LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLO  n°  11

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FOTOCAMERE  ZEISS  CON  INCISIONI  RARE  O  INUSUALI

- PRIMA PARTE -

 

Pierpaolo Ghisetti

(17/02/2010)


Nella mia ricerca collezionistica sul materiale Zeiss mi sono imbattuto in alcune fotocamere veramente fuori dell’ordinario, non tanto dal punto di vista tecnico, ma sopratutto per il fatto che possiedono nomi ed incisioni particolari.

Contrariamente alla società Leitz, che si valeva di una produzione semiartigianale, la produzione delle due Zeiss Ikon (quella di Dresda e poi quella di Stoccarda) è sempre stata impostata seguendo sin da principio severi canoni industriali, escludendo pertanto tutte quelle varianti produttive, spesso personalizzate, che hanno fatto ‘a posteriori’ la delizia dei collezionisti Leica. Pertanto la ricerca di macchine Zeiss che escono dalla normale linea produttiva è estremamente difficile, richiedendo molto tempo, pazienza e conoscenze adeguate.

Ribadisco che tutti i nomi e le incisioni sono originali, incisi in fabbrica, e che queste ricerche sono apparse anche su Zeiss Historica, rivista della Zeiss Historica Society of America, suscitando un notevole interesse da parte di vari soci, specie quelli tedeschi.

Presento volentieri qui una selezione di queste rarità, che spero interessi i cultori e gli appassionati di questo marchio, forse stanchi di vedere sempre i soliti pezzi!

 

Balilla Box

La fotocamera Box Baldur, numero di catalogo 51/2, è stata prodotta, nella metà degli anni Trenta, appositamente per l’Italia con inciso il nome ‘Balilla’. Come è noto, col nome Balilla s’identificava l’organizzazione giovanile del partito Fascista. La fotocamera è identica a quelle di normale produzione, se si eccettua il nome.

In base alle conoscenze attuali, si tratta dell’unico esempio di fotocamera prodotta dalla Zeiss con un riferimento preciso ad un paese straniero.

Questa fotocamera, citata dal McKeown, viene definita ‘rara’ poiché è stata sicuramente prodotta in poche decine di unità, forse un centinaio al massimo.

Curiosamente è citata nel libro Camera Obscura di Gunter Grass



Contaflex S  - BW

La fotocamera Contaflex S del 1970/71 non è altro che l’ultima versione della gloriosa famiglia di macchine reflex con otturatore centrale, iniziata nel 1953 con la Contaflex I. La S è in realtà una Super BC con un’altra sigla: possiede l’esposizione automatica sui diaframmi con lettura TTL, oltre alla possibilità di montare quattro ottiche.

Sul retro del nostro esemplare è incisa la sigla BW, ovvero ‘Bundeswehr’, che significa Esercito Federale. Questa caratteristica, segnalata anche dal Kuc, identifica queste macchine come d’appartenenza all’esercito tedesco nei primi anni Settanta. Questa particolare versione è abbastanza rara ma non rarissima, e l’incisione può essere trovata anche su alcune Contaflex Super BC.



Contina Ia - Zeiss Ikon Eigentum

Eigentum è una parola tedesca che significa ‘proprietà’.Come ho potuto constatare di persona al Museo di Oberkochen, l’incisione ZIE compare su diverse fotocamere Zeiss Ikon, molto difficili da reperire, in quanto sono appunto rimaste alla Zeiss. Mentre nel mondo Leica le cosiddette ‘Leitz Eigentum’ sono note e classificate, non altrettanto si può dire delle fotocamere Zeiss utilizzate internamente all’organizzazione Zeiss.

Presentiamo qui una Contina Ia, nr Cat 526/24, costruita a partire dal 1954 dalla Zeiss Ikon Stuttgart. Il numero di matricola L 104, dimostra che si tratta del quarto modello prodotto (!!), evidentemente utilizzato per valutazioni tecniche. Ricordiamo infatti che le macchine di normale produzione possiedono una matricola a cinque cifre.

L’obiettivo è un classico Novar 45/3,5.

 

 

Fotocamere ZIAG

L’acronimo tedesco ZIAG significa: Zeiss Ikon Aktien Gesellschaft, ovvero Società per Azioni Zeiss Ikon, ed indicava la Zeiss Ikon di Stoccarda nella Germania Federale. Serviva appunto a differenziare l’azienda dell’Ovest dal marchio VEB Zeiss Ikon, ovvero Azienda di Stato Popolare Zeiss Ikon della DDR. E’ stato utilizzato su diverse fotocamere Zeiss come ad esempio le Contarex Super ed Electronic, e la Contaflex Super BC. ed era impiegato per i paesi ove il marchio Zeiss era oggetto di una disputa legale tra la Zeiss occidentale e quella orientale.

Qui presentiamo una Contessamat SBE e una Colora, macchine della metà degli anni Sessanta, la prima dotata di telemetro ed esposizione automatica, la seconda tra le più semplici della produzione Zeiss. Le macchine sono identiche in tutto e per tutto a quelle di normale produzione, tranne nel logo ZIAG al posto del classico Zeiss Ikon, posizionato sulla finestrella di destra. Da notare che sulla Colora anche l’obiettivo è marcato ZIAG. Sulla pelle del dorso tuttavia appare stampato il logo Zeiss Ikon.

Le fotocamere marcate ZIAG sono rarissime.

 

 

Jenaflex

Nel 1985, all’interno dei continui, e spesso incomprensibili, accorpamenti originati dalla pianificazione comunista della DDR, la società Pentacon, costruttrice delle note fotocamere Praktica, fu assorbita definitivamente dal VEB Carl Zeiss Jena, diventandone in pratica una sussidiaria.

 Nello stesso anno fu pertanto prodotta una fotocamera denominata Jenaflex AM-1, copia della Praktica BC-1, con il caratteristico logo CZJ, nella parte destra anteriore del corpo. Dai registri di fabbrica risultano 223.129 esemplari di BC-1, ma quanti di questi siano stati marchiati Jenaflex non è dato sapere.

Nel 1987 fu prodotta un’altra fotocamera col nome Jenaflex AC-1, copia della Praktica BCA. Anche in questo caso non è dato sapere l’esatto numero prodotto.

Tuttavia altre fotocamere Praktica hanno portato il marchio CZJ, pur conservando la denominazione originaria. Presentiamo come esempio la BBC ; versione derivata dalla BCA/ BCS. Da notare che anche quest’ultima portava il logo CZJ.

La produzione complessiva della BCS e della BBC è di circa 50.000 pezzi, per cui queste macchine con il logo CZJ non sono da considerarsi propriamente rare, come invece i due modelli della Jenaflex.

La Jenaflex è da considerarsi l’ultima fotocamera commercializzata a portare il nome Zeiss Jena.

 




Fotocamere Zeiss ‘cinesi’

Negli anni Trenta per i mercati cinese, giapponese e per la Manciura , stato formalmente libero ma occupato e poi controllato dai Giapponesi a partire dal 1937, la Zeiss Ikon Dresden ha prodotto tutta una serie di fotocamere che, seppur perfettamente identiche a quelle di normale produzione,  possedevano delle incisioni in ideogrammi. Ne presentiamo una piccola selezione: Contax I con Sonnar 5cm f/2 (ambedue con ideogrammi, ed anche incisioni sull’ottica e sul contafotogrammi ‘for China’), una Super Ikonta con ideogrammi sulla staffa portaflash, 

Gli ideogrammi significano: ‘fabbricata in Germania’.



(testi ed immagini di Pierpaolo Ghisetti)





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