I  LIMITI  DELLA  STAMPA  ANALOGICA



ho scattato questa immagine di un interno medievale negli anni '90, utilizzando un banco ottico 10x12 Arca Swiss
con ottica Schneider Super-Angulon XL 58mm f/5,6 da 110°, imponendo un'esposizione di 26" f/32 su Kodak T-MAX
100 ISO 4x5", sviluppata in D-76 1+1; i valori di luminanza all'interno della scena erano estremi, passando da circa
120" f/32 della zona d'ombra in basso ad 1/15" f/32 per il muro con finestra in esterni; ho esposto per una media di 26",
sottosviluppando la lastra e sottoponendola ad un bagno alcalinizzante post-sviluppo di sodio carbonato; nonostante
ciò le varie zone all'interno della scena presentavano densità incompatibili; all'atto della stampa (con IFF Eurogon,
Rodenstock Apo-Ronar 150mm f/9 chiuso ad f/22 e Tetenal TT Baryt Vario doppio spessore) ho mascherato abbondantemente
il soffitto ligneo dell'antica galleria e le parti in ombra del corridoio ed ho sfruttato delle sagome ritagliate in cartone nero
(applicate su un vetro) per bruciare le zone più illuminate inquadrate dalle finestrature rettangolari interne, passando da una
posa di 15" per le aree più scure ad una di 240" per quelle più bruciate (tralasciando lo spot di sole sul selciato interno, denso
al punto da essere irrecuperabile con la difficoltà aggiuntiva del suo bordo netto); nonostante tutto questo l'immagine è
inaccettabile per l'evidente bordo della fortissima bruciatura geometrica messa in atto con le maschere di cartone.

Cambiando campo, in digitale avrei potuto eseguire diversi scatti a bracketing di 1 stop fino a coprire tutta la gamma di
luminanza disponibile, riproducendola in modo accettabile, montando poi a registro le varie porzioni su un file unico, adottando
selezioni abbondantemente sfumate per rendere invisibili i collegamenti (i pigri possono sfruttare l'apposito tool di fusione
automatica a gamma dinamica allargata presente in  Photoshop dal release CS2); una successivo, potente bilanciamento
si poteva effettuare col tool luci-ombre, rifinendo le aree ancora imperfette con schiarimenti e bruciature zonali eseguite
manualmente sotto selezione sfumata, vuoi sui livelli di luminosità/contrasto vuoi col tool maschera-brucia.

Semplici considerazioni tecniche: nessuna pretesa di implicazioni morali-filosofiche-etiche di fondo, ma questo è quanto.

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