L'IMPORTANZA  DEL  CORRETTO  LAVAGGIO

DELLE  STAMPE





Tutti i bianconeristi conoscono l'importanza di un prolungato lavaggio
finale delle loro stampe, specie se baritate, al fine di eliminare dalla
superficie emulsionata e dal supporto i residui chimici che nel corso
del tempo potrebbero alterarsi, macchiando o degradando la copia.

Quello che voglio ribadire in questo caso č l'importanza non tanto di
un lavaggio molto prolungato quanto quello di una catena cinematica
omogenea e pulita: sarā inutile prolungare l'immersione per lungo tempo
o utilizzare gli appositi hypo-clearing agent per l'eliminazione profonda
dell'iposolfito se poi maneggeremo le stampe con mani contaminate da
fissaggio o lasceremo inavvertitamente grondare una copia non lavata
su una giā pronta o immergeremo una copia appena fissata assieme ad
una stampa ormai lavata; a volte piccole distrazioni passano inosservate
ma nel tempo i nodi verranno al pettine, come negli esempi allegati....


Ho eseguito questa foto d'interni nel Giugno 1997 (scusate i riflessi dovuti alla riproduzione);
l'immagine era stata realizzata con attenzione, utilizzando un banco Arca-Swiss 4x5" ed uno
Schneider Super-Angulon XL 58mm f/5,6 da 110° ad f/32; l'esposizione (2") era stata calibrata
per mettere le ombre in zona II, predisponendo uno sviluppo N -1, poi eseguito con ID-11 1+3
additivato con 4,5ml per litro di Potassio joduro allo 0,001% (per aumentare l'acutanza e ridurre il
velo di fondo), per un tempo di 13' 30" a 20° C, con successivo bagno alcalinizzante di 4' in sodio
Carbonato prima dell'arresto; la stampa fu eseguita su Tetenal TT Baryt vario a gradazione II con
Rodenstock Apo-Ronar 150mm f/9 ad f/22, con mascheratura di scale e corridoio e bruciatura del
muro a sinistra, sviluppando la carta in Neutol 1+1 con aggiunta di Benzotriazolo; purtroppo non prestai
altrettanta cura al termine del lavaggio, e la copia fu contaminata in vari punti da gocce od impronte
contenenti iposolfito, rivelate dopo 10 anni dalle macchie color seppia indicate dalle frecce!

 



un dettaglio ingrandito della macchia causata dall'alterazione dell'iposolfito Residuo

 


una foto dei tempi eroici (1994, mi pare) che ritrae il sottoscritto e Romolo Rappaini;
anche in questo caso la stampa fu contaminata da liquido contenente residui di iposolfito,
alteratisi nel tempo fino a formare la macchia indicata...

(foto by Rita Vespignani
 Leica M5 + Leitz Elmar 50mm f/2,8 a vite con anello 14097)

 

Suggerisco quindi di prestare lucida attenzione ad ogni fase del lavaggio,
eliminando a priori ogni possibile causa di contaminazione, anche apparentemente
trascurabile: nel tempo ogni minimo errore diverrā purtroppo evidente...





M' ILLUMINO  D'ARGENTO