MARCO E LA GUERRA
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Confrontarsi con la guerra significa fare i conti con le nostre paure più ancestrali ma anche,
nostro malgrado, con tristi istinti mai sopiti che covano sotto la cenere in ciascuno di noi;
io, pur avendo un carattere fondamentalmente volitivo, "aggressivo" in senso positivo, aborro
ogni forma di attacco, contumelia o aggressione unilaterale nè concedo alcun riconoscimento
formale a chi alza il dito prima della voce; purtroppo trovo così prepotente questo atteggiamento
che, nelle piccole spigolature della vita quotidiana, tendo a reagire all'aggressione ingiustificata
in modo assolutamente spropositato: "mò hai svegliato il can che dorme? 'azzi tua"; quel che
è peggio è che ripensandoci trovo sempre la reazione comunque "adeguata", a fronte dell'arroganza
inaudita di chi ha scelto me, microbo fra la folla, proprio me fra mille per sfogare le sue nevrosi;
questo è triste e mi impone di vigilare costantemente sull'homo homini lupus che dorme in me,
in te, in ciascuno di noi.
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