OBIETTIVI  RADIOATTIVI:

UNA  SEMPLICE  SCHERMATURA  FAI-DA-TE




ABSTRACT

A self made shield for boxing hot-lenses, realized with a lead plate:
not exactly a F.A. Porsche design indeed, but effective


18/01/2008

 


Le considerazioni finali presenti nel mio pezzo sugli obiettivi "hot" restano valide: la
stragrande maggioranza degli obiettivi in circolazione è inerte o presenta comunque
letture davvero trascurabili; esiste tuttavia una ristrettissima schiera di ottiche celebri
per la loro radioattività e facilmente riconoscibili per le trasformazioni metamittiche
sul vetro, i cui valori raggiungono o superano di alcune volte (due, tre, o anche più)
la soglia minima di pericolosità effettiva, richiedendo quindi attenzioni particolari; i
più celebri obiettivi di questo gruppo sono i vecchi Kodak Aero- e Fluro-Ektar ed
alcuni SMC Takumar a vite delle ultime serie.

Poco più di un mese fa acquistai per curiosità proprio un Asahi SMC Takumar 50mm f/1,4
con attacco a vite appartenente all'ultima serie prodotta prima del passaggio alla baionetta K,
un'ottica da sempre famosa per la sua radioattività, dovuta - pare - all'antiriflessi utilizzato
nella lente posteriore, che sarebbe stato realizzato, tanto per gradire, con Uranio micronizzato...

Giunto a casa lo misurai subito con un economico dosimetro sovietico, rilevando letture
nell'ordine di 200 volte il background di fondo (per riferimento, l'ottica più "hot" del mio corredo,
poi venduta, superava di poco le TRE volte...); mia moglie era presente e giustamente si
spaventò per questi valori, così le promisi che avrei trovato rapidamente una soluzione
(che non era la pattumiera...), mettendo nel frattempo l'obiettivo "a riposo" in un servizio
di bicchieri all'ossido di Piombo....

Nel frattempo mi sono procurato della lamiera di Piombo da 2mm in uso nell'edilizia
(grazie Massimiliano!), e con la semplice procedura illustrata di seguito ho realizzato un
contenitore d'aspetto rozzo ma efficace, in grado di schermare il famoso Takumar; ecco
come ho agito.




Il semplice materiale impiegato nella realizzazione di un contenitore
schermato per il Takumar 50mm radioattivo: lamiera di Piombo
da 2mm e cesoie per metallo (l'obiettivo illustrato non è
quello "hot" e funge unicamente da modello dimensionale)

 

Ho tagliato una striscia di lamiera di altezza sufficiente, arrotolandola
attorno ad una sagoma cilindrica con diametro superiore a quello
dell'obiettivo, sovrapponendo i due lembi; a parte ho ritagliato due
piccole strisce dello stesso materiale, piegandole a "V" ed utilizzandole
come fermo alle due estremità (schiacciandole con forza); prendendo
come riferimento il diametro del cilindro, ho ritagliato un disco di Piombo
di diametro superiore, appoggiandovi al centro il cilindro stesso ed
incidendo ripetutamente il bordo eccedente verso l'interno, fino ad
arrivare al bordo esterno del contenitore

 

questa immagine esemplifica l'operazione di taglio sul disco inferiore
utilizzando il cilindro come "dima" di riferimento

 

L'operazione successiva consiste nel ribadire contro il cilindro
i settori eccedenti ritagliati sul disco, formando in questo modo
un vero e proprio fondello

 



Ripetendo la stessa operazione si ottiene anche il
coperchio del contenitore di sicurezza; nella fase
di ripiegatura suggerisco di non forzare eccessivamente:
in questo modo sarà possibile sfilare entrambi i
"tappi" , rendendo più agevole un eventuale utilizzo
dell'obiettivo

 

La protezione è pronta: per non rischiare di rovinare inavvertitamente
l'obiettivo suggerisco di sfilare il fondello, appoggiare al centro l'ottica,
inserire con attenzione il cilindro ed infine coprire col tappo superiore;
la scatola non ha certo un design da F.A. Porsche, ma è efficace...

 

Infatti, la lettura con l'obiettivo all'interno della scatola riporta
soltanto il tipico background di fondo, mentre con l'ottica esposta
(lettura ravvicinata della lente posteriore senza schermi) siamo su
cifre circa 200 volte superiori; in altri esemplari e con altri e più
sofisticati strumenti di lettura tali valori scendono a 40-80 volte,
comunque allarmanti. (per comodità, i valori effettivamente misurati
sono stati riportati artificialmente sui display della foto)

 


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