FORO  STENOPEICO:

DUE  GIOCHETTI  CASALINGHI


28/05/2007


Complice un ozioso pomeriggio festivo flagellato dal maltempo, mi sono ricordato che erano più di 10 anni che
non costruivo un pinhole! Detto fatto: ho forato un lamierino da 0,23mm, praticandovi un'apertura da 0,25mm e
limando accuratamente la parte imbutita posteriore, affinchè lo spessore nell'area del foro fosse ridotto al minimo
possibile; ho applicato il lamierino ad un tappo macchina con attacco a vite 42x1mm - debitamente forato - per
ottenere un foro stenopeico facilmente applicabile a diversi apparecchi, dalle reflex digitali al banco ottico; montandolo
sulla Canon EOS 5D la focale risultante è di circa 45mm, cui corrisponde un'apertura di f/180.

 

il pinhole applicato al tappo a vite 42x1mm è stato montato sulla Canon EOS 5D tramite l'anello
adattatore 42x1-EOS;  nonostante la ridottissima apertura disponibile (f/180), l'apparecchio
espone regolarmente a priorità di diaframmi: occorre solo premurarsi di oscurare bene l'oculare
del mirino; vista l'estrema sensibilità alle luci parassite dall'oculare consiglio comunque di esporre
manualmente, procedendo per approssimazioni  empiriche

 

 

lo stesso pinhole montato su un otturatore Copal Press 1 ed applicato ad un banco ottico 4x5"; con
questo specifico modello (Fatif DS), mettendo in battuta le standarde, utilizzando il soffietto a sacco
illustrato nella foto e montando l'otturatore su piastra rientrante 30mm (non illustrata) si ottiene un
tiraggio effettivo fra foro e piano focale inferiore ai 60mm, pari ad un angolo di campo utile di circa 110°;
naturalmente ogni tiraggio e formato richiede uno specifico diametro del foro, appositamente ottimizzato,
e questo si sposa meglio con formati inferiori

 

 

l'espediente che ho adottato per l'inquadratura su Canon 24x36mm: il mirino esterno
Leitz VIOOH presenta una inquadratura base pari a quella di un obiettivo da 35mm
ed è dotato di due ghigliottine ortogonali che permettono di ridurre a piacimento il
campo inquadrato senza soluzione di continuità, scendendo fino all'equivalente di un
tele da 135mm; è stato sufficiente eseguire uno scatto di prova, osservare l'anteprima
sul display posteriore e calibrare le cornici del mirino fino ad ottenere la stessa inquadratura,
cui corrisponde una focale di circa 45mm; la base del mirino è dotata anche di correzione
del parallasse su scala metrica. Ed il vecchio e dimenticato residuato bellico vive un
inatteso momento di gloria.

 

il dettaglio del mirino Leitz VIOOH mostra la ghiera con linee di fede che consente di
modificare l'inquadratura nell'intervallo compreso fra 35mm e 135mm (in cm sulla scala);
la freccia indica il punto corrispondente all'inquadratura effettiva della EOS 5D col pinhole.
pari a circa 45mm

 

L'adozione del vetusto mirino rende l'impiego della 5D con pinhole molto pratico ed agile;
naturalmente è indispensabile un leggero treppiedi

 

Allego alcuni scatti eseguiti col pinhole artigianale applicato alla Canon EOS 5D

 

interni in luce attenuata; tempo di posa: 20"

 

esterno all'ombra; il tempo di posa di 10" ha consentito al forte vento di
muovere la vegetazione

 

azzardo l'istantanea con un lupacchiotto visibilmente seccato per l'immobilità forzata
ed il sole in faccia: in pieno sole il tempo di posa è stato di 1,3" e la morbidezza del
soggetto è dovuta anche al suo leggero movimento

 

 

via software è ovviamente possibile ridurre il senso di morbidezza delle foto eseguite col pinhole su formati così
piccoli (anche se l'indeterminatezza dell'immagine, non focheggiata ma riprodotta sotto forma di innumerevoli circoli
confusionali, è parte integrante del fascino di questa tecnica); questa schermata, ridimensionata a misura monitor,
soffre della ridotta definizione propria del sistema; un buon sistema per rendere più leggibili le immagini pinhole, senza
ricorrere alla classica e pedestre maschera di contrasto, consiste nell'applicare il filtro accentua passaggio, decisamente
meno invasivo e visibile del classico sharpening; ecco la procedura di Adobe Photoshop:

 

                             

duplicare l'immagine con l'opzione LIVELLO - DUPLICA LIVELLO

applicare al livello duplicato il rendering  FILTRO - ALTRO - ACCENTUA PASSAGGIO

 



                                    

 

nella finestra del filtro ACCENTUA PASSAGGIO inserire il raggio necessario (occorrono prove)

nella finestra LIVELLI unire i due layers con modalità FUSIONE - SOVRAPPONI

 

 

 


    l'immagine appare più presente senza l'invasività della maschera di contrasto

 

 

Per definire gli estremi, ecco due scatti dello stesso soggetto, eseguiti col pinhole f/180
 autocostruito e col nitidissimo obiettivo Canon EF 50mm f/2,5 macro a diaframma  f/8

 

 

 

                  pinhole f/180 su EOS 5D                                                            Canon EF 50mm f/2,5 macro ad f/8 su EOS 5D

 

                                                            

il confronto dei relativi istogrammi evidenzia la maggiore scala dinamica offerta dall'immagine eseguita con l'obiettivo Canon

 

 

     

                Pinhole f/180 su EOS 5D, dettaglio al 100%                  Canon EF 50mm f/2,5 macro @ f/8 su EOS 5D, dettaglio al 100%

 

I due estremi a confronto al 100% del file; naturalmente parlo della nitidezza di un'immagine stenopeica come pura curiosità
accademica, per visualizzarne i limiti, dal momento che la poesia della sua riproduzione è fuori discussione; come ultima
notazione interessante, appare evidente come tutti i corpuscoli presenti sul filtro taglia-basso del sensore divengano molto
visibili nell'immagine stenopeica: infatti la grandissima profondità di campo garantita dall'apertura f/180 è attiva su entrambe
le coniugate, compresa la posteriore, e mette perfettamente a fuoco anche il piano del filtro low-pass che con gli obiettivi
convenzionali - e con aperture decisamente meno estreme - resta solitamente sfuocato; ogni più insignificante corpuscolo
diviene così appariscente che uno scatto stenopeico contro una superficie uniforme può servire benissimo per visualizzare
lo "stato di manutenzione" del nostro sensore!

Ho montato due tubi di prolunga Zenit fra foto stenopeico e corpo Canon, ottenendo una focale di circa 85-90mm, adatta
a still-life di oggetti, anche se l'aumento del tiraggio - e la conseguente dilatazione del cerchio di copertura posteriore -
riduce ulteriormente la luminosità al punto che sono serviti 6 lampi di Canon 580EX a piena potenza da 40cm di distanza
per esporre correttamente l'immagine....

 


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