MARCO  E  LA  FOTOGRAFIA:

UN  LUOGO,  UN DESTINO


 

Non so se credete nel destino ed in quella imperscrutabile sequenza di indizi e circostanze,
coincidenze e fatti sequenziali che talvolta appaiono troppo sospetti per ascriverli al mero
capriccio del caso; come ben sapete io vivo letteralmente di e per la fotografia, fin dall'infanzia,
sorretto da un amore che non sfiorisce col passare degli anni, e qualche volta - immodestamente -
mi sorprendo a compiacermi di quanto mi riesca "bene e facile" l'approccio con questo universo...
chissā perchč ?


Questa ormai antica cartolina della mia cittā, databile intorno all'anno 1900, illustra la maestosa
porta Imolese con i suoi rimaneggiamenti barocchi del tardo '600; questa porta (oggi scomparsa
in quanto fatta saltare da guarnigioni tedesche in ritirata) chiudeva il maestoso Corso Mazzini
all'altezza delle mura storiche, affacciandosi sulla via Emilia in direzione di Imola, da cui il nome.
L'edificio che occhieggia subito all'interno della porta, indicato dalla freccia verde, č l'immobile
dove risiedo dalla nascita e dove lavoro, ed č utilizzato dalla mia famiglia a partire dal 1938; ma
cos'č quel pittoresco chiosco (evidenziato dal cerchio rosso) addossato alle mura subito fuori porta?
Ingrandiamo il dettaglio...




Sorpresa!  Si tratta della piccola impresa gestita da una coppia di fotografi,
che all'epoca erano ancora autentici pionieri e che probabilmente pescavano
i loro clienti fra gli abitanti del forese che si recavano in cittā, magari proponendo
loro il classico "ritratto buono" col vestito della festa da tramandare alle generazioni
future... Stiamo sicuramente parlando di una delle prime attivitā di questo genere
avviate in zona, guarda caso a poche decine di metri da dove sono nato e vissuto:
se non č destino questo....




MEMORIE  DI  LUCE