LEITZ  UR-OBJEKTIV  9cm F/1,0  PER  ZIELGERAET 1229 VAMPIR

DEL 1944 - ELCAN 90mm f/1,0  PER  U.S. NAVY  - ELCAN  50mm F/1,0

PER  SPECTER  IR  SP50 A:  UNA  SOTTILE  LINEA  ROSSA  LUNGA

60  ANNI  DEFINISCE  L'ALTRA  FACCIA  DI  LEITZ,  CON  UNIFORME

E  STELLETTE  MILITARI



ABSTRACT

The long waited data declassing  about german WWII optical secrets revealed the computation
of the lens mounted on IR sighters used by nazi "nachtjaeger" on their STG-44, and it was
a Leitz UR-Objektive 9cm f/1,0! It's curious to notice that some lustres ago the Leitz brand
projected another military ELCAN 90mm f/1,0 (with the same focal lenght, aperture and based
upon suchlike concepts) for night reconoissance, destinated to U.S. Navy... two lenses of similar
shape made by Leitz for military forces that at wartime was fierce fighters: it's a real joke of
destiny! Last but not least, the actual ELCAN brand, born from the Leitz Canada know how
and at the present time independently involved in optical projects for military purposes, recently
realized an ELCAN 50mm f/1,0 IR lens for the IR night-vision device Specter IR SP50 A, whose
structure flashes back to that Zielgeraet 1229 Vampir mounted on nazi rifles and realized by
Leitz with the addition of AEG technology... A shortcut somewhat disquieting, isn't it?


17/11/2007


Quest'affascinante e ad un tempo inquietante storia fa luce su una sfaccettatura della produzione
Leitz spesso ignorata, ovvero le ottiche per impiego militare; nella fattispecie, i pezzi descritti in
questa sede costituiscono una sorta di circuito chiuso, un ritorno alla casa base seguendo una
linea rossa che si dipana a partire dagli anni della seconda guerra mondiale.



ACHTUNG, NACHTJAEGER !!

Con la grande evoluzione dei sistemi radar alleati, ad inizio degli anni '40 il territorio del Terzo Reich
non poteva più considerarsi al sicuro dalle incursioni aeree ed i comandi militari diedero grande impulso
allo sviluppo di sistemi di visione notturna ad infrarosso, sfruttando le tecnologie a tubo catodico messe
a punto dall'AEG a partire dal 1934 negli stabilimenti di Berlino; nel tempo furono realizzati dispositivi
di ogni genere, quasi tutti dotati di ottiche di origine Zeiss, ma facevano eccezione gli speciali sistemi
di video-sorveglianza notturna per l'esterno delle fortificazioni ed il mirino ZG 1229 per fucile mitragliatore,
i cui obiettivi erano stati prodotti dalla Leitz; quando pensiamo alla piccola azienda di Wetzlar siamo soliti
considerare il suo contributo allo sforzo bellico nazista circoscritto alle classiche, ingenue, Leica a vite, al
massimo invernizzate con cuscinetti a sfere e lubrificanti speciali... Viceversa, alla Leitz fu assegnata la
partnership della Allgemeine Elektrizitaetswerke Gesellschaft per progettare e realizzare in modo indipendente
un zielgeraet bildwandler per fucili, ovvero un dispositivo dotato di proiettore autonomo ad infrarossi e
sistema di visione costituito da uno speciale obiettivo abbinato al tubo catodico AEG, che provvedeva a
convertire gli infrarossi focalizzati dall'ottica in un'immagine visibile, fruibile dal granatiere tramite un
oculare posteriore; questo progetto sfociò in uno dei presidi IR nazi più famosi e conosciuti, lo
Zielgeraet ZG 1229 Vampir, applicato dapprima su fucili MP-44 e poi sui celebri mitragliatori d'assalto
Strumgewehr STG-44; l'impiego dei dispositivi IR richiedeva un'alta specializzazione delle truppe, e a tale
proposito fu istituito un centro di qualificazione presso la Truppenschule I di Fallingbosten: i granatieri
che uscivano da questo particolare tirocinio entravano a far parte degli speciali reparti UHU (Ultrarotstrahlung),
venivano equipaggiati col sistema ZG 1229 Vampir e venivano definiti "Nachtjaeger", ovvero "predatori notturni"


la dotazione tipica del "nacthjaeger": il fucile mitragliatore d'assalto STG-44 era dotato dello speciale
mirino "bildwandler" con obiettivo IR Leitz 9cm f/1,0 e tubo catodico AEG, il tutto coadiuvato da
uno "scheinwerfer", un proiettore con parabola da 12,5cm e lampada da 35w (schermata con filtro IR),
alimentata da una speciale batteria posta in una cassetta di legno spalleggiabile del peso di 13,5 Kg; il
sistema di visione con tubo catodico AEG da 11 Kv era alimentato autonomamente da una seconda
batteria di dimensioni inferiori (il rohre, così era chiamato il tubo AEG, assorbiva solo 4w), alloggiata
in un contenitore per maschera antigas posto sotto la cassetta con la batteria principale; questo sistema
consentiva di distinguere e prendere di mira una sagoma umana a 70-75m di distanza anche al buio
assoluto... Il complesso del bildwandler era lungo circa 35cm e pesava quasi 2,5kg.


OTTICHE  DAVVERO  SPECIALI

Soprassedendo su ulteriori dettagli prettamente militari, approfondiamo per la prima volta le caratteristiche
ottiche dell'obiettivo utilizzato nel sistema di visione; il progetto globale IR destinato alle forze armate tedesche
era davvero di grande afflato ed estremamente articolato; sono evidenti alcune standardizzazioni a monte cui i
vari costruttori coinvolti si uniformavano nella progettazione: il tubo catodico standard intercettava un cerchio di
copertura da circa 95mm di diametro ed il sistema era progettato per lavorare nella T-line a 1.014nm; recentemente
ho passato molto tempo a studiare ed inventariare gli obiettivi IR descritti nei documenti raccolti dagli Americani
subito dopo il conflitto e recentemente declassificati, scovando ben 42 varianti di ottiche per infrarosso solamente
alla firma di Zeiss Jena.... Molti di questi obiettivi presentavano una soluzione molto particolare per acromatizzare
l'obiettivo in modo selettivo per l'infrarosso: una lente dello schema ottico, dotata di regolari superfici curve rifrangenti,
era realizzata in vetro BAK2 colorato in colore rosso scuro (seguendo lo standard RG 8), che agiva come vero e proprio
filtro IR incorporato.. la standardizzazione di cui sopra è confermata anche da questo dettaglio, dal momento che
nel Leitz UR-Objektiv 9cm f/1,0 è regolarmente presente questa soluzione; la destinazione al tubo catodico AEG, dotato
di superfici esterne convesse (mentre l'equivalente Tabby inglese era piatto) condizionava lo schema ottico, e la
grande luminosità richiesta fece adottare alla Zeiss schemi di tipo Petzval, mentre nel Leitz abbiamo una parte anteriore
tipicamente Gauss e solo la parte posteriore riprende la struttura del tipo Petzval aggiornato da Piazzi-Smyth con un
gruppo per lo spianamento di campo; l'ultimo elemento seguiva fedelmente la curvatura del tubo catodico.

 

l'inedito schema del Leitz UR-Objektiv 9cm f/1,0 destinato al bildwandler di visione ad infrarossi
dello speciale mirino ZG 1229 Vampir, utilizzato dalle truppe tedesche alla fine della guerra;
contrariamente alle soluzioni Zeiss, alla Leitz si basarono su uno schema di derivazione Gauss,
adattato nella parte posteriore alle esigenze del tubo catodico AEG; l'elemento L8 è colorato
all'origine per svolgere la duplice funzione di lente rifrangente e di filtro taglia-banda IR; dal
punto di vista dei vetri utilizzati, anche in questo caso si riscontra una semplificazione ed una
standardizzazione riscontrabili negli omologhi Zeiss (forse per semplicità di approvvigionamento
delle materie prime): in pratica queste ottiche si basano su due tipi di vetro: uno a dispersione
contenuta (in questo caso lo Schott SK16) ed uno ad alta rifrazione (solitamente a farla da padrone
è il tipo Schott SF-10), come confermato anche da questo esemplare che presenta quattro lenti
realizzate col primo e due lenti col secondo; il vetro del filtro "RG 8" è invariabilmente  il tipo BAK2
in tutti gli UR-Objektive destinati a tubo IR, probabilmente perchè è possibile colorarlo con facilità;
il tubo catodico utilizzato sullo ZG 1229 Vampir lavorava ad 11 Kv (altri modelli operavano a 14 Kv),
era realizzato in vetro K5 e presentava superfici curve, il che condizionava la progettazione dell'obiettivo
e generava comunque una visione afflitta da una certa distorsione geometrica, assente nel Tabby inglese
a superfici piatte; il diametro di copertura standard sul tubo era di 95mm per un angolo di visione di circa 30°

Le origini di questi superluminosi del tempo di guerra risalgono a metà anni '30 quando fu impostato
un programma di schermografie radiologiche al torace a livello nazionale definito Programm Offenbar,
che prevedeva un monitoraggio sui vasta scala per indagini sistematiche sulla tubercolosi ed altre patologie
polmonari; i maggiori produttori di obiettivi tedeschi furono sollecitati alla realizzazione di roentengobjektive
superluminosi per la documentazione fotografica delle radiografie, e la stessa Leitz Wetzlar realizzò due
Summar destinati a questo impiego: un 7,5cm f/0,85 ed un ancora più impressionante 15cm f/0,85; lo
schema ottico del Summar 7,5cm f/0,85 è molto simile all'obiettivo UR 9cm f/1,0 e le differenze rilevate
sono state probabilmente imposte dall'adattamento sullo specifico tubo catodico.

 

Lo schema ottico del Summar 7,5cm f/0,85 per radiologia del 1934 è da considerarsi
il punto di partenza per lo sviluppo dell' UR-Objektiv del tempo di guerra destinato
al visore ad infrarossi ZG 1229 Vampir

 

RECIDIVI ! (IL PASSATO CHE RITORNA)

Passando oltre e sorvolando su questi tristi frangenti, è curioso notare come alcuni lustri fa la Leitz Canada di
Midland abbia progettato nuovamente un 90mm f/1,0 per impieghi militari (appartenente alla specifica gamma
ELCAN, acronimo di Ernst Leitz CAnada), destinato alla fotografia notturna e progettato su appalto della U.S.
Navy; questi esemplari furono affidati in gestione all' U.S. Navyphotocen di Washington e sembra davvero un'ironia
della sorte che lo stesso Brand abbia progettato due obiettivi militari di caratteristiche geometriche identiche per le
forze armate di due paesi che furono così accesi antagonisti al tempo di guerra...

 

Il Leitz Canada ELCAN 90mm f/1,0 (basato sul progetto C 164) realizzato a Midland per la Marina
da guerra degli Stati Uniti; l'obiettivo veniva utilizzato su apparecchi Leica M4 militari e l'estrema
luminosità di questo 90mm richiese una lente posteriore con un diametro che occupava integralmente
l'interasse della baionetta, ivi compreso lo spazio destinato alla camma del telemetro, che fu semplicemente
eliminata; l'obiettivo fu realizzato in montatura fissa, priva di elicoide, ed in sua vece venivano utilizzati
degli anelli distanziatori con il tiraggio accuratamente calibrato su distanze predefinite e la cui caratteristica
peculiare consisteva nel fatto che non venivano applicati come di consueto fra la baionetta del corpo macchina
e quella dell'obiettivo, ma erano dotati di una doppia filettatura ed entravano in gioco smontando la parte
posteriore dell'intero barilotto (anch'essa filettata) ed interponendo il distanziatore necessario

credits: picture Foto-Arsenal (slightly remastered by myself)

 


Lo schema ottico dell'ELCAN 90mm f/1,0 richiama in modo stupefacente quello dell'oscuro antenato
destinato alle armi nazi, e solo la parte posteriore, non più vincolata al tubo catodico, riprende la struttura
del gauss classico: queste reminiscenze di un passato ingombrante ma evidentemente non dimenticato
sono quantomeno inquietanti....

 

RITORNO A CASA BASE ?


Col tempo gli stabilimenti Leitz Canada furono ceduti dalla Leitz, ed i nuovi proprietari continuarono
a produrre col marchio ELCAN sistemi ottici a destinazione militare: proprio uno di questi, recentissimo,
chiude in cerchio dopo oltre sessant'anni, e si tratta di un ELCAN 50mm f/1,0 destinato ad un sistema
di visione ad infrarossi non dissimile nel concetto a quell'ormai lontano ZG 1229 Vampir che consentiva
ai nachtjaeger nazisti di uccidere al buio; questo ELCAN viene montato sul visore Specter IR SP50 A,
un moderno strumento con ingrandimento 1,8x e risoluzione angolare nell'ordine di un milliradiante, che
lavora in uno spettro compreso fra 750 e 1.250nm; osservando questo occhio ELCAN spalancato su
soggetti invisibili rivedo come in un ritorno al futuro l'originale sistema d'arma tedesco, e come nei cicli
di vichiana memoria sembra che sia intercorso soltanto un battito di ciglia.


l'ELCAN 50mm f/1,0 prodotto negli ex stabilimenti della Leitz Canada per il visore IR Specter SP50A:
un cerchio che si chiude e torna al punto d'origine, in un'aberrante anomalia spazio-tempo?

 


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