LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLO  n°  45

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ZEISS  SONNAR  13,5cm f/4  -  135mm f/4  PER  CONTAX

 

Pierpaolo Ghisetti

(24/09/2015)

 

Schema ottico: 4 lenti in 3 gruppi

Angolo di campo : 18°

Peso: da 300 a 500g

Accoppiamento telemetrico : si

In produzione: 1932

Mirini: anteguerra: 436/1 e 436/10 quadrifocale

                                  436/7 revolver

                                  543/7 e 544/7 a maschera

                                  433/26 albada

             dopoguerra: 440 revolver ZI

                                    440 revolver CZJ DDR

                                    427 multifocale

                                    438 torpedo, sia ZI che CZJ DDR

                                    583/03 a maschera

Paraluce: anteguerra 1283/1 a pressione

                dopoguerra 1118 a vite (poi 20.0705)

                                      20.0711 a pressione

 

Una delle ottiche più popolari del sistema, con un’ottima resa complessiva, grazie al disegno Sonnar, costantemente aggiornato e modificato nel corso della vita produttiva. E’ stata fabbricato ininterrottamente dal 1932 sino al 1960, e conseguentemente rappresenta attualmente uno degli obiettivi più facili da reperire.  La chiusura minima del diaframma ha subito continui cambiamenti, senza un apparente motivo.

Alcuni confronti possono spiegare l’enorme successo del Sonnar nei suoi trent’anni di vita, facendolo risultare forse l’ottica più venduta dopo i ‘normali’.

Il Sonnar 13,5cm risultava più luminoso di mezzo diaframma dei suoi due concorrenti Leitz di pari focale, l’Elmar e l’Hektor, ambedue f/4,5.  Leitz approdò finalmente ad un 135 f/4 col l’Elmar nel 1960, raggiungendo in alcuni aspetti le ‘performance’ del Sonnar solo col Tele-Elmar del 1965. Oltre trent’anni di differenza!

Anche il Nikkor 13,5cm, presentato nel ’47 era una copia del Sonnar sia nello schema ottico che nella luminosità; successivamente nel ’50 passò a f/3,5.

Vastissima la scelta dell’apposito mirino, sia anteguerra che dopoguerra, anche se curiosamente manca il mirino singolo. Al contrario di diversi 135mm d’altre marche, quello Zeiss non ha mai posseduto la vite per il treppiede. La minima distanza di messa a fuoco è rimasta immutata a 1,5 metri per tutta la durata della produzione.

Nel 1933 sono stati costruiti ufficialmente 4 esemplari con passo Leica, mentre nel gennaio del 1943 ne furono costruite diverse unità in questa configurazione, con montatura d’alluminio e peso limitato a 260g; il numero complessivo non è quantificabile, in quanto mescolato con i normali obiettivi per Contax.

 

 

Il Sonnar 135mm rappresenta la massima focale accoppiabile al telemetro per le Contax del dopoguerra, in quanto la base telemetrica era stata ridotta rispetto agli apparecchi anteguerra, il cui telemetro era stato inizialmente calcolato per obiettivi sino a 18cm.

La produzione complessiva del 135mm, nell’arco dei suoi trent’anni di vita, è stata di 32.600 pezzi, così suddivisa:

4.200 pezzi in versione nera e nichel;

8.000 pezzi cromati; di cui 4 con innesto Leica;

per un totale di una produzione sino al 1945 di 12.200 pezzi;

   600 pezzi con innesto a vite 39x1, per fotocamere FED;

6.700 pezzi costruiti dalla CZJ DDR;

6.100 pezzi marcati ZO;

7.000 pezzi marcati CZ.

 

Dal punto di vista collezionistico il Sonnar rappresenta una delle ottiche per Contax più ricche di varianti.

Tra le versioni estremamente rare del Sonnar segnaliamo quella in colore avorio, per una Contax Jena in colore appunto avorio. Modello sperimentale con numero 3.091.179.

Inoltre alcuni obiettivi militari colorati in grigio, nero e cromo, soprannominati ‘Dreifarbig’, ovvero a tre colori. Costruiti in limitatissime quantità, con numeri intorno al 2.500.000.

1932   

La prima versione di quest’obiettivo, in realtà prodotto già nel 1931 in alcuni esemplari pre-serie, fu presentata contemporaneamente al primo modello di Contax: aveva la finitura nero/nickel, con l’anello della messa a fuoco interamente nichelato, ed un’apertura minima sino a f/32. L’anello zigrinato (in alcuni esemplari nero, in altri nichelato) per comandare l’apertura si trova sopra la scala dei diaframmi.

I numeri di serie partono da 1.368.701.

Nel primo lotto produttivo la linea divisoria della scala delle profondità di campo è di colore bianco, poi in seguito modificata in rosso.

1933

Una seconda versione apparve subito dopo, con l’anello della messa a fuoco metà nero e metà nichel. Non vi era la filettatura dei filtri e il diaframma chiudeva a f/16.

La parte frontale dell’obiettivo possiede ora un anello nichelato.

L’anello zigrinato che comanda l’apertura è stato invertito rispetto alla prima versione, trovandosi ora sotto la scala dei diaframmi.

I numeri di serie partono da 1.416.401. Il peso delle prime due versioni era di 500g.

 

 

1934

Verso la fine del 1934 fu fabbricata una piccola quantità d’obiettivi con la parte superiore nera e quella inferiore cromata, probabilmente frutto di un recupero di teste ottiche già verniciate in nero, innestate sui nuovi barilotti cromati.

Il lotto del 1934 con numeri da 1.589.701 a 1.589.900 per complessivi 200 pezzi, e i successivi del 1935/36, con numeri di serie da 1.631.700 a 1.998.500, sono estremamente confusi nella finitura esterna, poiché questo periodo segna il passaggio dalla finitura nera/nichel a quella interamente cromata. Di questa produzione ’di transizione’ non si conoscono le esatte quantità, in quanto le finiture esterne sono mescolate all’interno dei singoli lotti in maniera apparentemente casuale.

 

 

1936

In marzo fu costruito un primo lotto di 300 obiettivi cromati, con una numerazione di partenza 1.505.101, fuori sequenza, in quanto questa numerazione dovrebbe appartenere al 1934. La chiusura del diaframma arrivava a f/16.

Da notare che lo schema ottico fu modificato, allargando la lente frontale e rimpicciolendo quella posteriore

1937

Con il numero di serie 2.019.901, fu introdotta ufficialmente la versione cromata destinata alle nuove Contax II e III. 

L’obiettivo cromato del 1937 pesa 500g, con diaframma minimo a f/22.

La lente frontale anteriore ora è situata più in profondità, in quanto con questa versione, la filettatura dei filtri è profonda 3 millimetri .

 

 

1938/40

Alcune ottiche furono marcate MF, seguite da un numero a quattro cifre. La sigla indica che questi obiettivi erano proprietà della Marina. Questi obiettivi erano inseriti in speciali confezioni contenenti altre ottiche (di solito 5cm) ed apparecchi Contax,

per essere poi imbarcate preferibilmente sui sommergibili. Al di fuori della sigla questi obiettivi risultano identici a quelli di normale produzione.

 

 

1940/1945

Nel periodo bellico furono prodotti piccoli lotti d’ottiche trattate e marcate con la ‘T’ rossa, probabilmente destinate all’esportazione. I numeri di queste ottiche sono situati tra 2.678.600 per il 1940, e 2.847.800 per un lotto di 500 pezzi del novembre del 1945. Il numero complessivo di questi obiettivi dotati di trattamento antiriflesso non è quantificabile. I barilotti, contrariamente a quelli costruiti nel periodo prebellico, possiedono l’anello nero anteriore, che caratterizzerà successivamente le ottiche CZJ DDR. Inoltre in questo periodo appaiono obiettivi dotati di barilotto ibrido, fabbricato in ottone nella parte inferiore e in alluminio in quella superiore. E’ probabile che l’ottone fosse riservato per il munizionamento, e quindi razionato per i rimanenti prodotti.

 

 

1947

Ottiche costruite dalla CZJ DDR, con numeri che partono da 3.053.101. Possiedono la ‘T’ rossa, indicante il  trattamento antiriflesso. Barilotto in alluminio, con peso di 300g. La parte frontale dell’ottica possiede un anello nero, mentre la levetta di sblocco dell’ottica ha un’inclinazione di 45°. Diaframma sino a f/22. Alla base del barilotto compare l’incisione ‘Germany’.

Esistono versioni con grafica differente nella scala delle profondità di campo, ed indicazione della distanza sia in metri che in ‘feet’.

 

 

1948/49

Nel ’48 furono prodotti due piccoli lotti di soli 36 pezzi d’ottiche CZJ DDR con ‘T’, ma con barilotto in ottone cromato pesante 400g, probabile assemblaggio di pezzi rimasti dal periodo bellico. Questi obiettivi possiedono l’anello frontale nero, diaframma a f/22, incisione ‘Germany’. Nel ’49 fu replicata la costruzione di questa versione, con un lotto di 400 pezzi.

 

 

1950

Versione con barilotto in alluminio, pesante 300g, marcate Zeiss Opton, e recante la ‘T’ rossa. Costruita nella nuova fabbrica di Oberchoken, questa versione rinnovata presenta un disegno ottico leggermente modificato, con lenti di diverso spessore e curvatura. Circa 6.100 pezzi costruiti in quattro stock, con un primo lotto che parte da

91.201, e l’ultimo arriva a 1.131.500.

1953

Versione identica alla precedente ma marcata Carl Zeiss e senza ‘T’ rossa. Circa 7000 pezzi costruiti in sei lotti, dal numero 1.308101 sino a 1.898.600.

Il prezzo nel 1953 era di 88.000 Lire, al quarto posto per economicità tra i 12 obiettivi per Contax allora disponibili, e questo spiega chiaramente anche la sua grande diffusione.

 


(testi e foto di Pierpaolo Ghisetti)

 


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