Agosto 2006, sui rilievi di S. Mamante con la mountain-bike; personalmente non
gradisco molto gli excursus con la "cugina" a ruote grasse, ma la dolce metà ama
gironzolare su sentieri e stradine polverose, così a volte l'accontento; dato che la
bike è destinata a strade infernali e ad un utilizzo sciagurato non ho calcato troppo
la mano sull'esoteria del mezzo; sono comunque rilevanti le ruote, personalmente
realizzate a mano su cerchi Mavic X-517 in lega Maxtal anodizzati giallo acido,
dal peso incredibile di 370g cadauno, montati con raggi DT revolution 1,8-1,5-1,8mm
con nipples in ergal e mozzi FRM in carbonio-ergal con asse oversize in ergal dal
peso molto contenuto; il pacco pignoni è uno Shimano XTR, con spider in lega
d'alluminio per supportare le corone, delle quali 3 in titanio; il peso di queste ruote
(prive di coperture e pignoni) è da record, nonostante risalgano al 1998: 603g per
l'anteriore e 764g per la posteriore; le coperture Continental Leader Pro, nonostante
l'abbondante misura da 2,0x26", si fermano ad appena 500-510g cadauna, e con
le camere d'aria Continental Supersonic da 80g e gli sganci FRM in titanio-ergal
creano un complesso circa 2kg più leggero rispetto a convenzionali ruote MTB
di bassa gamma; interessante anche la forcella FRM z-way, con doppio funzionamento
aria-olio; nonostante ciò è leggerissima perchè è realizzata quasi interamente in
ergal da CNC; addirittura la testa della forcella, nonostante l'importante funzione
strutturale di collegamento fra il cannotto sterzo e le canne ammortizzate, e internamente
cava, un autentico capolavoro a controllo numerico, così come il cannotto reggisella,
tutto in ergal dal pieno con lunghe viterie i titanio; il resto del gruppo è Shimano XT,
con pedali Ritchey logic road "prestati" alla MTB in virtù dell'aggancio analogo;
la piega è una leggerissima (123g) Richey WCS in Easton EA-70, mentre il
telaio, non eccessivamente sofisticato ma robusto, è realizzato in Peraluman,
una lega di alluminio, zinco e manganese; infine, la sella è una storica Selle Italia
Flite con telaio in titanio e riporti in kevlar in colore di contrasto rispetto al cuoio.
Ovviamente imperdibili, per uno stradista, le appendici supplementari per una
presa di forza con mani disposte longitudinalmente, nobilitate da bullonerie in
titanio, mentre i freni v-brake adottano portapattini metal-matrix metallo-ceramica
con pattini Ritchey rossi da condizioni estreme