LO  ZEISS  S-PLANAR  2,8/60  1:1  AE  DI  MARCO  CAVINA:

L'OBIETTIVO  CHE  VISSE  DUE  VOLTE

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Non so, in verità, fino a che punto questa storiella sia edificante, ma sento l'impulso di condividerla
con voi, per le implicazioni parossistiche ed i risvolti - se vogliamo - umoristici ed inquietanti....

Negli anni '90 - non ricordo con maggiore precisione - acquistai d'occasione uno Zeiss S-Planar
2,8/60mm per Contax, una versione Germany-AE con messa a fuoco diretta fino ad 1:1, pagandolo,
se non ricordo male, 1,4 milioni delle vecchie lire; si tratta peraltro di un eccellente obiettivo, con
colori e sfuocato entusiasmanti a piena apertura e bella resa a diaframma chiuso, e ne ero molto
soddisfatto finchè un giorno, montandolo su Contax, realizzai che il diaframma non si apriva completamente,
come di norma avviene, ma anche dopo il click di fondo-corsa esso rimaneva leggermente chiuso; da
prove empiriche valutai rapidamente che restava chiuso a circa f/3,5 (una vera inezia, ma ormai il
tarlo era in azione....), come altrettanto in fretta compresi che l'anomalia dipendeva dalla posizione
relativa della camma che comanda la chiusura del diaframma: in pratica non era perfettamente in fase
con le battute della baionetta Contax ma restava "leggermente indietro"...

Subito ebbi la tentazione di risolvere tutto con una minima aggiustatina messa in atto con le pinze,
curvando l'estremità della camma di quel pelo necessario a collimare, poi pensai "mannò, è FOWA,
lo mando in LTR, così mi registrano bene l'asola di fondo-corsa della camma, è una stupidata, me lo
rendono in fretta e spenderò una bazzecola".

Detto fatto, scrivo una dettagliatissima lettera di spiegazioni (con tanto di foto digitali e frecce vettoriali
colorate) e spedisco il pacco; dopo circa un mese di attesa mi faccio sentire, per apprendere che il mio
S-Planar è stato spedito in Germania, ad Oberkochen, addirittura in fabbrica; presento immediatamente
le mie rimostranze, dal momento che si trattava di una vera stupidata, ma il gentile interlocutore mi fa
presente che per questi Zeiss la spedizione in Germania è una prassi generale, nulla di personale....
seguirà poi dettagliato preventivo dal Oberkochen; metto il cuore in pace e resto in ulteriore attesa.

Dopo altri 15 giorni arriva il preventivo, che sulle prime fatico a mettere a fuoco...trovo una lista di
pezzi da cambiare, fra cui i cannotti completi del barilotto, due lenti, etc., per un preventivo di circa
1,2-1,3 milioni di lire....chiamo l'LTR e ruggisco al telefono che avevo chiesto la semplice registrazione
di una camma, spostando i fondo corsa dell'asola nella quale scorre!!! Con la stessa serafica gentilezza
dell'abboccamento precedente mi viene risposto che in fabbrica sono precisi (tedeschi, perbacco!), ed
ogni minima anomalia, segnetto insignificante o usura impercettibile comporta per prassi l'inserimento
del pezzo nella famigerata lista (del preventivo, non si Schindler!); schiumante di rabbia mi sforzo di
connettere una frase con parole umane e rifiuto tutte le riparazioni e/o le sostituzioni che non inerissero
direttamente la regolazione della camma: in fondo l'obiettivo l'avevo preso usato, un po' di sfrido
sugli elicoidi o un segnetto minuscolo di pulizia sulla lente potevano starci.

Dopo un altro po' di tempo arriva finalmente il gioiello riparato; scorro velocemente la lista della spesa
e mi trasformo di nuovo in fiera antropofaga: si tratta comunque di circa mezzo milione, ed il cannotto
 dell'obiettivo è stato comunque sostituito perchè - mi fu riferito - "era indispensabile per potere effettuare la
riparazione da Lei richiesta" (??????); l'aspetto più comico della questione non fu però avere atteso
per mesi e speso una cifra per una riparazione che potevo fare con le pinze in 10": il problema è che
le scritte di targa ed il numero di matricola dell'obiettivo sono/erano sul cannotto di messa a fuoco
sostituito (tuttora inspiegabilmente, a parer mio); morale: mi ritrovo un obiettivo che da matricola
6.599.504 è diventato 7.166.724,  e questo senza alcuna documentazione da allegare all'imballaggio
e alla garanzia FOWA che attesti il fatto che si tratta dello stesso obiettivo, con matricola modificata.

L'acme del grottesco arriva ora: ebbene si, qualcosa da Oberkochen è arrivato: si tratta di una sorta
di souvenir, cioè la parte anteriore del vecchio cannotto, con le scritte e la matricola originale, segato
brutalmente per lasciare solo la porzione terminale, probabilmente perchè non riciclassi il pezzo
intero per "taroccare" un altro obiettivo (ma se ho pagato il ricambio nuovo, il cannotto vecchio
non era mio, e tutto intero?); non so se considerare questo insolito "allegato" come una gentilezza
nei miei riguardi o una sorta di irriverente sberleffo aggiuntivo dopo tante peripezie...

Comunque dall'esperienza ho imparato:
A) se si rompe qualcosa, finchè posso la aggiusto io
B) se no ci riesco, ed il prezzo è umano, ne compro direttamente  un'altro esemplare
C) se il prezzo non è umano, faccio senza.

Con questo non voglio puntare il dito contro alcuno, ma la storia è davvero paradossale!




Lo Zeiss S-Planar  2,8/60 di mia proprietà e protagonista della vicenda,
ovvero, l'obiettivo che visse due volte: prima Germany con matricola coeva
e poi Germany con nuova matricola "impossibile"




tranquilli, non è l'effetto dell'ebbrezza etilica per il bicchiere di vino bevuto a pasto:
si tratta effettivamente di scritte e matricole doppie, figlie curiose del bislacco "affaire" appena descritto....

 




il mio S-Planar 2,8/60 AE con la porzione del cannotto originale  - recante la matricola assegnata in
fabbrica - brutalmente segata ad Oberkochen e rispedita assieme all'obiettivo riparato, dotato di
un nuovo e costoso cannotto alla cui sostituzione, tuttora, non trovo una spiegazione, così come non
mi spiego le strane pennellate manuali di smalto nero, visibili dentro l'obiettivo,attorno al meccanismo
del diaframma, che all'atto della spedizione no esistevano, il tutto per regolare di 2mm la corsa della
camma posteriore che comanda la chiusura del diaframma (??????????); ora mi trovo un obiettivo
matricola 7166724, una cedola di garanzia FOWA matricola 6599504 e nulla per dimostrare che
si tratta dello stesso obiettivo, a parte l'anello metallico della foto!

Basta, ancora adesso, a distanza di anni, vedo rosso....

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