TEST  n° 7 :  CONTROLUCE

PROVA  CON  LUCE  SOLARE  DIRETTA  DI  UN  OLYMPUS  ZUIKO 100/2  CON  LENTE

  FRONTALE  MOLTO  SEGNATA  A  CONFRONTO  CON:  OLYMPUS  ZUIKO  100/2,8 -

NIKON  NIKKOR  AiS  105/1,8  -  NIKON  AF-NIKKOR  105/2  DC  -  NIKON  MICRO-NIKKOR

105/4  -  ZEISS  SONNAR  100/3,5  -  LEICA  APO-MACRO-ELMARIT-R  100/2,8  -  CANON  EF

100/2,8  MACRO USM  +  TEST  DELLA  RISOLVENZA  SU  ZUIKO  100/2  E  ZUIKO  100/2,8


 

 

 

25/09/2007


Questa prova è un po' atipica perchè verte sull'analisi di un raro Olympus Zuiko 100mm f/2 con la lente frontale vistosamente
segnata da un utente professionista quantomeno disinvolto; per valutare gli effetti di questo rude trattamento sull'immagine
finale ho messo l'obiettivo in controluce diretto, senza alcun paraluce, testandolo a piena apertura assieme ad altri sette medio-
tele di focale analoga, parimenti a diaframma spalancato, per evidenziare da un lato eventuali e significativi cali di resa e
dall'altro il diverso comportamento di questi famosi obiettivi utilizzandoli a distanza molto ravvicinata in condizioni critiche di
illuminazione; per completare la prova ho aggiunto scatti eseguiti ad f/4 con lo Zuiko ed i concorrenti di analoga luminosità
(Nikkor 105/1,8 e Nikkor 105/2 DC) per valutare se ed in che misura la diaframmazione migliorasse il rendimento nel controluce
violento; infine, ho provato sommariamente il potere risolutivo ad infinito dei due 100mm Zuiko (il pregiato f/2 ed il più vetusto e
meno pretenzioso f/2,8) ai diaframmi f/2,8 - 4 - 5,6 - 8, per rimarcare eventuali differenze fra i due modelli di casa Olympus e
valutare se i graffi sulla lente frontale dello Zuiko 100mm f/2 introducessero penalizzazioni percettibili.


Lo Zuiko 100mm f/2 è un obiettivo raro e famoso: dotato di un elemento in vetro ED (vD= 81,6),
di sistema flottante e di una messa a fuoco minima che arriva ad appena 0,7m, è da sempre mitizzato
per la sua qualità di riproduzione, con un armonioso rapporto fra risoluzione ed effetto plastico che
lo rende ideale nel ritratto; un utente decisamente sgarbato ha ripulito rudemente la lente frontale di
questo sventurato esemplare, riducendola in questo modo... Vediamo se e come avrà influenza sulle
sue prestazioni

 

la terra...silicea del parco di mia suocera dà sempre buoni frutti.....
L'Olympus Zuiko 100/2 "scarface" fra i colleghi con i quali
si cimenterà nella terribile prova del controluce diretto, senza
paraluce e col diaframma tutto aperto: c'è di che far tremare
i polsi anche al migliore obiettivo! Era mia intenzione aggiungere
al lotto anche lo SMC Pentax-M 100/2,8 ma non sono ancora
in possesso dell'apposito anello adattatore.


I  SEGRETI  TECNICI  DELLO  ZUIKO  100mm f/2

Lo Zuiko 100mm f/2 ED fu progettato nel corso del 1980 da Yoshihaki Horikawa e Toshihiro Imai,
che completarono il calcolo di ben sei prototipi - peraltro molto simili fra loro - fra i quali fu scelto
quello destinato all'obiettivo di produzione

in anteprima mondiale, ecco lo schema dello Zuiko 100mm f/2 con tutti i dati di produzione ed
i valori relativi ai parametri preferenziali del progetto; la seconda lente è realizzata in vetro ED,
una scelta davvero insolita per focali così corte; i vetri adottati rientrano nella normale gamma
offerta dalle vetrerie come la Schott und Genoessen (a cui si riferiscono i codici riportati), ad
esclusione dell'elemento L5, probabilmente realizzato con un vetro proprietario

 

i parametri preferenziali del progetto originale

 

la proiezione delle aberrazioni relative all'esemplare di produzione, ricavate dal progetto originale

 





l'esploso con la struttura meccanica dell'Olympus OM Zuiko 100mm f/2



PROVIAMO  UN  CONTROLUCE  CATTIVO...

Gli scatti che seguiranno sono delle miniature a pieno formato di fotogrammi RAW registrati con la Canon EOS 5D,
visualizzati al 100% dell'inquadratura originale; ogni scatto è stato eseguito in controluce col sole ad ore una,  luce
diretta sulla lente, nessun paraluce applicato ed il diaframma all'apertura massima consentita da ogni obiettivo.

soggetto: Michelangelo






Lo Zuiko 100/2 presenta una resa scadente, con vistose interriflessioni che dipendono anche e soprattutto
dal complesso schema ottico con molte spaziature ad aria e non soltanto dai vistosi graffi sulla superficie
anteriore, ed è un peccato perchè in condizioni meno critiche la sua resa ad f/2 nel ritratto è molto gradevole,
con una transizione allo sfuocato decisamente piacevole; il suo fratellino Zuiko 100/2,8 - appartenente alla prima
serie priva di antiriflessi multipli - si comporta un po' meglio: non sono presenti vistosi riflessi ma la profondità delle
ombre è alzata da un flare generalizzato; l'apparente morbidezza dipende da una imprecisione nella messa a fuoco
(centrata sul ciuffo e non sugli occhi: le difficoltà nella focheggiatura manuale sul vetro della 5D sono note da sempre);
il Sonnar Contax 100/3,5, dotato di antiriflessi T* , è un po' più contrastato ma la sua lente anteriore a filo di montatura
(completamente investita dalla luce solare diretta) lo penalizza leggermente; il Leica Apo-Macro-Elmarit-R ed il Canon EF
100/2,8 macro, nonostante gli schemi ottici complessi con molti passaggi ad aria (12 lenti per il giapponese!) sono i migliori
del lotto e forniscono in controluce sparato un ottimo contrasto, con una lode particolare per il Canon, che pure parte
handicappato dalla lente frontale molto avanzata (nel Leica è piuttosto riparata dal cannotto); è interessante notare il cast
cromatico caldo della realizzazione Canon, chiaramente visibile rispetto all'immagine Leica ed Olympus, che conferma
la nomea di obiettivi "gialli" affibbiata alla gamma EF; anche i tre Nikkor si comportano bene, sopportando il controluce
senza vistoso flare; la resa nel ritratto controluce del 105/1,8 è forse la più piacevole: non aggressiva, con un armonioso
rapporto fra risoluzione e contrasto, mentre i DC prevale in macrocontrasto ed il micro-Nikkor f/4 in microcontrasto.

Quando ho visualizzato in sequenza queste immagini come slides una sull'altra, sono rimasto colpito dal diverso
rendering del castelletto verde dietro al soggetto, che presentava shapes e struttura incredibilmente differenti:
al di là dell'influenza della profondità di campo, logicamente diversa alle varie aperture disponibili, è la prova che
ogni calcolo prevede una diversa correzione nella curva dell'aberrazione sferica, il che garantisce ad ognuno di
questi obiettivi un fingerprint personale nella resa dei piani fuori fuoco,  per certi versi inconfondibile...

 

 

Chiudendo i tre superluminosi ad f/4 le differenze si minimizzano, sebbene  lo Zuiko presenti sempre
una resa un po' piatta mentre i Nikkor sono più gammati, con l'AF-Nikkor DC che continua ad esibire
un notevole macrocontrasto, anche se la resa dell'f/1,8 - sia pure afflitta da un leggero flare - resta
visivamente più gradevole; continuo a ritenere che la soglia di velo dello Zuiko dipenda dal suo
peculiare schema ottico e che i graffi sull'antiriflessi siano effettivamente quasi ininfluenti; come nota
a margine, sebbene il DC sia stato progettato appositamente per il ritratto, sono dell'opinione che il
suo vigore sia eccessivo, mentre trovo perfetta alla bisogna la riproduzione del Nikkor AiS 105/1,8.

 

 

PROVA  DI  RISOLUZIONE  DEGLI  ZUIKO  100/2  E  100/2,8

 

Ho eseguito questo scatto con gli Zuiko 100mm f/2 e 100mm f/2,8 ai diaframmi f/2,8 - 4 - 5,6 - 8, ricavando dei crop
da 300x300 pixel nelle tre aree evidenziate di ogni immagine; i crop saranno visualizzati al 100% e messi a confronto
a parità di zona e di apertura adottata; è stata esclusa ogni forma di sharpening (maschera di contrasto) sia nella fotocamera
utilizzata (Canon EOS 5D) sia nel software in cui l'immagine è stata aperta e ritagliata; naturalmente - in normali condizioni
di esercizio - l'impressione di nitidezza sarebbe superiore.




 

 



 

 


 



 

 


 

Confrontando un esemplare d'inizio anni '70 dello Zuiko 100mm f/2,8 con il celebre f/2 apocromatico
progettato 15 anni dopo, era lecito aspettarsi una evidente supremazia di quest'ultimo: lo Zuiko 100mm f/2,8
è così piccolo da sembrare un giocattolo e le sue misure minimali erano utilizzate dalla stessa Olympus come
pietra di paragone; inoltre, come già accennato, l'obiettivo del test è dotato di antiriflessi singolo...

Naturalmente l'esperienza ci suggerisce di non fermarsi alle apparenze: il piccolo 100/2,8 è dotato di uno schema
composto da 5 lenti totalmente spaziate, per un totale di 10 superfici rifrangenti e quattro lenti d'aria, quanto basta
per ottenere uno stato di correzione ottimale, ed ho sempre reputato questo specifico esemplare particolarmente riuscito;
morale della favola: l'annunciato strapotere dello Zuiko 100mm f/2 ED resta solo nelle intenzioni, dal momento che
l'f/2,8 rivela una grinta insperata; l'elemento più interessante che emerge da questi scatti informali è rappresentato
dalla ben distinta e connotata fisionomia di rendimento che differenzia i due modelli: più saturo e votato al macrocontrasto
l'f/2, più ricco di tessiture e vincente in microcontrasto fine l'f/2,8, due comportamenti che tradiscono non soltanto
l'età anagrafica dei due esemplari ma anche le sopravvenute mutazioni "filosofiche" nelle aspettative sulla resa
dell'immagine e nel relativo approccio alla progettazione, oggi volta ad ottenere immagini di grana grossa, di facile
impatto sul grande pubblico.

Scendendo in dettaglio, ad f/2,8 la risoluzione del modello f/2,8 nelle zone centrali è molto simile a quella dell'f/2, e
l'immagine appare più nebulosa per la presenza di un leggero velo di coma (assente nell'f/2 già diaframmato di uno stop),
ma se si osserva bene i dettagli fini riprodotti dal microcontrasto (es: le piccole scritte su fondo giallo della seconda
zona), l'f/2,8 è all'altezza della situazione, nonostante l'utilizzo penalizzante a piena apertura; i bordi sono invece appannaggio
dello Zuiko 100mm f/2; all'apertura f/4 il modello luminoso è secco e pastoso mentre il piccolo f/2,8 lotta ad armi pari
pagando in macrocontrasto ma continuando a prevalere un filo nella gammatura e nel microcontrasto (es: la risoluzione
dei listelli verticali nel container blu); va rilevato che in entrambi gli obiettivi non si rilevano fringings di aberrazione
cromatica, un comportamento lodevole che potevamo aspettarci dal modello superiore, ufficialmente dichiarato APO,
ma che costituisce una piacevole sorpresa nel più normale 100/2,8; soltanto i bordi continuano ad essere più nitidi
nel 100mm f/2, ed anche questa zona rivela la differenza fra i due modelli nel rapporto macro/microcontrasto; ad
f/5,6 la resa del 100mm f/2 è ottimale, secca e nitida ma anche un po' cupa; il 100mm f/2,8 continua nel suo
comportamento caratteristico, con resa meno vigorosa ma anche più ariosa; globalmente mi sento di dire che il
potere risolutivo assoluto è pressochè analogo ma la maschera di macrocontrasto esibita dall'f/2 crea un leggero
gap percettivo a suo favore; i bordi dell'f/2,8 sono migliorati e si avvicinano a quelli del fratellone, con un potere
separatore - sempre in termini assoluti - ormai identico e le piccole differenze residue sono legate più che altro al
diverso comportamento nell'orientamento delle due calotte all'astigmatismo; ad f/8 la risoluzione è praticamente
sovrapponibile e le minime differenze nella percezione della resa restano legate sempre alla diversa distribuzione
di macro- e microcontrasto, anche se ormai anche l'f/2,8 è bello secco; i bordi sono anch'essi su valori di
risolvenza molto simili, ed ancora una volta la differente percezione è legata ai soliti parametri.

Globalmente siamo di fronte a due ottimi obiettivi, separati da un mar Rosso di diversità caratteriali: saturo, cupo
e vigoroso di macrocontrasto il primo, arioso e dotato di fine tessitura e microcontrasto il secondo: sono due
generazioni che si fronteggiano, e la preferenza concessa all'uno o all'altro non può prescindere da personalissime
considerazioni sulle proprie esigenze e sui propri gusti estetici e visivi; resta una lode incondizionata al piccolo e
stagionato campioncino che - a distanza di sette lustri dal lancio - continua a stupire per l'equilibrio delle sua correzione.

 

SO  WHAT ?

Credo di poter dire che i riflessi ed il vistoso flare esibito dallo Zuiko 100mm f/2 "scarface" in controluce a piena
apertura sia dovuto alla sua struttura e non ai vistosi graffi sull'antiriflesso, dal momento che ad f/4 il fenomeno si
minimizza e la resa rientra nella normalità; incidentalmente, molti competitori fanno meglio, Canon e Leica su tutti,
ma si tratta di obiettivi macro e non certo indicati per un bel ritrattino controluce alla fidanzata... Pregevole anche la
resa dei Nikkor, che ad una sufficiente-buona risposta ai riflessi abbinano una resa piacevole, con particolare
riferimento alle nuances esibite dal 105/1,8, mentre lo specifico 105/2 DC - a mio parere - è dotato di un
macrocontrasto fin troppo elevato che lo penalizza in questa particolare contesto d'illuminazione.

Per quanto concerne la resa ottica, lo Zuiko 100mm f/2 ED è senz'altro un ottimo obiettivo, ma chi pensava di
gettare il vecchio 100/2,8 nel cassetto (o nel cassonetto) in favore del pregiato f/2 è meglio che ci rifletta prima
un paio di volte...

(foto, testo ed attrezzature di Marco Cavina)

 


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