NIKON  PC-NIKKOR  35mm f/2,8:

I  RETROSCENA  DELLA  SUA  PROGETTAZIONE

ED  I  DUE  SCHEMI  OTTICI  UTILIZZATI  IN  SEQUENZA

E  MAI  PUBBLICIZZATI




ABSTRACT

A little flash-back about the Nikon PC-Nikkor 35mm f/2,8 shiftable lens
with the original 8 lenses formula computed by Ikuo Mori in 1965 and
the late, 7 elements formula adopted from 1980-on, a change never
advertised by the constructor.


22/10/2009


La Nippon Kogaku ebbe il merito di inventare di sana pianta la categoria degli obiettivi
grandangolari di piccolo formato con montatura decentrabile, in grado di replicare sulle
reflex 35mm le stesse manipolazioni di prospettiva fino ad allora esclusivo appannaggio
degli apparecchi di grande formato a corpi mobili, consentendo, ad esempio, agli architetti
o agli appassionati di fotografia d'edifici di riprendere i loro soggetti senza la caratteristica
convergenza delle linee di fuga verso l'alto, garantendo il parallelismo delle porzioni verticali.

Infatti, nel Novembre 1962 la Casa lanciò sul mercato il particolarissimo PC-Nikkor 35mm
f/3,5, antesignano del modello oggetto della nostra discussione; in realtà si tratta del classico
uovo di Colombo: partendo dallo schema ottico del grandangolare Nikkor-H Auto 2,8cm f/3,5
da circa 75° di campo, quest'ultimo è stato "ingrandito in scala" portandolo da 28 a 35mm di
lunghezza focale, aumentando in analoga proporzione sia il diametro del cerchio di copertura
sia il tiraggio posteriore; questo ha consentito di avanzare l'ultima lente da 38,0mm a 46,4mm
dal film, lasciando così spazio sufficiente per il movimento di decentramento della parte anteriore
dell'obiettivo, grazie a guide con innesto a coda di rondine, senza che la lente stessa interferisse
con i movimenti; il decentramento sposta lateralmente l'asse della coniugata posteriore, posizionando
offset il cerchio di copertura rispetto alla pellicola, ed esattamente come avviene con gli apparecchi
di grande formato, viene spostata e chiamata in causa all'interno dell'immagine la porzione periferica
della proiezione, finora non sfruttata in quanto sovrabbondante rispetto alla diagonale del formato.

In sostanza, è come prendere un obiettivo di formato superiore (ad esempio, 6x4,5cm) e posizionarlo
davanti ad un fotogramma 24x36mm: quest'ultimo potrà muoversi liberamente all'interno del cerchio
di copertura ridondante, andando ad intercettare un'inquadratura differente da quella consentita con
il formato centrato sull'asse; tale prerogativa viene sfruttata per inquadrare assialmente soggetti che
si trovino ad altezza superiore od inferiore all'asse di ripresa senza inclinare l'apparecchio e pregiudicare
il piano-parallelismo nelle linee verticali del soggetto.


Lo schema ottico del primo PC-Nikkor, il 35mm f/3,5, è stato ricavato
dall'espansione in scala del Nikkor-H Auto 2,8cm f/3,5 presentato due
anni prima, ottenendo così le quote meccaniche e la copertura sovrabbondante
per ottenere un obiettivo decentrabile in montatura intercambiabile per reflex;
 in realtà è un concetto molto semplice, ma nessuno l'aveva mai messo in pratica
prima di allora!

(credits: drawings Nippon Kogaku)


Questo primo esemplare di PC-Nikkor fu accolto con entusiasmo dagli addetti ai lavori
e dagli specialisti della foto di architettura, nonostante la focale non eccessivamente grandangolare
impedisse di operare opportunamente in scenari urbani con spazi ristretti e nonostante il
contrasto dell'obiettivo non fosse eccezionale e la resa ai bordi con forte decentramento
richiedesse una forte chiusura del diaframma per recuperare una nitidezza accettabile; questo
primitivo PC-Nikkor 35mm f/3,5 calcò le scene dal Novembre 1962 all'Aprile 1968, quando
un nuovo e ben più performante PC-Nikkor 35mm f/2,8 subentrò a catalogo.

 

Il nuovo PC-Nikkor 35mm f/2,8 si basava su un inedito schema retrofocus ad 8 lenti
in 7 gruppi mentre la montatura meccanica replicava i canoni estetici del predecessore,
dal dispositivo a preselezione al nottolino di Alluminio per pilotare il decentramento.

(credits: data sheet Nippon Kogaku)

 

E' interessante annotare che, nell'immaginario collettivo dei Nikonisti, il PC-Nikkor 35mm f/2,8
è rimasto a listino dal Gennaio 1968 alla fine del 1999 passando attraverso maquillage estetici
ma restando sempre fedele al suo caratteristico schema ottico, ipotizzando una sola composizione
per tutta la produzione; viceversa, lo schema originale progettato a Ikuo Mori nel 1965 fu evoluto
a fine anni '70 ed il PC-Nikkor 35mm f/2,8 lanciato nel 1980 con estetica rivista (settore gommato
per la messa a fuoco e nottolino di colore nero inserito in un cannotto di grande diametro) adottava
proprio questa nuova configurazione a 7 lenti anzichè 8, molto simile alla precedente ma comunque
differente.

 

Un advertising giapponese conferma l'iniziale adozione di uno
schema ottico ad 8 lenti con un doppietto collato posto davanti
al diaframma.

(credits: advertising Nippon Kogaku)

 

Lo schema originale poi adottato nel PC-Nikkor 35mm f/2,8 fu calcolato da Ikuo Mori
nel 1965, ed analogamente a quanto avvenne anche col precedente PC-Nikkor 35mm f/3,5
lo schema ottico del progetto si riferiva ad un obiettivo da 28mm f/2,8 (notate la copertura
complessiva di 74,6°, tipica degli obiettivi di questa focale); successivamente, grazie alle
buone caratteristiche ottiche fino ai bordi del campo, si decise di "ingrandire" lo schema ottico
portandolo da 28 a 35mm di focale, ottenendo così lo spazio retrofocale e la copertura
supplementare necessari per confezionale l'obiettivo PC.

 


Questo schema riporta i  parametri completi del progetto originale;
ho evidenziato con una freccia l'elemento che risulterà modificato
nello schema ottico definitivo introdotto nel 1980: nella prima
versione (1968-1980) il quarto elemento è un doppietto collato
realizzato abbinando due lenti in vetro Flint al Lantanio tipo LaF3
e vetro Krown tipo K10; per il resto, a parte lo Short-Flint in
posizione L6 non c'è nulla di particolare da segnalare.

 

In questo ritaglio dal corredo generale Nikon del 1976
ho evidenziato il PC-Nikkor 35mm f/2,8 primo tipo, qui
illustrato accanto al più sfruttabile PC-Nikkor 28mm f/4,
presentato l'anno precedente ed a sua volta basato sul
progetto di Ikuo Mori relativo al Nikkor 20mm f/4,
leggermente modificato.

(credits: picture Nippon Kogaku)

 

Questa pagina proviene dalla borchure degli obiettivi Nikkor
distribuita nel 1977 ed è la prima a descrivere i nuovi modelli
in montatura Ai; naturalmente i PC-Nikkor, operando col diaframma
stop-down, non richiedevano l'accoppiamento esposimetrico al
corpo macchina e la loro montatura, ormai obsoleta, restò invariata.

(credits: brochure Nippon Kogaku)

 

Come anticipato, nel Giugno 1980 l'ormai noto ed affermato PC-Nikkor 35mm f/2,8
fu oggetto di un lifting estetico che aggiornò la sua montatura, adottando il classico
settore gommato per la messa a fuoco, una nuova finitura godronata per le ghiere di
preselezione del diaframma ed un inedito pomello del decentramento in finitura nera,
inguainato in un cannotto protettivo di identico colore; approfittando di questa piccola
rivoluzione, il costruttore apportò anche una lieve modifica allo schema ottico, pur senza
stravolgerlo, ed il doppietto collato in quarta posizione già descritto divenne una lente
singola; ignoro le ragioni e gli effettivi benefici di questa modifica, ma è anche possibile
che l'intendimento fosse principalmente economico (sostituire un doppietto collato e
realizzato con due differenti tipi di vetro con una lente singola significa semplificare
di molto le prassi di lavorazione...).


Questo dettaglio ricavato dalla borchure in lingua italiana del 1986
mostra il PC-Nikkor nell'ultima e più recente livrea, rimasta in produzione
dal Giugno 1980 al Dicembre 1999; accanto all'obiettivo fa mostra di se
il nuovo PC-Nikkor 28mm f/3,5 che sostituì il precedente 28mm f/4 a
partire dalla Photokina 1980 e sopravvisse al fratellino da 35mm restando
a listino fino all'estinzione di massa degli obiettivi Ai (Dicembre 2005).

(credits: brochure Nipppon Kogaku)


I PC-Nikkor, tipicamente, consentono un decentramento di 11mm con fotogramma a
composizione orizzontale ed 8mm con ripresa verticale (chiudendo molto in diaframma
per incrementare il diametro del cerchio di copertura ed accettando una certa vignettatura
sui bordi estremi del verso di decentramento è possibile arrivare ad 11mm anche in verticale,
ma non è consigliato dalla casa): si tratta di un valore decisamente adeguato e superiore, ad
esempio, a quello permesso dall'unico rivale presente sul mercato negli anni '60 e nei primi anni '70,
lo Schneider PA Curtagon 35mm f/4, non solo meno luminoso ma vincolato ad un decentramento
di appena 7mm, francamente insufficiente in molte situazioni.

 

Realizzai questa composizione nel 1998, per gioco, scansionando
alcuni obiettivi Nikkor del mio corredo per ottenere un'immagine
simile a certi advertising pubblicitari; nel gruppo erano presenti
anche il PC-Nikkor 35mm f/2,8 ultima serie ed il PC-Nikkor
28mm f/3,5, evidenziati dalla grafica; lo so, aggiunge poco alla
pagina ma nessuno prima d'ora aveva mai visto questa scansione
eseguita direttamente sul vetro dello scanner piano (all'epoca ancora
ben poco diffuso) ed era tempo di condividerla... :-)

 

Questi schemi riassuntivi evidenziano che lo schema ottico del PC-Nikkor
35mm f/2,8 lanciato nel 1980 utilizza solamente 7 lenti, mentre il modello
originale ne sfruttava 8: stranamente, questo dettaglio non è mai stato
adeguatamente evidenziato; anche il PC-Nikkor 28mm f/3,5 fu calcolato
da Mori, ed il family-feeling fra i due schemi affiancati balza subito all'occhio.

(credits: data Nikon Co.)

 

Lo schema ingrandito permette di evidenziale l'elemento singolo
che ha preso il posto del doppietto collato originale; ripeto la
mia opinione: ritengo che la modifica sia stata più "budge saving"
che realmente indirizzata ad un consistente incremento nella
qualità di riproduzione.

(credits: drawing Nikon Co.)

 




Infine, nel 1991 l'Editrice Progresso pubblicò un completo test sul PC-Nikkor
35mm f/2,8 ultimo modello, inserito in uno speciale almanacco di prove MTF;
l'ottica fu ovviamente testata con decentramento a zero ed il principale "difetto" rilevato
consiste in una percettibile disomogeneità di resa fra il centro (molto buono) ed i bordi
(più deboli), un comportamento destinato a peggiorare col decentramento che
chiama in causa porzioni ancora più periferiche della copertura; inoltre la vignettatura
è piuttosto avvertibile ed anch'essa destinata ad aumentare sotto forte decentramento,
anche se nessun fotografo assennato scatterebbe mai al massimo del decentramento
col diaframma completamente aperto...

(la differenza di resa centro bordi è ricavata dal testo dell'articolo che accompagnava la
prova e non è rilevabile dai diagrammi)

(credits: test Namias - Editrice Progresso)

La generazione dei PC-Nikkor da 35mm creò dunque dal nulla una nuova categoria di
strumenti professionali vocati anche alla foto creativa, ed il loro significato storico è indubbio,
anche se gli attuali mostri decentrabili e basculabili da 24mm e addirittura 17mm surclassano
operativamente e qualitativamente il "povero" 35mm ed il suo schema figlio dei mitici anni '60;
sono contento di aver chiarito l'avvicendamento dei gruppi ottici adottati e di avere aggiunto
un piccolissimo tassello alla grande ed appassionante storia del celebre marchio nipponico.

(Marco Cavina)

 


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