e dall'adozione di moderni antiriflesso multipli

 

un ipotetico corredo dell'epoca, con un flash a lampadine (ovviamente a potenza fissa)
facilmente gestibile anche con soggetti che richiedono una continua variazione della
distanza di messa a fuoco, grazie all'accoppiamento fra messa a fuoco e diaframma
in funzione della sensibilità del film e della potenza del lampo

 



l'obiettivo è estremamente compatto e questo pregiudica un po' la facilità
di manovra: in particolare, risulta difficile ruotare la ghiera del diaframma
con l'ottica smontata, dal momento che le uniche, piccole prese di forza
sono costituite da due sbalzi godronati e fresati (uno è illustrato nell'immagine)
posti sui due lati dell'ottica, poco efficaci dal momento che sono "incassati"
a stretto contatto fra le due ghiere ed il loro sbalzo non supera il livello delle
ghiere stesse...

 




anche nella versione con diaframma a 7 lamelle l'apertura è quasi
circolare, grazie a lamelle con un particolare profilo curvo

 


una vista posteriore mette in evidenza il piccolissimo nocciolo ottico
letteralmente "incastonato" in una montatura le cui quote erano solitamente
destinate a gruppi di diametro molto maggiore... Tutti i GN Nikkor adottano
la classica forcella tipo F e si accoppiamo all'esposimetro di tutti i corpi
pre-Ai in grado di dialogare con la forcella stessa; notare la massiccia
batteria di viti (ben cinque) che serrano la robusta baionetta in bronzo:
in questo caso è un sistema davvero sovradimensionato!

 


Una vista generale conferma l'aspetto insolito ma estremamente elegante del GN Auto
Nikkor 45mm f/2,8; se alle prerogative già elencate aggiungiamo una resa ottica molto
vigorosa, con macrocontrasto marcato, colori saturi e grande resistenza al flare, completiamo
la check-list di un obiettivo veramente intrigante; l'ottica funziona bene anche in digitale, ma
su corpi macchina come la Nikon D-100 c'è un perno in resina sulla baionetta ad ore 8 che
sporge e va in appoggio sul "cordolo" della ghiera-diaframmi (problema comune a molti
obiettivi tipo F); a mio rischio e pericolo ho realizzato che tagliando una piccola porzione
di questa camma in resina (con tronchesi di piccole dimensioni) la sua funzionalità con gli
obiettivi moderni non è pregiudicata, ed il suo sbalzo ridotto non interferisce più con i vecchi
obiettivi F come questo; naturalmente su.... Canon EOS D non c'è alcun problema, anche
sulle full-frame (ovviamente con apposito anello adattatore)

 



Dozza, 1995: GN-Nikkor 45mm f/2,8 C su Nikkormat FT-3
ho chiuso il diaframma solamente ad f/4 ma l'ottica è comunque
molto grintosa ed non risente minimamente delle condizioni di
luce estreme; la stampa 30x40cm è emozionante: magie del GN !

 


il calibro digitale conferma: l'ottica sporge dal corpo macchina di neanche 21mm:
un vero record per il corredo Nikkor F ! Nonostante la produzione abbia superato
il periodo in cui fu introdotta la serie "K" con messa a fuoco gommata, la montatura
del GN-Nikkor restò immutata fino al 1977, probabilmente sempre per non investire
su un prodotto realizzato in serie ridotta; il GN uscì di produzione in silenzio, come
spesso avviene nel sistema Nikon, alla vigilia della rivoluzione Ai, tuttavia i suoi
concetti dirompenti non sono caduti sul terremo sterile: quasi 11 anni fa scrissi un
articolo sul GN-Nikkor 45mm per la rivista FotoGraphia, agitata dal geniale
Maurizio Rebuzzini, e nella "requisitoria" finale lodavo l'estrema e vantaggiosa
compattezza del sistema, invocando una versione moderna che ne raccogliesse
il testimone... Fortunatamente anche alla Nikon Corporation la pensavano così, e
nacque il Nikkor Ai-P 45mm f/2,8, clone moderno del GN-Nikkor, semplicemente
privato del sistema di accoppiamento, oggi ridicolo nell'era del flash TTL, a riprova
che l'idea di un obiettivo compattissimo (rende la macchina tascabile...) con resa
ottica grintosa ed una  grande libertà operativa concessa dalla resistenza ai riflessi
è sempre e comunque intelligente, anche in epoca di zoom-standard a gogò.

 



UPGRADING 12/01/2009



Come precedentemente accennato, il pancake GN-Nikkor 45mm f/2,8 con schema Tessar
comparve redivivo nel Febbraio 2001 quando la Nikon Corporation presentò un obiettivo
dalle analoghe caratteristiche geometriche, compattezza e schema ottico, destinato all'abbinamento
preferenziale con la recente ed interessantissima Nikon FM3a, apparecchio compatto e retrò
che garantiva l'automatismo a priorità di diaframmi ed il funzionamento manuale meccanico 
dell'otturatore su tutti i tempi manuali, una caratteristica estremamente interessante; il nuovo
pancake fu battezzato ufficialmente Nikkor AiS 45mm f/2,8 P, e la misteriosa sigla sta ad 
indicare un obiettivo AiS manual focus dotato di CPU con ROM e contatti di interfaccia
identici a quelli degli AF-Nikkor, che poteva dialogare con i più moderni corpi macchina
autofocus e digitali, sfruttandone tutte le modalità di esposizione e misurazione esposimetrica.

Il Nikkor 45mm f/2,8 P è privo di accoppiamento GN al flash, inutile nell'era del TTL-flash,
ma replica l'eccezionale compattezza del GN-Nikkor originale, sporgendo dal corpo macchina
solamente 17,2mm, addirittura meno rispetto al vecchio modello!  L'obiettivo ostenta un'estetica
ereditata da quella del Nikkor AiS 50mm f/1,8 N, la versione compatta presentata a metà anni '80,
priva di forcella Ai e con stilemi estetici derivati dal design dei Nikon Series E, ma le similitudini
con i "Nikkor della mutua" presentati nel Marzo 1979 per la piccola Nikon EM si fermano qui:
il Nikkor 45mm f/2,8 P è stato infatti concepito come un piccolo gioiellino, quasi una limited edition
sulla falsariga concettuale del Pentax 43mm f/1,9 limited, e la sua montatura è stata allestita allo
stato dell'arte, utilizzando metallo indurito con elicoide straordinariamente fluido e rifinendo l'ottica
ad un livello altissimo, superiore a quello dei Nikkor AiS standard, una sensazione chiaramente
percettibile analizzando la cromatura della baionetta, la pesante struttura interamente in bronzo
satinato argento, la precisione dei dettagli: un'impressione confermata dalla squisita dotazione di
accessori che accompagnava l'obiettivo.

 

La lussuosa dotazione di serie del Nikkor AiS 45mm f/2,8 P comprende
una pochette floscia dedicata, tappo anteriore da 52mm in esecuzione
speciale grigia e tappo posteriore LF-1 parimenti grigio, paraluce specifico
HN-35 in metallo pesante satinato chiaro e filtro protettivo Nikon NC da
52mm, anch'esso rifinito in argento coordinato all'obiettivo; si tratta di un
corredo che rende giustizia all'eccellente qualità meccanica ed ottica di
questo minuscolo normale  e che fornisce una parziale giustificazione al
prezzo di vendita molto elevato per la categoria.


Capostipite ed epigono affiancati: l'ovvia e stretta parentela è confermata anche
da un  dettaglio secondario che potrebbe sfuggire: l'intreccio e la regolare sovrapposizione
delle lamelle del diaframma si sviluppa sulla parte anteriore dell'obiettivo, a vista, mentre
in tutti gli altri Nikkor rimane sul lato interno, rivolto verso il corpo macchina; il nuovo
obiettivo è leggermente più compatto e nonostante la splendida fattura in metallo pesante
risulta essere più leggero del GN-Nikkor: 121g contro 163g; il vecchio obiettivo paga
pegno a causa della ghiera del diaframma più massiccia, della presenza di una presa di
forza per il montaggio che non è presente sul 45 P (rendendo un po' difficoltosa l'operazione)
e di un elicoide più complesso, a passo differenziato per accoppiare perfettamente le distanze
metriche ai valori di diaframma durante il funzionamento GN. L'iride del 45 P è a sette lamelle,
come sul 45 GN delle serie più recenti.

 

La vista posteriore dei due obiettivi evidenzia immediatamente la contattiera della CPU
esibita dal 45mm P, una caratteristica che lo rende perfettamente compatibile con tutte
le funzioni elettroniche dei corpi macchina più moderni (escludendo, ovviamente, l'autofocus);
la finitura del nuovo esemplare è percettibilmente superiore, a partire dalla cromatura della
baionetta, passando per le ghiere prive di qualsiasi gioco e concludendo con l'impeccabile
cura riposta nella smaltatura. Come potete notare il 45mm P è tornato ad una ghiera di messa
a fuoco con senso di rotazione sinistrorso, mentre il GN-Nikkor è stato l'unico obiettivo Nikon
con ghiera destrorsa, un dettaglio necessario per assecondare la corretta selezione del diaframma
alle varie distanze con sistema GN accoppiato.


Il Nikon lens series E 50mm f/1,8 del 1979, l'obiettivo che ha chiaramente
ispirato l'estetica del moderno Nikkor AiS 45mm f/2,8 P (sia pure con
scelta di materiali e livello di qualità molto differenti...)

Il Nikkor AiS 45mm f/2,8 P esordì in finitura satinata argento nel Febbraio 2001, ed in questa configurazione
fu prodotto fino al Dicembre 2005 in due lotti, compresi fra i blocchi di matricole 200001 - 213947 e
300001 - 308652, per un totale di 22.599 esemplari (un'inezia, a fronte dei milioni di 50mm Nikkor sfornati);
nel Settembre 2001 alla versione satinata argento fu affiancata anche una rifinita in nero, con tutti gli accessori
coordinati; il 45mm P nero fu anch'esso prodotto dal Settembre 2001 al Marzo 2006 in due lotti, compresi
fra i blocchi di numerazioni 310001 - 318849 e 400001 - 400680, per un totale di 9.569 esemplari; sommando
la produzione delle due versioni arriviamo ad un complessivo di 32.168 esemplari; il secondo lotto in finitura nera
è stato assemblato nel Marzo 2006 e questi esemplari sono fra gli ultimi Nikkor AiS manual focus ad essere
stati prodotti.

Lo schema ottico del 45mm P è analogo a quello del 45mm GN, ma non identico: l'ennesima rifinitura del grande
"tipo Tessar" sfruttando i più moderni software di calcolo ed i vetri ottici attuali ha portato ad un obiettivo dotato
di contrasto e risoluzione davvero eccellenti, quasi incredibili per un nocciolo ottico così piccolo e semplice...
Inopinatamente, l'obiettivo soffre il controluce più del predecessore, e tenendo il Sole ai margini del campo compaiono
vistosi riflessi e fantasmi anche con lo speciale paraluce a "strombo negativo" in posizione... Probabilmente questo
paraluce, ereditato come concezione da quello del 45mm GN, utilizza questo design anomalo per inseguire la
massima compattezza, ma i progettisti, forse consci della sua efficacia relativa, lo hanno dotato di una filettatura
esterna con standard 52x0,75mm, probabilmente per consentire - alla bisogna - di montare un secondo paraluce
della generazione HN od HK in ausilio al primo, qualora i maggiori ingombri non costituiscano un problema:
è l'unica spiegazione logica per la presenza di questa filettatura, dal momento che lo sbalzo centrale del paraluce
impedisce fisicamente l'applicazione di un filtro (che va quindi collocato fra obiettivo e paraluce); la messa a fuoco
minima portata da 0,8m ad appena 0,45m colloca  il 45mm P sugli stessi standard di versatilità dei 50mm classici,
e del resto la limitazione sul GN era dovuta unicamente a limiti di accoppiamento con diaframma quando si
sfruttava l'opzione GN.


Uno scatto d'esempio eseguito al volo con Nikon D700 e Nikkor AiS 45mm f/2,8 P
ad f/8: il nuovo 45mm fornisce immagini brillanti e vigorose, tipiche dello schema Tessar

 

Un dettaglio al 100% del file precedente conferma la buona capacità
analitica del minuscolo obiettivo; e la storia infinita del tipo Tessar continua...





MARCOMETRO



SQUISITO, PERCHE'  ASSOMMA  PREROGATIVE  E  SAPORI
MOLTO  PARTICOLARI:  UN  NIKKOR  COSI'  FUORI  DAL
CORO  NON  SI  VEDRA'  PIU';  DETTAGLIO  NON  DA  POCO:
NONOSTANTE  LE  DIMENSIONI  DA   BARZELLETTA  SA
ANCHE  FARE  GRANDI  FOTOGRAFIE... UNICHE PECCHE
(ASSOLUTAMENTE  PERDONABILI) SONO  LA  MESSA  A
FUOCO  A  0,8M  E  LA  SCOMODITA'  DI  MANOVRA


(foto e attrezzature di Marco Cavina)

 




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