LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLO  n°  34

___________________________________________________________________

 

CARL  ZEISS  JENA  BIOTAR  75mm  f/1,5

 

Pierpaolo Ghisetti

(01/08/2012)

L’obiettivo della Carl Zeiss Jena denominato Biotar 75mm f/1,5 rappresenta uno dei maggiori exploit nel campo dei medi tele luminosi: non solo per la sua luminosità massima, ma soprattutto per l’epoca in cui fu posto in vendita, vero antesignano di una nuova categoria di obiettivi da ritratto, che ha avuto nel dopoguerra grandissimo successo. Inoltre il fatto che sia stato fornito nel tempo in un’ampia gamma di innesti ha permesso una sua diffusione non selettiva, raggiungendo una notevole quantità di utenti e proprietari di svariati sistemi fotografici. Infine è da rimarcare che quest’ottica, pur essendo nata per fotocamere reflex, ha anche una versione per fotocamera a telemetro, caso più unico che raro.

 

Questo medio teleobiettivo d’alta luminosità era stato inizialmente concepito come ottica per cineprese 16mm, già verso la fine degli anni Venti, su disegno di Willi Merte, presentando 6 elementi in 4 gruppi, con un disegno Doppio Gauss asimmetrico

 

Per il formato 24x36mm, con un angolo di campo di 31°, fu prodotto già nel 1939, concepito inizialmente per il sistema reflex Exakta; successivamente fu poi adattato, con innesto a vite 42x1, per le reflex Contax S, Praktiflex, poi per Praktica e baionetta Praktina. Per questi innesti fu prodotto in larghe quantità, in due versioni costruttive che si differenziavano per possedere un barilotto più piccolo (la prima versione) e successivamente un barilotto di più generose dimensioni.

La Leitz rispose nel 1943, presentando il Summarex 85mm f/1,5, probabilmente per espletare una consegna militare; le concorrenti nipponiche reagirono nel 1951 con il Canon Serenar 85/1,5 mentre successivamente nel 1953 apparve il  Nikkor 8,5cm f/1,5.

 

(Va annotato che anche la produzione ottica Sovietica annoverò un obiettivo molto simile al Biotar 75mm f/1,5 ed equipaggiato con uno schema ottico quasi identico: si tratta dell'Helios-40 85mm f/1,5 destinato a reflex 24x36mm, in seguito ribattezzato Helios 40-2 e progettato dal Prof. Volosov del GOI di Leningrado nel Maggio 1950 derivandolo dallo schema base Helios, ovvero un doppio Gauss a 6 lenti in 4 gruppi, che aveva esordito nel Maggio 1937 con l'Helios-1 50mm f/2, un obiettivo cinematografico con copertura massima 18x24mm - NdR)

 

Ricordiamo che tutte queste ottiche (Leitz, Nikkor e Canon) erano concepite per fotocamere a telemetro, mentre lo Zeiss Biotar 75mm, tranne una piccola produzione per Contax a telemetro, fu concepito e prodotto per fotocamere reflex.

Queste le quantità prodotte suddivise per innesto:

Exakta : 10.300 esemplari dal 1939 dal nr 2.529.100 (lotto iniziale)

Contax S 42x1: 4.600 esemplari dal 1949

Contax telemetro: 225 pezzi dal 1950

Praktica: 450 pezzi dal 1953

Praktina: 1.250 esemplari dal 1953, solo nella versione a preselezione.

L’ultimo lotto prodotto risale al 1967, con innesto Exakta e con nr 8.275.578.

Considerando poi diverse ottiche concepite espressamente per uso cinematografico si arriva ad un totale, in quasi trent’anni di produzione, di circa 17.000 esemplari.

Come si evince dai dati sopra riportati, la produzione con baionetta Exakta ha raggiunto il 60% del totale complessivo. 

 

Dopo che nel 1945 era stato costruito un prototipo per valutazioni, nel dicembre del 1950 fu prodotto un primo lotto di 100 pezzi con innesto a baionetta Contax, dal numero 3.467.751. Nel 1954 furono prodotti due ulteriori piccoli lotti, per una produzione complessiva di soli 225 esemplari. Il Biotar faceva concorrenza diretta al Sonnar 85mm f/2, e pertanto finiva per penalizzare uno degli obiettivi simbolo del sistema Contax; pertanto la CZJ DDR finì per fornirlo esclusivamente alle fotocamere del consorzio della DDR. Nei libri e cataloghi Contax il Biotar non viene neanche menzionato, a riprova che la Zeiss Occidentale non gradiva fare pubblicità ad un’ottica concorrenziale con i propri prodotti. Così il Biotar finì per essere prodotto in limitate quantità per Contax a telemetro.

 

La versione per Praktina reflex si riconosce immediatamente, in quanto non possiede la parte posteriore del barilotto, ma solo il manicotto interno, da innestarsi nell’anello blocca obiettivo posto nella fotocamera.

 

La prima versione si distingue immediatamente per possedere un barilotto piccolo e compatto, (un centimetro in meno di lunghezza rispetto alla versione successiva), un peso di 380g ed una lente frontale di 55mm. La messa a fuoco minima, con scala delle distanze espressa solo in metri, è situata a 90cm. Tuttavia la grafica frontale, con l’affascinante disegno della scala delle profondità di campo, lo rende immediatamente inconfondibile. Il diaframma, perfettamente circolare, chiude sino a f/22.

La lunghezza focale è indicata come 7,5cm/1,5 mentre è presente la T rossa.

 

La seconda versione del Biotar chiudeva ora sino a f/16, possedeva una lente frontale sempre di 55mm di diametro, un barilotto massiccio con ghiera di messa a fuoco scanalata, doppia scala delle distanze, messa a fuoco minima a 0,8metri, ed un peso di 500g. Nel frontale oltre la ghiera del diaframma è situata quella della preselezione. La lunghezza focale è espressa come 75/1,5, (ovvero in millimetri), non appare più la T rossa, mentre è presente il simbolo della DDR di prodotto di Prima Qualità e l’incisione Germany alla base del barilotto, assente nella prima versione.

Questa versione risulta complessivamente più comune della prima.


(testi e foto di Pierpaolo Ghisetti, dove non altrimenti indicato)

 


LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLI  TECNICI  FOTOGRAFICI