ZEISS CONTAX TESSAR
45mm f/2,8 T* E
NIKON GN-NIKKOR AUTO-C 45mm f/2,8
SU CANON EOS 5D: PROVA SUL CAMPO
CON I MINUSCOLI OBIETTIVI "TIPO TESSAR"
A 4 LENTI ABBINATI AL SENSORE 24x36mm
ABSTRACT
A series of shots taken with two aged "pancake"
lenses with
Tessar-type optical formula (Zeiss Contax Tessar T* 45mm
f/2,8 and Nikon GN-Nikkor Auto-C 45mm f/2,8) adapted
on a Canon EOS 5D full-frame digital body; the images show
that, despite of the age of the formula, it's simplicity, the small
diameter of the rear elements and the very short back-focus
clearance, these seasoned and slim lenses can yet strike even
in front of a 24x36 sensor; sadly, the 45mm f/2,8 Zeiss Tessar
can't be focused beyond 10 meters, or the EOS 5D's mirror
will kick it's backside!
08/05/2008
Lo schema tipo Tessar, ideato dal Dr. Paul Rudolph della Zeiss nel lontano 1902,
fu una
delle intuizioni più geniali nella storia dell'ottica, dal momento che faceva
coesistere piccole
dimensioni, semplicità ed economia costruttiva, buona "resistenza"
alle tolleranze di montaggio
e resa ottica smagliante; proprio la sua brillantezza (definita in patria "erstaunliche
brillanz")
gli valsero i favori della produzione di massa, dal momento che nessun'altro
obiettivo dell'epoca
poteva garantire un simile macrocontrasto ed una tale soppressione del flare in
assenza di trattamento
antiriflessi, introdotto solo molti anni dopo; l'uniformità di resa fino (ed
anzi soprattutto) ai bordi,
unita ad un ottimo controllo di vignettatura e distorsione, fecero del Tessar
una leggenda, consacrata
da un nickname, Adlerauger ("occhio d'aquila") che dice tutto; l'unica
pecca veniale che un sadico
censore potrebbe ascrivergli è una transizione allo sfuocato poco piacevole, ma
i negativi praticamente
"incisi" che il Tessar garantiva anche a diaframmi aperti perdonavano
ogni cosa; tuttavia, curiosamente,
in età matura il suo ideatore volle come "emendarsi" dai limiti di
una resa così secca e tagliente nel piano
di fuoco, progettando il tipo Plasmat, che invece rinuncia al picco di nitidezza
estrema per fornire
invece un'immagine più rotonda, tridimensionale e perfettamente raccordata in
tutte le sequenze della
scena: una sorta di "critica della ragion pura" che merita grande
rispetto ed ammirazione, considerando
che in quel momento il tipo Tessar era l'obiettivo più diffuso, imitato ed
ammirato del mondo!
Nel dopoguerra la diffusione di massa degli antiriflessi
portò in auge i Gauss più o meno simmetrici, che
garantivano alta qualità ed una luminosità superiore (il Tessar ad f/2,8 è
già abbondantemente "stiracchiato"),
ed il precedente campione lasciò gradatamente il campo negli apparecchi di
pregio per conoscere una
seconda giovinezza su fotocamere di classe inferiore, per le quali la sua
qualità pressochè identica a quella
dei più costosi Gauss e le sue caratteristiche di compattezza ed economia
costituivano un grande vantaggio;
l'ultima incarnazione del multiforme Tessar arrivò negli anni '60, '70 ed '80,
quando le principali Case
abbinarono ai consueti normali delle loro reflex una versione ultrapiatta
(sovente al di sotto dei 20mm
spessore) ribattezzata "pancake", che nella stragrande maggioranza
dei casi si avvaleva di uno schema
tipo Tessar, traendo il massimo vantaggio dalla eccezionale compattezza del suo
gruppo ottico.
tre pubblicità di varie epoche che scandiscono l'inimitabile
carriera dell' "occhio d'aquila";
particolarmente significativa quella anni '30, nella quale il rapace di profilo,
simbolo dell'obiettivo,
acquista perentoriamente il classico elmetto nazi, una grafica inspiegabilmente
mantenuta anche
nel terzo advertising, risalente a metà anni '50... (notare l'obiettivo
Oberkochen della Rollei TLR
già marcato Carl Zeiss); Nostalgia? Pigrizia dei grafici? Chissà...
(archivio Zeiss)
E veniamo a noi: due fra i più famosi "pancake"
della storia recente sono lo Zeiss Contax Tessar 45mm f/2,8
T* (lanciato ad inizio anni '80, riproponendo così il fascino retrò dell'
"occhio d'aquila" sulle moderne reflex
Contax-Yashica) ed il Nikon GN-Nikkor 45mm f/2,8, presentato nel 1968 e
caratterizzato da un sistema
GN di accoppiamento meccanico al numero guida del flash, mantenendo peraltro le
caratteristiche già descritte
per il più recente Tessar Contax (compattezza e, appunto, schema Tessar); la
validità di questo semplice
sistema a 4 lenti in 3 gruppi è confermata dal rinnovato interesse dimostrato
dalle Case anche in tempi recenti:
la Leica Camera ha ricalcolato il classico Elmar 50mm f/2,8, lanciandolo nel
1995 prima sulla M6J in tiratura
limitata e poi mettendolo regolarmente a listino, mentre la Nikon ha sfornato
una edizione moderna del GN-
Nikkor denominata Nikkor 45mm f/2,8 Ai-P, dotato di contattiera per
l'interfaccia esposimetrica con i corpi
più moderni (ma privo di accoppiamento GN, ormai obsoleto); curiosamente, tutte
queste Marche hanno
sempre presentato questi piccoli "tipo Tessar" riveduti e corretti
come prestigiosi oggetti di nicchia, proponendoli
a prezzo da autentico cult, quando in realtà si tratta di alcuni fra gli
obiettivi più economici da produrre, sia per
la semplicità dello schema sia per la sua capacità di mantenere una resa
standard anche in presenza di
tolleranze di montaggio leggermente superiori alla norma, fattore molto
importante per tagliare i costi di produzione.
Personalmente sono un fan di vecchia data del tipo Tessar, e
mi incuriosiva valutare se ed in che termini
le loro qualità venissero mantenute nel "trapianto" su una digitale
full-frame: di primo acchito la minuscola
lente posteriore e lo spazio retrofocale al limite consentito dal movimento
dello specchio non promettono
nulla di buono, ma col digitale ogni vecchio obiettivo è un mondo a parte, e le
sorprese non mancano mai;
ho quindi preso lo Zeiss Contaz Tessar 45mm f/2,8 T* ed il GN-Nikkor 45mm f/2,8
(nella più moderna
configurazione Auto-C, con antiriflessi multiplo) ed ho eseguito qualche scatto
informale montandoli sulla
mia Canon EOS 5D, scattando in RAW a 100 ISO ed utilizzando il vetro di messa a
fuoco EE-S, specifico
per la messa a fuoco manuale; ho gestito i relativi files in Adobe Camera
RAW 4 tramite Photoshop CS3,
senza aggiungere sharpening (settato su valori medi nella EOS 5D); vediamo i
risultati di questo curioso
salto cronologico e tecnico...
i due obiettivi "pancake" con schema tipo Tessar che
ho testato applicandoli
sulla Canon EOS 5D full-frame, un corpo macchina molto pratico che consente,
in virtù del suo corto tiraggio e del diametro della sua baionetta, una miriade
di
adattamenti diversi; gli esemplari della foto sono quelli effettivamente
utilizzati
Alcune schede tecniche (tratte dalla documentazione Zeiss e
dal catalogo generale degli obiettivi Nikon
di inizio anni '70) confermano l'adozione dello schema Tessar su entrambi gli
obiettivi; gli MTF originali
dello Zeiss Tessar 45mm f/2,8 T* mostrano un flesso sull'asse (forse dovuto a
spostamento di fuoco)
mentre le zone mediane e periferiche tengono molto bene, specie alle basse
frequenze spaziali, quelle
responsabili dell'elevato macrocontrasto tipico del Tessar
ZEISS CONTAX TESSAR 45mm f/2,8 T* SU CANON EOS 5D
prima sorpresa: lo Zeiss Contax Tessar 45mm f/2,8 T* va ad
allungare le fila degli obiettivi
Zeiss Contax-Yashica non compatibili (in toto o parzialmente) con la EOS 5D, fra
i quali già
annotiamo il 15/3,5, il 18/4, il 28/2 (da 2m ad infinito), il 35/1,4; nel caso
del Tessar 45/2,8 T*
la sua meccanica posteriore intercetta lo specchio ella 5D con regolazione di
messa a fuoco
compresa fra infinito e circa 10 metri: si tratta dunque di un'inezia
millimetrica, comunque
sufficiente a fare impattare e bloccare lo specchio come nella foto d'esempio...
In pratica, è possibile sfruttare il Tessar 45mm f/2,8 T* su
EOS 5D
fra 0,6m e 10m, ponendo tuttavia attenzione a non settarlo oltre!
Anche se avvantaggiato dall'utilizzo ad f/8 ed f/8-11 (valori
di resa ottimale), il Tessar Contax 45mm f/2,8
ha fornito risultati decisamente buoni anche sul sensore 24x36mm, distribuendo
l'immagine fino ai bordi
senza vignettature o cali di resa e confermando il suo elevato macrocontrasto,
la sua brillantezza e la sua
saturazione cromatica; è un peccato che l'impiego con messa a fuoco manuale ed
esposizione stop-down
sia lento e macchinoso, perchè l'ottica è così compatta e leggera che
applicandola ad un corpo più piccolo
(350-400-450D) lo renderebbe realmente tascabile!
NIKON GN-NIKKOR AUTO-C 45mm
f/2,8 T* SU CANON EOS 5D
Questi scatti sono stati eseguiti in
condizioni diverse, con luce piatta ed una certa foschia dovuta ai primi caldi;
non potevo quindi ricercare la massima brillantezza cromatica (infatti ho
convertito le immagini in scala di grigio)
ma è comunque possibile valutare la risolvenza e la capacità residua di
modulare le sfumature garantite dal tipo
Tessar in configurazione GN-Nikkor... Ricordo che quest'obiettivo è nato circa
25 anni prima del Tessar Contax
appena discusso, anche se lo schema di base è praticamente identico.
Da queste vedute di Monte Mauro (una
faglia della vena del gesso) presso Zattaglia, prese
dal crinale fra lo scollinamento della Valletta ed il monte di Rontana, è
possibile apprezzare
la buona capacità di "sfondare" in distanza la foschia del tipo Tessar
e le sue ottime referenze
nel controluce: le foglie sono nette ed anche ben modulate; nel caso del
GN-Nikkor le quote
meccaniche non creano alcuna limitazione all'impiego dello specchio reflex sulla
5D, nemmeno
ad infinito, ed anche con quest'ottica la proiezione sul 24x36 è uniforme e
senza vignettature fino
ai bordi.
I "pancake" tipo Tessar
confermano dunque anche sul sensore 24x36, lontano mille anni luce dal
loro "assetto tecnologico" d'origine, una resa più che buona,
ribadendo la straordinaria versatilità
di questo fortunato schema ottico; il loro aspetto è così ridicolo e dimesso
da suscitare sovente
l'ironia di qualche "compagno di giochi", ma l'ilarità muta
rapidamente in apprezzamento non appena
è possibile visionare i risultati...
(foto, testi e attrezzature di Marco Cavina, dove non altrimenti specificato)
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