LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLO  n°  38

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STORIA  DELLE  FOTOCAMERE

BOX  ZEISS IKON

 

Pierpaolo Ghisetti

(11/09/2013)


Nel 1923 la Società Optische Anstalt C.P.Goerz di Berlino richiede un brevetto per una fotocamera compatta e squadrata, detta appunto box, ovvero scatola, per pellicola in rullo, di semplice concezione, dotata di un modesto menisco e otturatore semplificato a ghigliottina. Presentata alla Fiera di Lipsia dello stesso anno la nuova fotocamera ottiene un grande successo, perché si pone subito come macchina di semplice concezione per la massa di dilettanti che si avvicina alla fotografia, sia nella massima semplificazione tecnica sia nel prezzo modestissimo.

 

 

Nel 1926 la Goerz viene acquistata dalla Fondazione Zeiss e confluisce nella neonata Zeiss Ikon: la box Goerz viene considerata una macchina di base per il nuovo catalogo e anzi nel tempo viene sviluppata in diversi modelli con svariati formati, sempre utilizzando pellicola in rullo. Nel 1930 viene raggiunto il mezzo milione di box prodotte, mentre alla fine della guerra si raggiungerà il milione di pezzi. Un successo senza precedenti!

Complessivamente le Box della Zeiss rimangono in produzione dal 1926 al 1956, ovvero trent’anni, in una vera moltitudine di modelli e formati, cambiando spesso anche nome e con un universo intricato nei numeri di catalogo, che rende talvolta molto difficile districarsi in questo particolare universo. Tra tutti questi modelli ve ne sono due speciali: la Tengoflex , unica box pseudo reflex, e la Balilla , ovvero l’unica macchina della Zeiss Ikon fabbricata appositamente per un mercato straniero, in questo caso l’Italia.

Le caratteristiche di base delle box sono:

-         costruzione metallica della cassa in due parti che si uniscono ad incastro;

-         corpo ricoperto in imitazione pelle;

-         ottica a menisco Goerz, fornita dalla fabbrica di Berlino; con diaframma molto chiuso che permette un’ampia profondità di campo eliminando il problema della messa a fuoco;

-         avanzamento pellicola in rullo (120 o 127) con chiavetta, negli ultimi modelli con manopola;

-         otturatore a ghigliottina;

-         scatto con levetta laterale;

-         mirino a traguardo oppure mirino a riflessione doppio;

-         messa a fuoco a stima;

-         borse apposite a corredo;

-         doppia vite d’innesto per il cavalletto, per riprese orizzontali e verticali;

-         lenti addizionali disponibili, per diminuire la distanza di messa a fuoco.

 

 

Nei cataloghi Zeiss si afferma:

Queste macchine non sono giocattoli ma apparecchi seri dai quali si ottengono bellissime fotografie. …Sono apprezzate dai dilettanti di tutto il mondo…

I pregi tecnici sono: massima robustezza e facilità d’uso..

Per educare sin da principio la propria sensibilità fotografica.

Ripercorriamo insieme questa storia, che ci riporta ai primordi della fotografia, ma che ha grandemente contribuito ad avvicinare una grande massa di appassionati a questo mondo. Dato il gran numero di modelli, apparentemente simili ma ricchi in realtà di differenze, talvolta minime, forniamo anche l’altezza di ciascuna famiglia per una sicura catalogazione, almeno del formato. 

 

 

Box 3x4cm

 

 

 

Queste fotocamere in miniatura, le più piccole box della Zeiss Ikon, alte solo 8cm, con un formato pellicola 3x4cm con pellicola 127, nascono nel 1928: possiedono un semplice mirino a cornice e un’ottica Goerz Frontar f/11. L’unico tempo d’otturazione è di 1/25 di sec; il peso è di appena 220g.  L’avanzamento pellicola è a chiavetta.

La prima versione possiede il nr di catalogo 54/18 e possiede un frontale semplice, con la scritta ZI appena incisa nelle pelle sotto l’obiettivo.

La seconda versione appare nel 1928, con nr 54/18A: il frontale è ora decorato in rilievo e sotto l’ottica appare la scritta Baby Box, nome che caratterizza questa famiglia.

La terza versione, denominata 54/18E appare nel 1931 e rimarrà in catalogo sino al 1938: il frontale, sempre in rilievo con scritta ZI, ora presenta una serie di comandi, tramite levette. Questi sono: comando del diaframma dell’ottica, ora un Novar f/6,3 a tre lenti, con diaframmi 8 e 11. Levetta per i tempi che sono: 1/25 di sec, posa T e B. Levetta per la messa a fuoco dell’ottica da 1m all’infinito. Il peso passa a 250g. Il prezzo, che nel 1937 in Italia era di 85 Lire, nel 1941 era arrivato a 100 Lire: una Contax II con Tessar f/3,5 costava 3.440 lire!

 

 

BOX 4,5x6cm

 

 

Per questo formato sono stati costruiti 4 modelli, tutti con un nome diverso, ma tutte con un corpo alto 9cm.

L’avanzamento pellicola è a chiavetta sagomata.

La Baldur Box , nr cat 51/52 è stata fabbricata dal 1929 al 1936; l’ottica era il classico Goerz Frontar f/11, mentre era presente un doppio mirino a riflessione, per pose orizzontali e verticali. Il frontale presenta due oblò superiori e il rilievo, dentro il quale appare la scritta Baldur e il logo ZI. Il peso è di 360g. Secondo alcuni è dedicata a Baldur Von Schirach, capo della HitlerJugend e Gauleiter di Vienna: la macchina si propone come apparecchio appunto dedicato ai giovani.

La Erabox nr cat 52 è identica in tutto alla Baldur, tranne naturalmente la scritta frontale, ma è stata fabbricata solo dal 1936 al 1938.

La Box Tengor nr cat 54, fabbricata dal 1934 al 1938, presenta, oltre alla scritta identificativa nel frontale in rilievo, la levetta per il diaframma f/11-22 dell’ottica Goerz Frontar e una levetta per la distanza di messa a fuoco, da 1 – 3metri ed infinito. Il peso era di 410g e compariva anche una levetta di blocco contro lo scatto involontario. Il prezzo era di 115 Lire nel ’37, molto economico.

La Balilla Box , nr cat 51 è l’unica macchina ZI dedicata specificatamente ad un mercato straniero, in questo caso l’Italia, ed infatti il nome si ispira  all’Organizzazione della Gioventù fascista. Identica, tranne nel nome, alla BaldurBox. Nel catalogo italiano della ZI del 1937 viene indicata quale macchina principalmente adatta alla gioventù, nelle escursioni, nello sport e nei giochi. Nel 1941 costava 120 Lire contro le 4.455 di una Contax II con Tessar e l’incredibile prezzo della Contaflex Biottica, che arrivava a ben 5.380 Lire, una vera fortuna.

 

 

BOX 6x6cm

 

 

Per questo formato è stata costruito un solo modello, molto particolare, infatti la Tengoflex , nr cat 85/16 è del tutto diversa dalle altre box camera.

La Tengoflex è una biottica particolare, dal peso di 540g, alta 11cm, immediatamente riconoscibile dal nome iscritto sul frontale cromato in rilievo e dal doppio obiettivo anteriore.

L’ottica è un Frontar f/11 (non marcato Goerz), che, grazie ad una levetta sotto l’obiettivo, chiude anche a f/22. Il pulsante di scatto è una levetta a pressione posta sulla parte superiore, accanto ad un’altra levetta che regola la messa a fuoco su 2 posizioni: da 1 a 3 metri , e da 3 metri all’infinito.          L’avanzamento pellicola è con manopola zigrinata.

Sulla parte superiore è posizionata la loupe che si apre a scatto: la visione è perfettamente circolare, e, naturalmente, invertita. Lo sblocco delle due parti per il caricamento avviene con una levetta posta sul retro, accanto alla finestrella per il controllo dell’avanzamento della pellicola. La macchina possiede in dotazione una borsa in simil pelle economica, non marcata e completamente diversa dai normali standard ZI, il che farebbe supporre una fornitura esterna nei difficili anni bellici.

Questa macchina è stata prodotta tra il 1944 e il ’45  per la Svezia , paese neutrale, per cercare di raccogliere valuta pregiata, anche se il prezzo di 86 Korone restava un prezzo popolare: resta il fatto che si tratta di una fotocamera rarissima, probabilmente fabbricata in poche decine di esemplari.

Gli unici cataloghi, a conoscenza dell’autore, in cui compare la Box Tengor , sono stati stampati nel 1944/45 dalla ZI Svenska – Stockhom, naturalmente in svedese, reperiti in loco del tutto casualmente. La Box Tengor in questi cataloghi viene presentata come macchina reflex.

 

 

BOX 5x7,5cm

 

Per questo inusuale formato sono state forniti solo due modelli di fotocamere, con avanzamento pellicola a chiavetta semplice situato in basso:

la nr 902 del 1926, rarissima ed elusiva, caratterizzata dai due occhi verticali. E la nr 54/14, prodotta dal 1926 al 1933, ora con gli occhi orizzontali, dotata del classico Goerz Frontar f/11, tempo unico di 1/25 di sec. e dal peso di 370g. La levetta di scatto, posta in basso, possiede una forma diversa dalle restanti box. Molto rara.

 

 

BOX 6x9cm

 

 

Si tratta della famiglia con il maggior numero di modelli, visto che si trattava di sfruttare al massimo il fotogramma della pellicola in rullo. Altezza 10,5cm.

La prima fotocamera, Box Tengor inizialmente nr 756 poi 902 deriva direttamente dall’originale Box Goerz del 1923, possiede le solite caratteristiche della famiglia, avanzamento a chiavetta semplice situato in basso, gli occhi verticali, senza la scritta ZI ed è appena apparsa sui cataloghi della ditta, per essere poi sostituita nel 1926 (ovvero subito dopo alla creazione ufficiale della Zeiss Ikon) con il vero modello nr 756, che invece riporta sotto l’obiettivo il logo ZI.

 

 

Nel 1928 la Box Tengor 51/2 vede gli occhi orizzontali, la manovella di avanzamento pellicola spostarsi nella parte laterale superiore e il mirino a riflessione più in alto. Sollevando la levetta centrale si comandano i diaframmi, segnati come f/18 – 25. Il peso aumenta a 495g. Questo primo modello del formato 6x9cm si caratterizza dalle altre macchine della famiglia per il frontale liscio. Talvolta erroneamente è marcata sul retro con nr 54/2.

 

 

Il modello, sempre con nr 51/2 viene rivisto nel 1934 col nome di Baldur Box, avanzamento pellicola a chiavetta sagomata e il frontale in rilievo. Nel 1941 costava 150 Lire.

 

 

La Erabox nr 52/2 del 1936 è l’esatta riedizione, con nome diverso, della Baldur. La cinghietta di trasporto di queste due macchine è posizionata nel lato corto dell’apparecchio.

 

 

Nel 1932 la nuova Box Tengor nr 54/2 possiede un frontale sagomato di nuovo disegno, ove sono posizionate inferiormente la levetta che comanda i tre diaframmi 11-16-22, mentre nella parte superiore un’altra levetta seleziona tre distanze di messa a fuoco, da infinito a 1 metro

 

 

Questo modello, di grande successo, resterà in catalogo sino al 1938, per essere sostituito dal modello Box Tengor 55/2: il frontale è ora sagomato con due lunette tonde intorno all’ottica, il tutto colorato in argento. La chiavetta di avanzamento e quella per l’apertura della macchina sono sostituite da due rotelle zigrinate. Inoltre è presente anche un pulsantino blocca scatto. A causa della guerra questo modello rimarrà in produzione solo un paio d’anni.

 

 

 

 

Nei primi anni Cinquanta la Zeiss Ikon di Stoccarda decide di riprendere la commercializzazione delle fotocamere box, in quanto vi è una larga fetta di mercato che chiede macchine semplici ed estremamente economiche. In Italia, ad esempio, la Ferrania innonderà la penisola con fotocamere di questa tipologia.

Si decide pertanto di riesumare il disegno dell’ultimo modello denominandolo Box Tengor II 56/2 con un frontale in rilievo argentato e non più con le lunette colorate. Per il resto la macchina è identica alla versione anteguerra.

Infine l’anno successivo arriva l’ultima rappresentante della famiglia, la Box Tengor 56/2 che propone, con un numero di catalogo e un disegno identico alla precedente, un Goerz Frontar f/9, il più luminoso della famiglia. La levetta di scatto, posta in basso a destra, è ora sagomata con pomello, mentre sotto è presente perfino la presa sincro. E’ possibile perfino la sincronizzazione col flash. Anche la borsa cambia, da semplice bauletto a vera borsa pronto con marchio ZI, con frontale ribaltabile e i bottoni d’avanzamento e di apertura che escono dalla borsa stessa. Questa fotocamera rimarrà, anacronisticamente, in produzione sino al 1956, quando sarà sostituita dalla pletora di fotocamere compatte Contessa e Contina, con ben altre prestazioni ed ottiche nettamente migliori, oltre che più luminose.

 

 


BOX 6,5x11

 

Parimenti alle Ikonta di questo particolare formato, anche le Box hanno utilizzato al massimo possibile la pellicola in rullo, proponendo un’estensione del fotogramma che andava ad inficiare al limite la planeità della pellicola. Altezza 12,5cm.

E’ stato prodotto un solo modello, ma in due versioni:

la 54/15 dal 1928 al 1932 con frontale liscio e manovella di avanzamento pellicola semplice, e la riedizione, sempre con nr 54/15, del 1932, rimasta in produzione sino al 1938, con il frontale in rilievo sagomato. Questo contiene all’interno superiormente la levetta della messa a fuoco a 3 posizioni, mentre in basso si trova la levetta dei diaframmi f/11- 16 - 22. Questa riedizione possiede anche una levetta per il blocco dello scatto, e la manovella di avanzamento pellicola sagomata. Il peso di queste ingombranti fotocamere arriva a 750g.

 

 

 

SCHEMA DELLE BOX ZEISS IKON per formato


Nome                          formato                  nr catalogo                figura  

BABY BOX                3X4 cm                       54/18                     *

BABY BOX                 3X4                           54/18A                   *

BABY BOX                 3X4                           54/18E                   *

BALDUR BOX             4,5X6cm                   51-52                      

ERABOX                    4,5X6                           52                          

BOX TENGOR           4,5X6                           54                         *

BALILLA BOX           4,5X6                           51                         *

TENGOFLEX               6X6cm                         85/16                   *

BOX TENGOR             5X7,5cm                       902                     

BOX TENGOR             5X7,5                           54/14                   *

BOX TENGOR              6X9cm                         902

BOX TENGOR              6X9                              756                    *

BOX TENGOR              6X9                              51/2                   *

BALDUR BOX               6X9                              51/2                  *

ERABOX                        6X9                              52/2                  *

BOX TENGOR               6X9                              54/2                  *

BOX TENGOR               6X9                              55/2                  *

BOX TENGOR  II           6X9                              56/2                  *

BOX TENGOR II            6X9                              56/2                  *

BOX TENGOR               6,5X11cm                      760

BOX TENGOR  I            6,5X11                          54/15-1             *

BOX TENGOR II            6,5X11                          54/15-2             *

* modelli illustrati



(testi e foto di Pierpaolo Ghisetti)

 


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