OLYMPUS ZUIKO 24/3,5 E 35/2,8 SHIFT:

PARENTELE  OTTICHE  IN  SCALA

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Inutile soffermarsi sulla qualità dei defunti Zuiko OM, nota a tutti; in particolare
la risoluzione e l'omogeneità di risposta della gamma grandangolare era un'autentica
pietra di paragone per tutti i costruttori; questa lodevole caratteristica era mantenuta
anche nei due obiettivi decentrabili della famiglia: lo Zuiko Shift 35mm f/2,8 (presente
a corredo fin dalla prima ora) e lo Zuiko Shift 24mm f/3,5, ardito progetto presentato
molto più tardi e davvero unico nel panorama (almeno fino all'arrivo del Canon TSE),
famoso per l'enorme lente frontale in vetro ED a bassa dispersione.

La Olympus non dovette faticare molto per mettere in batteria questi due campioni:
è bastato basarsi sugli schemi di due ottimi grandangolari Zuiko della serie normale
come il 18mm f/3,5 ed il 24mm f/2,8, famosi per l'eccellente resa e l'insolita uniformità
centro-bordi, ingrandirli in scala con minime modifiche di dettaglio ed il gioco era
fatto; l'unico problema deve essere stato relativo alla montatura decentrabile del 24mm:
infatti la lente posteriore degli obiettivi shift deve trovarsi in posizione più avanzata
per consentire la traslazione senza interferire con la flangia posteriore che resta
solidale al corpo macchina, e lo spazio retrofocale necessario di solito lo si consegue
quasi automaticamente ingrandendo in scala lo schema retrofocus di partenza,
adattandolo ad una focale maggiore, come si evidenzia nello schema sottostante
osservando il 35/2,8 Shift in relazione al "padre" 24/2,8; nel caso del 24/3,5
Shift la riprogettazione in scala ha comportato un avanzamento più modesto
ma l'ultima lente non interferisce con la montatura perchè i limiti ottici vincolano
il decentramento ad appena 8mm in tutte le direzioni, mentre il 35/2,8 Shift
può arrivare addirittura a 12,4 nel decentramento orizzontale verso il basso.
Ho sempre ritenuto che un 35 decentrabile sia utile non tanto in riprese di
architettura (dove la focale è troppo lunga) ma nel reportage, dove la
ripresa in bolla con decentramento verso il basso regala ai soggetti una nuova
ed intrigante visione prospettica; nel caso del 35/2,8 Zuiko ho trovato
che le scelte meccaniche rendono questa insolita procedura assai pratica
e veloce: infatti il decentramento non presenta nottolini o ghiere di regolazione
micrometrica, ma in omaggio alla miniaturizzazione OM la coda di rondine
relativa si aziona direttamente "a spinta", con uno scatto percettibile nella
posizione di "zero", il che rende molto veloce ed intuitivo applicare il
decentramento ritraendo soggetti a mano libera ed in fretta; inoltre il
pulsante per il diaframma stop-down è sequenziale: aperto-chiuso-aperto, etc.;
in pratica si inquadra in automatismo a priorità di diaframmi, si chiude
il diaframma con un veloce colpetto e si blocca la memoria (io utilizzo
una OM2 SP motorizzata dove l'operazione è facile e veloce); una volta
regolata l'esposizione (che può essere anche prefissata in manuale, se le
condizioni di illuminazione non sono variabili) si inquadra e focheggia il
soggetto come al solito, si spinge la coda di rondine per decentrare quanto
basta e si da un colpetto al pulsante sequenziale stop-down un attimo
prima di scattare la foto; all'atto pratico queste procedure sono molto
veloci ed intuitive, ed il corpo OM con il 35mm f/2,8 Zuiko Shift
costituisce un complesso leggerissimo e facilmente trasportabile, aprendo
nuove ed interessanti prospettive; il 24mm, costoso ed introvabile, è
un po' limitato dal decentramento massimo di 8mm i tutte le direzioni,
e dopo la presentazione del Canon EF il suo appeal è un po' scemato,
ma la sua resa ottica è tuttora invidiabile ed è possibile mantenere
questi due ottimi obiettivi in esercizio su corpi moderni grazie all'anello
adattatore Olympus OM-Canon EOS, purtroppo reperibile solo
negli States e a prezzi tutt'altro che popolari.
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La Olympus andò sul sicuro derivando i suoi pregevoli decenrabili Zuiko
da due celebri grandangolari della gamma OM, famosi per la resa elevata
e la notevole uniformità su tutto il campo, ovvero il 18/3,5 ed il 24/2,8

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