IL  PROGETTO  DI  PENTAX  TILT  CONVERTER

APPLICABILE  A  QUALSIASI  OBIETTIVO

PER  RENDERLO  BASCULABILE



02/07/2007

 

Il basculaggio degli obiettivi, prerogativa insostituibile e preziosa nelle foto di still-life professionale
per cataloghi e brochure, è stato per molto tempo esclusivo appannaggio degli apparecchi "tecnici"
e a banco ottico di grande formato, ed il movimento era sempre messo in atto da appositi snodi
del corpo macchina stesso; recentemente alcuni costruttori hanno messo a listino obiettivi destinati
al piccolo formato - e soprattutto alle nuove reflex digitali - che incorporano tale prerogativa (ad
esempio, le versioni Canon TS-E e Nikon PC-micro); tuttavia si tratta di realizzazioni caratterizzate
da una meccanica di precisione robusta e complessa, ed il loro prezzo finale è piuttosto elevato.

Ad inizio anni '90 alcuni progettisti della Asahi Pentax avevano ideato un dispositivo semplice ed
intelligente per offrire questo tipo di regolazione senza affrontare spese eccessive o acquistare nuovi
obiettivi; un qualificato team, composto da Sachio Hasushita, Shuji Yoneyama, Koichi Maruyama e
Takayuki Ito, perfezionò in tre riprese (1991, 1993 e 1995) il progetto per un rear converter da
applicare come di consueto fra obiettivo e corpo macchina e caratterizzato da un certo fattore di moltiplica
(non dichiarato ma ipotizzabile su valori compresi fra 1,4x ed 1,6x), che non veniva sfruttato come di
consueto per il classico effetto tele: l'ampliamento del cerchio di copertura veniva invece utilizzato per
consentire al gruppo ottico del convertitore i movimenti di basculaggio sull'asse, trasformando di fatto
l'obiettivo al quale era stato applicato in un obiettivo basculabile, col vantaggio del brandeggio diretto
sull'asse di ripresa; ovviamente non sarebbe stato possibile limitarsi ad un adattatore puramente meccanico,
sia per i problemi di tiraggio aggiunto che per l'insufficiente copertura di base.

In pratica, applicando ad esempio un 50mm macro, avremmo avuto a disposizione un 70-80mm macro
basculabile perfettamente idoneo alle riprese di "desktop-still", grazie anche alla prospettiva più favorevole
garantita dall'aumento di focale; il dispositivo non fu prodotto, presumibilmente per il ridottissimo target
dei potenziali utenti, ma sarebbe stato molto interessante anche in virtù di un costo finale probabilmente
non eccessivo; sul mercato esiste l'analogo Zeiss PC-Mutar 1,4x  Hasselblad che trasforma l'ottica originale
in decentrabile ma non è stato mai presentato un modello che - come appunto il Pentax - garantisse invece
le operazioni di basculaggio per recuperare la profondità di campo; nel progetto Asahi era anche presente una
opzione che prevedeva un obiettivo dal complesso schema Gauss - tipico delle realizzazioni specializzate per
la distanza ravvicinata - con l'intero emi-gauss posteriore basculante sull'asse di ripresa, concetto sicuramente
interessante ma più costoso e meno pratico di un rear-tilt-converter applicabile all'intero corredo.


Il progetto definitivo del 1995 prevede un rear converter con il classico schema divergente tipico
della categoria ma dotato di un ulteriore movimento di rotazione (basculaggio) sull'asse di ripresa,
che avrebbe trasformato qualsiasi obiettivo (nell'esempio - in ciano - il classico Pentax 50/1,7) in
un'ottica basculabile e quindi adatta alla fotografia commerciale di piccoli oggetti

 


Una ulteriore opzione prevedeva la realizzazione di un classico Gauss per riprese ravvicinate
dotato di basculaggio parziale - sempre sull'asse di ripresa - del gruppo ottico posteriore



MARCOMETRO

IDEA  FUNZIONALE  E  SICURAMENTE  ABBASTANZA
ECONOMICA  DA  INDUSTRIALIZZARE  CHE  RIMASE  AL
PALO,  PROBABILMENTE  PER  LA RIDOTTISSIMA  NICCHIA
DI ACQUIRENTI  POTENZIALI



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