LE  CHITARRE  LYRA  DI  LUIGI  MOZZANI:

ESTRO,  PERIZIA  ARTIGIANALE  E  POESIA 

NELL'ATMOSFERA  LIBERTY  DEL  PRIMO  '900

 

 

Luigi Mozzani è un mio illustre concittadino, nato appunto a Faenza nel 1869, che nella sua
esistenza piena è stato di volta in volta un fine oboista, un grande concertista e compositore
per chitarra e financo un apprezzato liutaio, attività che gli diede notorietà internazionale e che
praticò a Cento di Ferrara ed a Rovereto, dove trovò la morte nel 1943, non senza aver instillato
il germe della sua genialità a vari ragazzi di bottega, divenuti a loro volta fini liutai: un caposcuola,
dunque, tuttora molto famoso oltreoceano per una realizzazione particolarissima che egli perfezionò
puntigliosamente a partire da sparuti archetipi ottocenteschi: la chitarra lyra, ovverosia una serie
di magnifici strumenti dal lezioso gusto liberty e caratterizzati da una espansione supplementare della
cassa armonica, cava e comunicante col corpo principale, che si prolunga parallelamente al manico
dello strumento per poi raccordarsi alla paletta con forme eleganti; l'appendice supplementare sostiene
delle meccaniche che mettono in tensione corde supplementari (di solito tre), accordate in Re, Do e Si b,
che non vengono suonate attivamente dall'esecutore ma che vibrano per risonanza, aumentando il tempo
di vibrazione dei legni ed il sustain generale; a questo va abbinato il particolare rendimento dell'appendice
cava con foro anteriore, che agisce un po', se vogliamo, come i "bass reflex" delle casse audio, fornendo
un suono particolare ed inconfondibile.

Una grande interprete della chitarra, il Maestro Simona Boni, ha intrapreso un lodevole lavoro di recupero
e riorganizzazione della dimensione "Luigi Mozzani", partendo dalle partiture da lui scritte per chitarra lyra
fino alla conservazione degli strumenti originali come quelli illustrati in questa pagina, che ella possiede ed
utilizza nella sua attività; le immagini che seguono sono state eseguite in occasione di un concerto che si è
svolto presso il teatro Sala fellini di Faenza nell'ambito di una rassegna chitarristica articolata su tre eventi
ed intitolata, appunto, alla memoria di Luigi Mozzani, le cui partiture per strumento ma soprattutto le cui
magnifiche chitarre lyra suscitano un interesse sempre crescente e trovano collocazione e risalto nei musei
dedicati alla chitarra, vero trait-d'uniòn fra i primi modelli ottocenteschi e le moderne e sofisticate harp-guitars;
Simona Boni era accompagnata dal maestro Luigi Verrini, anch'egli specializzato nelle chitarre lyra e relative
partiture, alcune delle quali ha composto egli stesso.

Ringrazio pubblicamente il Maestro Simona Boni per avermi concesso di suonare brevemente la chitarra lyra
di cui alle foto n° 4 e n° 5, appartenuta alla grande e sfortunata interprete Sara Stegani e realizzata da Luigi
Mozzani appositamente per lei: è stata un'esperienza emozionante, una sorta di "incontro con la storia".





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