I MESOSAURI BRASILIANI
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I Mesosauri dell'Eopermiano (Rothliegende) Brasiliano: agli albori della grande epopea dei rettili, una
prova evidente di endemismo disgiunto che sostiene Wegener riguardo alla separazione del Gondwana
e che oggi costituisce una delle testimonianze fossili più belle nella storia della paleontologia.
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In Brasile è ben nota la formazione di Irati, una sequenza sedimentaria di calcari a grana molto fine, ben varvati e non
bioturbati che si estende su una vasta superficie e che oggi sconfina in quattro degli stati meridionali: stato del Paranà,
stato di Santa Caterina, stato di San Paulo e stato del Rio Grande do Sul; tale materiale è idoneo a svariati utilizzi industriali
e sono state aperte numerose cave per estrarlo in quantità: Sao Mateus do Sul, Estiva, Enghenneiro Gutierrez, Guapirama,
Andrè-reboucas e Cascavel nello stato del Paranà; Papanduva nello stato di Santa Caterina; Laranjal, Rio das Pedras,
Rio Claro, Itapetininga, Piracicaba, Tietè nello stato di San Paulo; Sao Borja e Tiajarù nello stato del Rio Grande do Sul.

L'interesse che la formazione Irati riveste dal punto di vista paleontologico consiste nel fatto che all'interno di questi
orizzonti ascrivibili al Permiano inferiore (Rothliegende) e sedimentati sul fondo di un grande lago o di un grosso estuario
sono stati rinvenuti i resti molto ben conservati di rettili sicuramente adattati alla vita anfibia su bassi fondali e già dotati
all'epoca delle caratteristiche biomorfologiche che ne fanno degli autentici antesignani dei grandi sauri che stavano per
affermarsi e dominare il pianeta per 180 milioni di anni; questi rettili furono segnalati per la prima volta nella Irati dello
stato di San Paulo nel 1885 ad opera del celebre paleontologo  Edward Cope, certo più avvezzo ai grandi dinosauri
delle Badlands del Montana; questi reperti, provenienti dalla parte medio-superiore della formazione, furono da lui
denominati Stereosternum Tumidum; nel 1908 Mc Gregor classificò a sua volta i genere Mesosaurus Brasiliensis.

La denominazione di formazione di Irati deriva dall'omonimo villaggio nello stato del Paranà in cui  J. White descrisse
nel 1908 lo stratotipo con una potenza di 20m; oggi si considera come stratotipo la sequenza di Lauro Mueller-Serra,
nello stato di Santa Caterina, con spessore tipico di 30m.

Dal punto di vista tassonomico, i Mesosauri brasiliani (i più antichi rettili acquatici vissuti sulla Terra) hanno un aspetto
simile ad un piccolo gaviale, con coda lunga e dita ipertrofiche forse collegate da una membrana che migliorava la
mobilità in acqua; tre sono i generi censiti nella formazione di Irati:
Mesosaurus Brasiliensis (caratteristiche: testa più lunga del collo e 18 vertebre fra cinto scapolare e cinto pelvico);
Stereosternum Tumidum (caratteristiche: testa lunga come il collo, 22 vertebre fra cinto scapolare e cinto pelvico; 
Brasilosaurus Sanpauloensis (caratteristiche: collo più lungo del capo).                                                               

L'alimentazione era a base di piccoli pesci e crostacei, predati con lungo muso affusolato munito di sottili denti aguzzi;
gli esemplari rinvenuti negli ultimi 30-35 anni provengono principalmente da zone a Nord si San Paulo come Rio Claro,
Piracicaba ed Itapetininga; è molto interessante annotare che fossili analoghi e coevi provengono anche dalle White Sand
Beds nel deserto del Karroo, nel Sudafrica: questo sostiene la teoria di Wegener sulla deriva dei continenti, infatti i
profili dei continenti africano e sudamericano coincidono e pare che nel Permiano costituissero un unico supercontinente
definito Gondwana, ipotesi confermata dall'endemismo disgiunto di questi fossili, identici e provenienti entrambi dal
Permiano inferiore ed ora separati da 6.000 km di oceano; pare che alla fine del Permiano la caduta simultanea di
una serie di comete abbia spezzato in due il Gondwana meridionale, dando inizio a questo processo, rappresentando
contestualmente la causa della grande estinzione Permiana, che se da un lato è meno conosciuta e "spettacolare" di
quella Cretacea (dove sparirono i dinosauri) è da considerarsi quella più traumatica di tutte le ere del fanerozoico
se si considera il numero delle specie estinte; allego immagini dei Mesosauri che conservo nella mia collezione privata.
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Copyright foto e testi Marco Cavina
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